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State of Play: un evento con tanti giochi e qualche sorpresa, ma ci si aspettava di più dai PlayStation Studios

Lo State of Play di ieri sera è stato ricco di annunci e giochi, ma forse ci si aspettava una presenza maggiore da parte dei PlayStation Studios.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   13/02/2025
Il protagonista di Days Gone

Ieri sera è andato in onda lo State of Play, il format ormai adottato da Sony per presentare ai giocatori le novità in arrivo su PS5 (e non solo) nel corso dei prossimi mesi. Con oltre 40 minuti di durata i giochi non sono di certo mancati, e nel mezzo c'è anche qualche piacevole sorpresa, ma forse non si è dimostrato la dimostrazione di forza (o un segnale di ripresa per i più pessimisti) da parte dei PlayStation Studios che speravano i giocatori più affezionati al brand.

Non starò qui a riassumere tutto quello è stato mostrato durante questo appuntamento, per quello abbiamo un corposo riassunto con tutti i giochi, i trailer e gli annunci dello State of Play. Invece, ci vuole poco per riassumere le novità arrivate dai team interni di Sony, ovvero Saros e il tanto discusso Days Gone Remastered.

Sony paga lo scotto dopo aver cancellato numerosi giochi live service?

Saros è la nuova esclusiva PS5 in sviluppo presso gli uffici di Housemarque. Parliamo dello studio dietro a Returnal, da cui il gioco riprende e mira ad evolvere l'azione in terza persona, dunque le aspettative e le interesse sono comprensibilmente molto alte. Ne sapremo di più prossimamente, con il lancio del titolo previsto nel corso del 2026.

Days Gone Remastered, invece, è un'operazione che faccio fatica a comprendere, anche di più di quella di Horizon Zero Dawn. Anche in questo caso parliamo di un gioco recente (è uscito nel 2019) e che tutt'oggi si difende benissimo su PC e PS5 e di cui tutto sommato non si sentiva la necessita di una riedizione. Qui tuttavia c'è anche l'aggravante che, al contrario dell'avventura di Aloy, parliamo di un titolo che Sony stessa ha ritenuto commercialmente deludente, bloccando sul nascere la possibilità di vederne un sequel. Non sappiamo se questa remaster nasca da una volontà di riportare in vita il brand, magari come una sorta di piano B dopo la cancellazione del live service in sviluppo presso Bend Studio, ma l'accoglienza è stata previdebilmente molto tiepida. Tra l'altro è curioso notare come Sony stia portando su PS5 molti giochi PS4 con operazioni simili, tranne l'unico che i giocatori stanno chiedendo a gran voce da anni.

La scarsa presenza dei PlayStation Studios durante l'evento a ogni modo è anche lo scotto da pagare per una serie di scelte che si sono rivelate poco lungimiranti da parte di Sony. Chiaramente stiamo parlando della strategia legata ai giochi live service, che pare in buona parte naufragata. Chiaramente nelle intenzioni originali della compagnia questo sarebbe dovuto essere lo State of Play dove presentare le novità della prossima scoppiettante stagione di Concord o magari per presentare i GaaS in sviluppo presso Bluepoint Games e Bend Studios. Tutte le cancellazioni avvenute negli ultimi due anni tuttavia hanno creato un buco nella scaletta di pubblicazione abbastanza evidente, con Sony che non ha accusato quasi per nulla il colpo anche grazie a una concorrenza quasi inesistente e ad accordi con terze parti azzeccati, come quelli per Rise of the Ronin e Stellar Blade.

Attenzione, questo non significa che non vedremo delle esclusive interessanti su PS5 durante il corso dell'anno. Tra i giochi confermati abbiamo ad esempio gli attesissimi Ghost of Yotei e Death Stranding 2 (che in molti speravano di rivedere ieri sera, magari accompagnati da una data di uscita precisa), mentre a fine maggio arriverà finalmente Lost Soul Aside, il promettente action dello studio cinese Ultizero Games che fa parte del China Hero Project avviato da Sony nel 2017. E sicuramente c'è anche qualche sorpresa ancora da svelare. Tuttavia prima di rivedere i team dei PlayStation Studios sfornare giochi a pieno ritmo sarà necessario attendere un comprensibile periodo di assestamento e ripartenza, con il rischio che quella di PS5 si riveli una generazione di transizione per PlayStation.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.