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Steam e alcuni publisher accusati dall'UE per i blocchi geografici sugli acquisti online

La Commissione Europea richiede a Steam e a Bandai Namco, Capcom, Focus Home, Kock Media e ZeniMax di rimuovere i blocchi regionali per consentire il libero acquisto di prodotti tra gli Stati membri dell'UE.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   05/04/2019

La Comunità Europea ha messo nel mirino Steam e cinque publisher, ovvero Bandai Namco, Capcom, Focus Home, Kock Media e ZeniMax, per aver violato il regolamento europeo sul divieto dei blocchi geografici per quanto riguarda il libero mercato all'interno degli Stati membri dell'Unione Europea.

Lo scorso dicembre, l'UE ha introdotto il regolamento 302/2018 che di fatto elimina la possibilità di imporre blocchi geografici anche nel commercio elettronico: in base a questa legge, non può essere impedito ai cittadini degli Stati membri di effettuare acquisti online da siti basati su differenti Stati all'interno dell'Unione Europea. I cittadini sono dunque liberi di acquistare da altri Stati membri, anche nel caso di prezzi differenti che possono portare a un guadagno per l'utente stesso. A quanto pare, Steam e i cinque publisher suddetti hanno violato il regolamento in questione.

Questo è quanto emerso dalle indagini preliminari della Commissione Europea, che sono partite già nel 2017 e si sono concluse ufficialmente oggi. Secondo i documenti della Commissione, Valve avrebbe stipulato accordi bilaterali con Bandai Namco, Capcom, Focus Home, Kock Media e ZeniMax per impedire la vendita di chiavi di videogiochi in digitale per Steam da un paese all'altro dell'Unione Europea. Sembra inoltre che i publisher in questione abbiano stipulato accordi simili anche con altri partner, anche se non viene chiarita l'identità di questi ultimi. A questo punto, attendiamo la risposta delle compagnie coinvolte e l'eventuale contromossa o l'adeguamento al regolamento europeo.