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Steam vs. Epic Games Store: l’industria reclama un cambiamento, come reagirà Valve?

Ubisoft e Koch Media si uniscono al coro di elogi per le condizioni economiche vantaggiose offerte da Epic Games Store. Cosa farà Valve?

NOTIZIA di Davide Spotti   —   29/08/2019

Da quando è stato lanciato, a dicembre dello scorso anno, Epic Games Store non ha certo mancato di far parlare di sé. La nuova piattaforma è ben presto finita nel mirino di quella parte del pubblico che non sembra aver digerito l'arrivo sul mercato di un nuovo competitor alternativo a Steam, additando nello specifico l'eccessiva frammentazione dell'offerta su PC e la carenza di funzionalità del nuovo client. I più critici hanno però stigmatizzato anche la strategia di Epic Games legata alle esclusive.

Sull'altro versante troviamo gli addetti ai lavori; publisher e sviluppatori hanno prevedibilmente accolto con entusiasmo il nuovo modello di business, che consente alle aziende di conservare l'88% dei ricavi derivati dai prodotti commercializzati su Epic Games Store. Condizioni sensibilmente migliori rispetto a quelle garantite tuttora da Steam, che come sappiamo è rimasta legata al suo vecchio schema (70% agli sviluppatori e 30% trattenuto da Valve).

Steam

Insomma, Epic Games Store offre condizioni sensibilmente più vantaggiose per chi i videogiochi li crea e il produce. Non stupisce dunque che un'azienda di primo piano come Ubisoft abbia recentemente assunto una posizione apertamente critica nei confronti di Valve, rimarcando la conservazione di una strategia economica che secondo molti è ormai del tutto anacronistica se rapportata al funzionamento del mercato odierno.

Come abbiamo riportato nella giornata di ieri, ad esporsi pubblicamente è stato Chris Early, Vice President For Partnership and Revenue dell'azienda. Nell'esteso articolo pubblicato dal New York Times, il dirigente della casa francese ha senza mezzi termini definito le condizioni dettate da Steam "irrealistiche", ormai scollate da quella che è "la situazione attuale nel settore della distribuzione dei videogiochi".

Peraltro nel pezzo sono stati citati anche alcuni sviluppatori, nello specifico Greg Kasavin (fondatore di Supergiant Games) e Tommy Refenes (Team Meat). Questi ultimi hanno rimarcato che la competizione è un bene all'industria e che una revisione delle condizioni dettate dal mercato sarebbe decisamente auspicabile.

Epic Games Store

Al coro di voci positive raccolte da Epic Games Store si è unita anche Koch Media: recentemente il CEO Klemens Kundratiz ha infatti dichiarato che il modello di business approntato da Epic andrebbe preso come riferimento. Come probabilmente ricorderete, a inizio anno la società aveva ricevuto molte critiche a causa della sua decisione di rendere Metro Exodus esclusiva per la durata di un anno su PC, tuttavia l'amministratore delegato del publisher tedesco si è detto soddisfatto dei risultati prodotti da questo accordo.

Ecco le sue parole, rilasciate a GamesIndustry: "Nel complesso rimango dell'opinione che, come industria e come publisher, dovremmo dare il benvenuto a Epic e al loro modello di business. Abbiamo una forte relazione con Epic e continuiamo ad avere anche un forte rapporto con Steam. È un peccato che non sia stato possibile annunciare questa collaborazione prima."

Le esternazioni di Ubisoft e Koch Media seguono ad altre prese di posizione illustri che si sono avvicendate negli ultimi mesi sul tema. Ad esempio le parole di Fredrik Wester, presidente di Paradox Interactive, che nello scorso mese di luglio aveva definito "vergognose" le condizioni economiche proposte da Steam, paragonandole a quelle adottate dai distributori di cassette VHS negli anni '90.

Voi cosa ne pensate? Le pressioni dell'industria e l'avanzare della concorrenza persuaderanno Valve a riformulare il modello di business di Steam in futuro? Parliamone.