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The Last of Us Parte 1 su PC è un mezzo disastro, ma non è giusto dare la colpa solo agli sviluppatori

Il port di The Last of Us Parte 1 su PC ha un'enorme quantità di problemi, ma puntare il dito solo contro gli sviluppatori è sbagliato e ingiusto.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   29/03/2023
The Last of Us Parte 1 su PC è un mezzo disastro, ma non è giusto dare la colpa solo agli sviluppatori

Ieri è stata lanciata la conversione PC di The Last of Us Parte 1 che si è rivelata essere un mezzo disastro. Purtroppo non è possibile addolcire la pillola, visto che molti, pur dotati di sistemi ampiamente nei requisiti consigliati, spesso anche superiori, hanno grandissimi problemi di prestazioni o non riescono proprio a giocare. Anche chi scrive può testimoniarvi lo stato del gioco, tra CPU surriscaldata già dalle schermate di configurazione iniziali (sono praticamente nere con sopra delle scritte), pre-compilazione degli shader che richiede più di mezz'ora e scatti continui anche nei filmati.

Quindi le lamentele degli utenti in questo caso sono più che giustificate, visto che ciascuno di noi quando acquista un gioco vorrebbe quantomeno poterci giocare senza rischiare di bruciare il PC (a noi la CPU ha superato i 90° prima ancora di entrare in gioco, quindi lo abbiamo abbandonato in attesa di una qualche patch risolutiva). Inoltre è naturale che in questo caso la delusione sia stata moltiplicata dall'importanza del titolo, considerando che si tratta di una delle serie di PlayStation più prestigiose, posta da molti tra il meglio che l'industria videoludica abbia da offrire.

Il problema principale della polemica attuale però, è che molti stanno puntando il dito contro il team di sviluppo che ha curato questa versione. Certo, Iron Galaxy è nota per altri port non proprio allo stato dell'arte al lancio, ma è altrettanto vero che vanta anche degli ottimi lavori nel suo portfolio, come la conversione PC della Spyro: Reignited Trilogy o quella per Nintendo Switch di The Elder Scrolls V: Skyrim. Lo stesso adattamento di Uncharted: Raccolta L'eredità dei ladri per PC, uscito pochi mesi fa, è da considerarsi riuscito, nonostante qualche problema (in particolare il supporto del mouse).

Insomma, stiamo parlando di un team di lunga esperienza, possibile che non abbia compreso lo stato in cui versa The Last of Us Parte 1 prima di lanciarlo? Sinceramente lo riteniamo improbabile. Titoli del genere subiscono processi di verifica e controlli qualità costanti nel corso dello sviluppo, quindi riteniamo che sia davvero difficile che siano sfuggiti i suoi enormi problemi. Se dovessimo puntare il dito, in questo caso, guarderemmo altrove.

Iron Galaxy non ha sviluppato The Last of Us Parte 1 da sé, ma lo ha fatto probabilmente con la supervisione di Naughty Dog e di Sony, considerando che il gioco non è suo e che stiamo parlando di un brand importantissimo. Sicuramente a un certo punto il QA o il team di sviluppo stesso avranno comunicato ai responsabili le problematiche ancora da risolvere, ma è stato deciso comunque di lanciarlo, magari sotto consiglio del marketing per non allontanarlo troppo dalla serie TV.

Considerate che le nostre sono ipotesi, quindi come tali vanno prese. L'importante è che capiate il nodo del discorso, ossia che nella catena che porta dallo sviluppo al mercato c'è qualcuno che decide, che non è necessariamente chi sta svolgendo il lavoro di conversione (in questo caso possiamo darlo per certo, visto che Iron Galaxy ha due realtà molto più grosse sopra di essa), ma qualcuno più in alto incaricato dall'editore.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.