Apple attraversa una fase delicata, tra promesse non mantenute sull'intelligenza artificiale, ritardi nello sviluppo software e un calo azionario legato a fattori geopolitici. Eppure, Tim Cook non solo manterrà il timone dell'azienda, ma secondo le indiscrezioni riportate da Mark Gurman potrebbe presto assumere la carica di presidente del consiglio di amministrazione. Una mossa che consoliderebbe ulteriormente il suo controllo su Apple, nonostante le critiche per la mancanza di innovazione che da tempo accompagnano la sua leadership.
Il flop dell’AI e il malcontento interno non cambiano i piani
L'arrivo di Apple Intelligence, con la tanto attesa Siri personalizzata, avrebbe dovuto segnare un punto di svolta. E invece, tra ritardi e rollout poco convincenti, la nuova strategia AI dell'azienda non ha lasciato il segno nel settore. iOS 26 ha introdotto poche novità significative, mentre i competitor - da OpenAI a Google - continuano a dominare l'ecosistema dell'intelligenza artificiale applicata all'uso quotidiano. A peggiorare la situazione, c'è anche l'incertezza legata al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, che ha portato a nuove tensioni tariffarie e a un calo del 16% del valore delle azioni Apple solo nel 2025.
Nonostante ciò, fonti interne riferiscono che il consiglio di amministrazione non ha intenzione di mettere in discussione la leadership di Cook. Nomi storici come Arthur Levinson, Susan Wagner e Ronald Sugar - fedelissimi della prima ora - non avrebbero mai preso in considerazione l'idea di allontanarlo. Anzi, si preparano a sostenere una transizione che lo vedrebbe passare dalla carica di CEO a quella di presidente, soprattutto con l'uscita imminente dello stesso Levinson, ormai oltre l'età pensionabile raccomandata per il ruolo.
Un’eredità costruita sul profitto, non sull’innovazione
Le critiche a Cook sono note: non è un "uomo di prodotto" come Steve Jobs, e molti analisti ritengono che abbia sacrificato la spinta innovativa dell'azienda in nome dell'efficienza operativa e del profitto. I dispositivi introdotti negli ultimi anni non hanno mostrato lo stesso impatto rivoluzionario dei precedenti. Tuttavia, dal punto di vista finanziario, la gestione di Cook è stata più che solida: il valore delle azioni Apple è aumentato del 1.500% da quando è subentrato nel 2011.
Il CEO ha già dichiarato che non rimarrà in carica per un altro decennio, ma se non sarà costretto a dimettersi, la scelta sul quando ritirarsi sarà esclusivamente sua. Con la presidenza del consiglio, potrebbe continuare a esercitare una forte influenza sulla strategia aziendale, lasciando però spazio a un nuovo CEO più orientato all'innovazione e al prodotto.