L'ironia è fondamentale nei toni di giochi come gli ultimi capitoli della serie The Elder Scrolls, o nei Fallout. Come dimenticare le meraviglie di "La vogliosa cameriera Argoniana" o il fan adorante di Oblivion (finito anche in Starfield)? Pare però che Todd Howard non amasse l'idea che nei suoi giochi finissero elementi umoristici, tanto da averli vietati ai designer, come ricorda lo sceneggiatore e designer Mark Nelson. Stando a Nelson, molte delle gag più iconiche dei giochi di Bethesda sono state "infilate di nascosto".
Nessuno obbedisce a Todd Howard
Nelson ne ha parlato in un documentario dedicato a The Elder Scrolls III: Morrowind realizzato da Filmdeg Miniatures. Fu proprio lui a includere il racconto delle gesta dell'allegra cameriera argoniana nel gioco.
"Non ricordo nemmeno perché l'ho scritta", ammette, riferendosi al libro, amatissimo dai fan della serie. "Onestamente, potrebbe essere stato dopo un happy hour o qualcosa del genere." Nelson dice che stava "ridacchiando" mentre la scriveva, perché "era una di quelle cose che si potevano aggiungere al gioco senza che nessuno ci facesse caso. Potevamo semplicemente mettere qualsiasi cosa nel gioco."
Ma la cosa non era gradita a Howard, che aveva come regola: "l'umorismo non ha posto nei videogiochi." "Quella era la regola di Todd." Ha spiegato Nelson. "Così, ovviamente, è diventata: 'l'umorismo non ha posto nei videogiochi... se Todd non se ne accorge.' Ed è così che sono nate cose come La vogliosa cameriera Argoniana."