I risultati finanziari di Nintendo hanno dimostrato due cose apparentemente opposte tra loro, ovvero che anche con poche (pochissime) uscite di grosso calibro ben piazzate Nintendo Switch è riuscita comunque a vendere una grande quantità di unità e contemporaneamente che i dubbi sull'obiettivo posto inizialmente dalla compagnia, in termini di vendite all'interno dell'anno fiscale, erano effettivamente fondati, tanto che la casa di Kyoto ha deciso di abbassare le previsioni, con l'immancabile ripercussione negativa in borsa. Al di là di questo, è assai probabile che Nintendo Switch riesca comunque ad arrivare davvero molto vicina ai 20 milioni di unità vendute nel corso dell'anno fiscale in corso e praticamente contando solo sul fenomenale Super Smash Bros. Ultimate e, in misura minore, su Pokémon: Let's GO, a dimostrazione di come basti veramente uno dei titoli celebri Nintendo per smuovere milionate di console, evidentemente.
Tuttavia, il recente caso dell'enorme posticipo imposto a Metroid Prime 4, il cui sviluppo è sostanzialmente ripartito da zero, potrebbe far riemergere delle preoccupazioni sulla lineup della console Nintendo anche per il 2019. Tolto il quarto capitolo della celebre saga e con le scarse probabilità che Bayonetta 3 possa concretizzarsi nel corso dell'anno, aggiungendo il fatto che non si sa praticamente ancora nulla del nuovo Pokémon, che dovrebbe rappresentare un altro pilastro per la console nell'anno in corso, su cosa può vertere il nuovo anno di Nintendo Switch? Be', se non altro sembra che le uscite siano cadenzate con maggiore regolarità nell'arco dei 12 mesi in questo caso, sebbene - almeno per quanto ne sappiamo finora - la seconda metà dell'anno sembri decisamente più vivace della prima. Il grosso problema, con Nintendo, è che diventa parecchio difficile fare anche delle vaghe previsioni sui suoi piani, specialmente da quando ha deciso di abbandonare in buona parte i canali comunicativi standard di questa industria per adottare la soluzione dei Direct, che giungono quasi sempre praticamente a sorpresa.
In ogni caso, di materiale interessante ce n'è, anche se intanto c'è da aspettare: si inizia subito infatti con una bella pausa, considerando che nel primo trimestre, a parte Super Mario Bros. U Deluxe, già uscito, non c'è praticamente altro di veramente sostanzioso. Bisogno arrivare al 29 marzo per Yoshi's Crafted World, gioco che vale sicuramente l'attesa pur non rappresentando uno dei franchise più popolari e importanti tra quelli Nintendo. In primavera, ovvero tra l'uscita di Yoshi e fine giugno, dovrebbe trovare spazio Fire Emblem: Three Houses, che potrebbe rappresentare veramente una hit per Nintendo Switch, al di là della qualità intrinseca dalla serie anche per il suo recente rilancio che, partito da Awakening su 3DS, si è consolidato al di là di ogni più rosea aspettativa anche con il titolo mobile Heroes. La natura ibrida della console punta inoltre a far esprimere al meglio tutto il potenziale dello strategico Nintendo, che potrebbe finalmente trovare il posto che si merita nel pantheon dei maggiori franchise della compagnia.
Da qui in poi le date si fanno vaghe ma i titoli ancora più interessanti, visto che probabilmente nella seconda metà dell'anno troveranno spazio Luigi's Mansion 3, il nuovo Animal Crossing e in teoria anche il nuovo Pokémon della serie maggiore appositamente studiato per Nintendo Switch, oltre all'interessante Daemon Ex Machina e a Marvel: La Grande Alleanza 3. Tutto questo considerando che siamo soltanto a febbraio e con ogni probabilità emergeranno titoli ancora sconosciuti nel corso dei prossimi mesi: si parla già di almeno cinque giochi non ancora annunciati per il 2019, oltre a un titolo in particolare che "ci renderà felici", secondo quanto riferito nell'ultimo briefing finanziario. Insomma, dopo un 2018 piuttosto scarno ma comunque in grado di spingere notevolmente le vendite di Nintendo Switch, il 2019 sembra essere già più strutturato, anche solo per quanto riguarda le produzioni interne e siamo sicuri di vedere dove possa portare la console. Certo, il problema del confronto con il 2017 resta, ma non è una cosa facilmente risolvibile: il lancio di The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Super Mario Odyssey nello stesso anno, inframmezzati da Mario Kart, Splatoon 2, ARMS e altro, è un evento particolare e difficilmente replicabile nel mercato videoludico odierno.