Nel 2026 il settore dei semiconduttori vivrà una nuova svolta con l'arrivo dei primi chip a 2 nanometri. Questa tecnologia porterà miglioramenti in termini di efficienza energetica e prestazioni, ma comporterà anche un aumento dei costi per le aziende che intendono adottarla.
TSMC, principale produttore a livello mondiale, ha già avviato i preparativi per la produzione di massa, dopo aver iniziato ad accettare ordini a partire da aprile di quest'anno.
La produzione di TSMC
Secondo le informazioni emerse, la società taiwanese utilizzerà quattro stabilimenti per gestire la transizione ai 2nm. Questa strategia consentirà di raggiungere una capacità produttiva mensile stimata in 60.000 wafer, un traguardo importante ma non privo di sfide economiche per i clienti. Tra i nomi interessati figurano aziende come Apple, Qualcomm e MediaTek, pronte a sfruttare i vantaggi offerti dai nuovi nodi produttivi.
La produzione nei siti individuati procede a ritmi diversi. L'impianto P1 di Kaohsiung è già entrato in fase di produzione di massa con una capacità iniziale di 10.000 wafer al mese. Parallelamente, l'impianto P2 della stessa area sta completando l'installazione dei macchinari, con l'avvio della produzione pilota previsto nei prossimi mesi e una capacità a regime di 30.000 unità mensili. Anche a Hsinchu sono stati avviati i preparativi: qui la produzione di prova è conclusa e si prevede un rapido passaggio alla fase industriale, mentre una seconda linea nello stesso sito è in fase di allestimento. Complessivamente, questi due stabilimenti contribuiranno con 30.000-35.000 wafer mensili.
Nonostante l'aumento della capacità, i costi rimangono un elemento critico. Ogni wafer a 2nm avrà un prezzo stimato intorno ai 30.000 dollari, circa il 50% in più rispetto ai nodi a 3nm. TSMC non ha previsto sconti, rendendo l'accesso alla nuova tecnologia un investimento oneroso per le aziende interessate. Per contenere le spese, il produttore ha introdotto il servizio "CyberShuttle", che consente di testare diversi progetti di chip sullo stesso wafer, riducendo parzialmente i costi di sviluppo.
La concorrenza potrebbe giocare un ruolo chiave nel futuro dei prezzi. Samsung, ad esempio, ha annunciato che il suo Exynos 2600 sarà il primo SoC a 2nm basato su architettura GAA, una mossa che potrebbe spingere TSMC a rivedere le proprie tariffe qualora la rivale sudcoreana riuscisse a incrementare rapidamente i volumi di produzione, anche alla luce dell'accordo con Tesla.