Elon Musk ci ha ripensato: vuole ritirare l'offerta da 44 miliardi di dollari per l'acquisto di Twitter, adducendo come motivazione il fatto che l'attuale dirigenza non abbia rispettato gli accordi presi e si sia resa autrice di dichiarazioni ingannevoli in fase di negoziazione.
Alcune settimane fa sembrava proprio che Twitter fosse diventato di proprietà di Elon Musk, ma il miliardario CEO di Tesla non ha mai perfezionato l'acquisizione, anzi a maggio l'ha messa in pausa perché intenzionato a verificare quanti account fasulli fossero presenti sulla piattaforma.
Pare sia proprio quello il pomo della discordia: "Per quasi due mesi il signor Musk ha richiesto i dati necessari per ottenere una stima indipendente sulla prevalenza di profili fake o spam sulla piattaforma Twitter, ma l'azienda non ha fornito tali informazioni", ha dichiarato il team dell'imprenitore.
Sebbene all'inizio Musk sia sembrato assolutamente convinto delle proprie intenzioni, le operazioni si sono rapidamente arenate attorno alle questioni legate alla verifica degli account.
Non è tuttavia chiaro il CEO di Tesla abbia al momento l'effettiva possibilità di recedere da un accordo che ha comunque sottoscritto, adducendo come motivazione delle verifiche che avrebbe potuto compiere prima.