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Ubisoft e la cancellazione degli account inattivi: è uno dei pericoli del futuro in digitale

Sta generando scalpore la notizia di Ubisoft che pare cancelli account che risultano inattivi da tempo, ma è uno dei rischi del futuro digitale.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   24/07/2023
Ubisoft e la cancellazione degli account inattivi: è uno dei pericoli del futuro in digitale

La situazione non è ancora del tutto chiara, ma alcune comunicazioni inviate da Ubisoft ad alcuni utenti sembrano indicare la possibilità che la compagnia abbia intenzione di disattivare gli account che non vengono utilizzati per un certo periodo di tempo, tagliando fuori gli acquirenti dai propri giochi, come conseguenza. La cosa ha ovviamente scatenato notevoli polemiche, che per una volta hanno anche un certo senso: è vero che i termini non sono ancora chiarissimi e probabilmente è presto per scandalizzarsi, ma il principio per cui si debba dimostrare di mantenere l'account attivo pena la rimozione dei giochi regolarmente acquistati sembra una soluzione piuttosto draconiana e piuttosto ingiusta nei confronti del consumatore. Tuttavia, bisogna anche dire che è un rischio che dovremo probabilmente accettare di correre in vista di un futuro sempre più digitale.

Il fatto è che, con la trasformazione in atto nell'organizzazione del mercato e dei sistemi di distribuzione, bisogna anche fare i conti con una revisione generale del concetto di possesso, e questo è ormai un dato di fatto. L'avanzare dei servizi in abbonamento ci ha abituato a pensare al pagamento associato a un usufrutto, più che al possesso vero e proprio di un bene acquistato, ma la questione si ampia in maniera più generale per quanto riguarda il mercato digitale. Di fatto, anche un prodotto regolarmente acquistato in questa maniera può essere raramente considerato nostro al 100%, in quanto è sempre collegato a qualche sistema di sicurezza, attivazione e gestione online attraverso una qualche piattaforma e sempre e comunque connesso a un account specifico. Se quest'ultimo decade, non abbiamo più niente in mano.

Questo è forse l'unico aspetto veramente problematico del mercato digitale, che per il resto ha dalla sua molti vantaggi: la gestione dei DRM cambia di piattaforma in piattaforma e può essere più o meno giusta sul fronte dei diritti dell'acquirente, ma in linea di massima tutto si riconduce al controllo sull'account che effettua gli acquisti e se questo è troppo stringente ci possiamo trovare di fronte a casi come quello di Ubisoft. Si tratta di vedere come le varie compagnie abbiano intenzione di gestire i dati, perché quello della casa di Assassin's Creed, al momento, sembrerebbe un esempio piuttosto negativo di gestione dei diritti digitali, anche se siamo in attesa di capire quale sia l'estensione del problema della cancellazione degli account inattivi e la regolarità con cui soluzioni del genere vengono prese dal publisher. L'ulteriore precisazione arrivata in seguito, che include anche i giochi di Steam nell'elenco dei titoli eliminati con l'eventuale cancellazione dell'account Ubisoft, non depone a favore della compagnia.

La smaterializzazione dei beni comporta necessariamente questa conseguenza negativa, che andrebbe forse regolamentata meglio dal punto di vista anche legale. Si tratta forse ancora di un ambito relativamente recente, ma dovrebbe esserci una maggiore attenzione ai diritti del consumatore digitale, magari con un regolamento condiviso (almeno per macro-aree geografiche) che garantisca un minimo di sicurezza sul mantenimento dei diritti sui prodotti digitali acquistati e magari anche la possibilità di cederli ad altri utenti, nel caso in cui ci si trovi impossibilitati a fruirne. Alcuni store e servizi già consentono soluzioni simili, ma si dovrebbe probabilmente trovare un terreno comune su cui agire per rendere il mercato digitale più una vera evoluzione di quello fisico e meno una trappola per gli utenti poco attenti o informati.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.