Il CEO di Ubisoft, Yves Guillemot, ha garantito che nessuno dei titoli previsti per l'anno fiscale 2020-2021 includerà microtransazioni con elementi pay-to-win. Nell'ultimo incontro con gli investitori gli è stato chiesto se sussista il rischio che i giocatori possano iniziare a "ribellarsi contro una monetizzazione più aggressiva nei giochi".
Il dirigente francese ha dunque spiegato che i ricavi derivati dai servizi live non sono più correlati a un incremento aggressivo delle microtransazioni. Al contrario, l'aumento delle entrate dei titoli già presenti sul mercato può attribuirsi al miglioramento del coinvolgimento dei giocatori e alla gestione degli aggiornamenti periodici.
"Quando siamo in grado di creare eventi che spingono le persone a rimanere più a lungo nei nostri giochi, di tanto in tanto essi spendono denaro nei nostri titoli. Ciò che teniamo presente è che fornendo un'esperienza di alta qualità possiamo incrementare le entrate di ciascun gioco, sapendo che questo è dovuto al fatto che abbiamo creato più contenuti su base regolare", ha commentato Guillemot.
"Nel caso di Ghost Recon, la nostra filosofia è che il giocatore fruisca il prodotto completo, al 100%, senza dover spendere soldi. Non abbiamo elementi pay-to-win nei nostri giochi, ed è una filosofia che abbiamo per tutti i nostri prodotti. Deve però collegarsi alla presenza di più eventi, più contenuti, affinché gli utenti possano giocare più a lungo".
Parlando di Ghost Recon: Breakpoint e della rimozione delle microtransazioni, Guillemot ha poi aggiunto: "questi oggetti sono stati progettati come un modo opzionale per i giocatori che arrivano dopo il lancio di stare al passo con coloro che hanno giocato più a lungo e apprezzano le nostre esperienze cooperative e i contenuti di endgame. Per ora questi risparmiatori di tempo sono stati rimossi dal nostro negozio".
Quando gli è stato chiesto se il contraccolpo vissuto da Breakpoint debba ritenersi correlato alla presenza di microtransazioni al lancio, il dirigente del publisher d'oltralpe ha aggiunto che la decisione è stata presa a causa del successo riscosso dal negozio di Ghost Recon Wildlands.
"In giochi live come Ghost Recon Wildlands avevamo già un negozio e la gente vi acquistava articoli. Quello che abbiamo fatto è stato dare più opzioni all'inizio di Breakpoint. Comprendiamo che sia stato visto come un negozio troppo grande e che non sia stato affatto apprezzato, ma è derivato dal fatto che i giocatori trascorrevano tempo nello store, acquistando cose in Wildlands, e i nostri team hanno pensato di poter dare loro più opportunità di scelta. Non è stato ben interpretato, ma era quello l'obiettivo".