Shein è nuovamente al centro di una vera e propria bufera mediatica e legale. Il noto shop online cinese è nel mirino dell'Unione Europea che ha avviato un'indagine dopo aver individuato una serie di pratiche considerate scorrette dal punto di vista commerciale.
Shein, inoltre, è stata coinvolta in passato in delle controversie relative al trattamento riservato ai propri lavoratori, con una serie di video e fotografie sui social che testimoniano le condizioni estremamente precarie in cui i dipendenti sono costretti a lavorare. Oggi, però, il focus principale arriva direttamente dalla commissione europea con un'indagine che parte dalle autorità irlandesi, belga, francesi e olandesi che coordinate dal Consumer Protection Cooperation hanno riscontrato numerose criticità.
Le attività scorrette di Shein
Fra le accuse principali, la commissione europea ha individuato alcune pratiche e attività che maggiormente hanno attivato una lente d'ingrandimento su Shein: innanzitutto si parte dai finti sconti e dalle promozioni fasulle che vengono diffuse attraverso la piattaforme. Seguono, poi, una serie di azioni che puntano a "mettere fretta ai clienti", spingendoli ad acquistare compulsivamente.
In aggiunta delle criticità sono state segnalate anche nelle descrizioni ingannevoli dei prodotti stessi e nelle informazioni relative alla loro sostenibilità ambientale. Come se non bastasse, anche la poca trasparenza e la confusione sulla politica dei resi è uno degli elementi che hanno spinto la commissione a indagare seriamente sull'azienda cinese.
Shein verrà chiuso in Europa? Cosa accadrà?
Stando a quanto è stato affermato e riportato da Euroactiv, un esponente di Shein ha dichiarato che l'azienda ha tutte le intenzioni di collaborare in maniera proattiva con l'Unione Europea; la quale ha dato a Shein 30 giorni di tempo per rispondere a queste segnalazioni e osservazioni. Shein, tra le altre cose, non è la prima volta che si trova ad essere coinvolta in indagini simili.
Dopo essere stata valutata come una "Very Large Online Platform" con un conseguente aumento delle proprie responsabilità, l'AGCM già a settembre 2024 aveva avviato un'indagine sulla veridicità di alcune dichiarazioni dello store stesso. Ci toccherà attendere circa un mese, dunque, per avere ulteriori aggiornamenti in merito. Una cosa è certa, l'attenzione dell'UE nei confronti del mercato digitale globale è quanto mai attiva.