WhatsApp è diventato ancora di più un elemento fondamentale nella vita delle persone da quando è entrato in scena il coronavirus, ma il suo eccessivo utilizzo ha messo in allarme Facebook per il sovraccarico di lavoro che sta gravando sull'infrastruttura, con il concreto rischio di fondere i server.
Questo è quanto riferito dallo stesso Mark Zuckerberg, capo della compagnia, nel corso di una conferenza riguardante la risposta di Facebook all'epidemia di coronavirus. Sembra infatti che, nei paesi dove l'allarme è più rigoroso e gli abitanti sono costretti a rimanere a casa, come in Italia, si stia facendo un uso estremamente più intenso delle videochiamate attraverso WhatsApp.
Questo sovraccarico potrebbe riflettersi sulla tenuta dei server di Facebook e WhatsApp, che non sono abituati a contenere un tale traffico di dati. La compagnia ha dovuto dunque ricorrere velocemente a un rafforzamento dell'infrastruttura server per far fronte al sovraccarico, ma la situazione continua ad essere al limite.
Il problema, inoltre, riguarda lo sviluppo nel prossimo futuro: "l'epidemia non è ancora ai massimi livelli in molti paesi del mondo", ha detto Zuckerberg (a dire il vero 4 giorni fa, dunque la situazione nel frattempo è già cambiata), "ma se arriviamo agli stessi livelli di utilizzo ovunque, allora dovremo davvero assicurarci di poter sostenere l'ondata di traffico dal punto di vista dell'infrastruttura, per essere sicuri che non fonda tutto".
È chiaro che WhatsApp sia diventato uno strumento importante per affrontare il lockdown e la quarantena, attraverso la comunicazione testuale ma sempre più anche con le chat video, che consentono di annullare le distanze in maniera digitale. La diffusione di questa pratica in tutto il mondo e in maniera esponenziale potrebbe mettere a dura prova la tenuta della struttura server.
Nel frattempo, WhatsApp Beta si schiera contro le fake news inserendo uno strumento in prova per bloccarne la diffusione, mentre il Protect Backup è stato inserito con la beta 2.20.73.