L'aggiornamento KB5063878 rilasciato con il Patch Tuesday di agosto 2025 per Windows 11 24H2 ha creato non pochi problemi. Diversi utenti hanno segnalato malfunzionamenti significativi, che andavano dalle difficoltà con lo streaming NDI in OBS, ai fallimenti del programma di installazione di Windows, fino a situazioni più gravi con le unità NVMe SSD. Alcuni dischi risultavano addirittura scomparsi dal sistema operativo o mostravano corruzione dei dati durante trasferimenti di grandi quantità di file.
Inizialmente, l'attenzione si era concentrata su Phison, azienda leader nella produzione di controller SSD, che ha avviato un'indagine interna. Dopo oltre 4500 ore di test, però, la società ha dichiarato di non essere riuscita a riprodurre i problemi, lasciando perplessi gli utenti colpiti.
La vera origine del problema
Nonostante queste rassicurazioni, i casi continuavano a emergere sui social e nei forum, alimentando il sospetto che qualcosa fosse sfuggito ai controlli ufficiali. Ora però una possibile spiegazione arriva dal gruppo cinese PCDIY!, una community Facebook di appassionati di hardware.
Secondo quanto riportato dall'amministratrice Rose Lee, la vera origine del problema sarebbe da ricercare nell'uso di firmware di prova, versioni pre-release non destinate alla vendita, che sarebbero state in qualche modo attivate o rese instabili dal recente update di Windows 11. La notizia ha guadagnato credibilità perché la stessa Phison avrebbe verificato in laboratorio la scoperta, confermando che le anomalie si manifestano solo con firmware ingegneristici e non con quelli ufficiali.
Ulteriori dettagli e soluzioni
Per questo motivo, la maggior parte degli utenti non ha nulla da temere. Chi invece riscontrasse problemi simili dovrebbe eseguire un aggiornamento del firmware dell'SSD, avendo cura di effettuare prima un backup completo dei dati.
Phison ha inoltre chiarito un altro aspetto: la sensazione di "rallentamento" degli SSD non è legata al bug, ma al riempimento completo della cache SLC durante trasferimenti pesanti. In tali casi, l'unica soluzione efficace è eseguire un Secure Erase, dato che una semplice formattazione di Windows non basta.