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X di Elon Musk sotto accusa: secondo un report, riceve pagamenti da gruppi terroristici

Un'indagine della Tech Transparency Project rivela che account affiliati a Hezbollah, Hamas e Houthi sarebbero attivi e paganti sulla piattaforma, sollevando gravi implicazioni legali.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   16/05/2025
Elon Musk

Un'indagine pubblicata dalla Tech Transparency Project (TTP) ha riacceso l'attenzione sul rapporto tra X (ex Twitter) e l'estremismo online. Il report sostiene che diversi esponenti di gruppi terroristici noti e attualmente sanzionati dagli Stati Uniti starebbero utilizzando la piattaforma, pagando per servizi premium che garantiscono maggiore visibilità ai contenuti pubblicati.

Secondo quanto emerge, militanti affiliati a Hezbollah, Hamas, ai ribelli Houthi e ad altri gruppi attivi in Medio Oriente avrebbero accesso alla spunta blu, alla priorità algoritmica e ad altre funzionalità offerte agli abbonati di X Premium, il servizio a pagamento introdotto dopo l'acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk nel 2022.

Le implicazioni legali e le carenze nella verifica degli account

Se confermate, le transazioni in questione violerebbero le normative statunitensi che vietano alle aziende di intrattenere rapporti economici con soggetti colpiti da sanzioni internazionali, a meno che non siano esplicitamente autorizzate. Si tratterebbe quindi di infrazioni alle regole imposte dall'Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Tesoro americano.

Musk e Trump
Musk e Trump

A complicare il quadro c'è la mancanza di un sistema di verifica rigoroso da parte di X, che renderebbe difficile distinguere i reali esponenti da eventuali impersonatori. Ciononostante, la TTP afferma che molti degli account osservati sono attivi e ben curati, con contenuti professionali e aggiornati, e in alcuni casi riferibili direttamente a figure ufficiali dei gruppi citati.

Preoccupazioni anche sul piano politico e diplomatico

Tra i nomi citati nel rapporto figura anche Mahdi al-Mashat, leader del movimento Houthi in Yemen, accusato dal governo USA di collaborazioni dirette con la Russia. Un paradosso, se si pensa che l'attuale amministrazione Trump ha più volte sottolineato la necessità di contrastare militarmente proprio i ribelli Houthi, intensificando gli attacchi aerei nel territorio yemenita.

La questione non è soltanto tecnica o legale: evidenzia quanto le piattaforme social siano diventate strumenti centrali nella strategia comunicativa dei gruppi armati, che riescono a raggiungere un pubblico globale anche attraverso servizi offerti da aziende statunitensi.