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Per il capo di Xbox non tutto deve essere un "game as a service"

Phil Spencer, il capo della divisione gaming di Microsoft, in altre parole Xbox, crede che non tutti i giochi debbano essere dei "game as a service".

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   16/02/2025
Tante locandine di giochi di Game Pass, con un televisore, un tablet, un mouse, un controller xbox, cuffie, tastiera

Phil Spencer - CEO di Microsoft Gaming - non vuole che ogni singolo gioco sia un game as a service senza fine. In una intervista con Xbox Era, ha sottolineato che tre dei giochi presentati al recente Xbox Developer Direct sono titoli single player: Ninja Gaiden 4, Doom: The Dark Ages e South of Midnight.

Tutti e tre non dispongono di alcuna modalità multigiocatore e sono assolutamente lontani dal concetto di gioco come servizio.

Le parole di Phil Spencer sui giochi single player

"Sono tutti giochi con un inizio, una metà e una fine". Spiega Spencer. "Il motivo è che non voglio che ogni gioco si trasformi in un grande live service solo perché gli sviluppatori hanno l'impressione che sia l'unico modello di business possibile. Non è facile crearne uno." Inoltre, aggiunge anche che "non ogni storia funziona in quel tipo di modello" e che "non tutti i giochi e non tutte le idee creative possono supportare tale tipo di business".

Indiana Jones e l'antico Cerchio è una delle grandi aggiunte recenti di Game Pass
Indiana Jones e l'antico Cerchio è una delle grandi aggiunte recenti di Game Pass

Inoltre, Xbox Game Pass è il grande motivo per cui Microsoft può investire in giochi single player: non tutti vogliono spendere 80€ per un nuovo titolo, ma potrebbero abbonarsi per provare, ad esempio, Indiana Jones e l'antico Cerchio e poi già che ci sono rimangono abbonati fino all'arrivo di Avowed, visto che mancano pochi mesi.

Aggiunge poi che vuole che team non enormi - come Double Fine o Compulsion - possano fare un buono lavoro: quindi il suo compito è creare una piattaforma che dia loro il supporto di cui hanno bisogno.

Ha anche detto che Xbox non mira più a convincere i giocatori ad abbandonare Nintendo e PlayStation.