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Xbox Game Pass è un servizio "gioco-centrico" e un bene per tutta l'industria secondo Microsoft

Durante la conferenza Evercore ISI TMT, Microsoft ha detto che l'Xbox Game Pass è un servizio "gioco-centrico" ed è un bene per tutta l'industria.

NOTIZIA di Luca Forte   —   08/06/2021

Durante la conferenza Evercore ISI TMT, il chief marketing officer and executive vice president of the Marketing and Consumer Business di Microsoft Chris Capossela ha parlato a lungo dell'Xbox Game Pass e dei tanti benefici che, secondo lui ovviamente, questo genere di approccio porta all'azienda. Questo perché per Microsoft si tratta di un servizio "gioco-centrico" e non più basato intorno ad una console o ad un PC. Anche per questo motivo di tratta di un servizio che fa bene sia al consumatore sia all'industria, in una sorta di situazione "win-win".

"Io stesso sono un grande giocatore," ha detto Capossela. "E mi piace il modo nel quale siamo impegnati in questo business. Per quelli di voi che non hanno familiarità con esso, il gioco è un business enorme. Una volta il mondo dei giochi era diviso tra i giocatori di PC, che sono irriducibili del PC, e i giocatori di console, che amano a loro volta loro specifica console: Xbox, Playstation, Switch o Wii, o quella che avete."

Per queste persone "non giocano solo sulla loro console, o solo sul loro PC. Quindi, abbiamo davvero cercato di cambiare il modello di business per mettere il giocatore più al centro in modo che puoi giocare i giochi che ami con le persone che ami [...] attraverso i dispositivi che ami."

Chris Capossela di Microsoft
Chris Capossela di Microsoft

Per questo motivo l'Xbox Game Pass è "meno incentrato sulla console o sul PC. È molto più incentrato sul gioco." Xbox Game Pass, per Capossela, a al momento 18 milioni di abbonati. Dopo aver sottoscritto l'abbonamento, di media, queste persone passano il 20% di tempo in più a giocare e sul 30% di generi differenti. Questo fa sì che sulla piattaforma si giochi il 40% in più, dato che questa affezione aumenta anche la voglia di gaming al di fuori dell'abbonamento.

Quindi, per Capossela, "Non è il consumatore che vince e gli editori che perdono. Si tratta di un vero e proprio modello win-win e siamo piuttosto entusiasti di questo".