Xbox è indubbiamente la regina delle nuove proprietà intellettuali: nel 2022 ne ha lanciate quattro contro le zero di Sony e Nintendo, ma al catalogo della console Microsoft ancora mancano esclusive in stile PlayStation: grandi esperienze narrative in single player, capaci di muovere concretamente le vendite e caratterizzare in maniera forte una piattaforma.
È la stessa casa di Redmond ad ammetterlo: poco tempo fa l'azienda ha dichiarato di fronte all'antitrust che Sony ha più giochi esclusivi, molti dei quali di qualità migliore: una situazione che arriva da lontano, dai tempi della gestione Mattrick, ma per cui Xbox continua a pagare dazio nonostante le svariate acquisizioni effettuate finora.
Ecco, le acquisizioni: cos'hanno portato finora di nuovo nel catalogo di Xbox? Psychonauts 2 e poco altro. C'è Playground Games che lavora a Fable ma ci vorranno ancora anni per vederlo, Ninja Theory che ha annunciato Senua's Saga: Hellblade 2 con troppo anticipo e si trova ancora in alto mare, per arrivare infine a Starfield e Redfall che non arriveranno prima del prossimo anno.
Parliamo peraltro di titoli che difficilmente potranno competere sullo stesso terreno dei vari The Last of Us, God of War, Horizon, Ghost of Tsushima, Spider-Man, Uncharted, Final Fantasy e Death Stranding, per citare solo le esclusive Sony focalizzate su di un impianto single player a base narrativa.
Torniamo quindi al discorso delle nuove proprietà intellettuali e dell'indubbio valore di innovazione che portano nel catalogo di Xbox Game Pass, servizio quest'ultimo senza cui non sarebbe stato possibile vedere la nascita di determinati progetti, Pentiment in primis.
Abbiamo speso innumerevoli volte parole estremamente positive nei confronti della convenienza di questa piattaforma digitale, sebbene il suo spregiudicato approccio all-you-can-play abbia influenzato pesantemente la percezione degli utenti rispetto al prezzo pieno, divenuto così un lusso che solo poche produzioni possono permettersi di tentare. Onore al merito di Microsoft, insomma, che da questo punto di vista sta rendendo un utile servizio all'industria videoludica, consentendo a tanti utenti di scoprire giochi che altrimenti non avrebbero degnato di uno sguardo. Tuttavia, ed è il caso di ribadirlo, riempire l'intera line-up annuale solo di contenuti indipendenti o piccoli esperimenti non consentirà a Xbox di colmare il gap che la separa da PlayStation.
La speranza è che dunque il 2023 sia finalmente l'anno buono, quello in cui il catalogo del Game Pass si riempirà di esperienze ambiziose e di grande spessore, come si addice alle produzioni più importanti, e in cui Xbox Series X smetterà di essere la console del backlog e degli indie a 9,99€ al mese: dopo oltre due anni sarebbe anche ora.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.