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Xbox Series X e Inside Xbox: considerazioni a mente fredda tra aspettative, delusioni e polemiche

Torniamo a parlare di Xbox Series X, Inside Xbox e reazioni alla presentazione della next gen a qualche giorno di distanza.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   11/05/2020

Sono passati ormai quattro giorni l'argomento di discussione principale sembra essere ancora l'Inside Xbox, con il codazzo di polemiche che ha scaturito per varie ragioni e che ha portato anche una revisione generale delle aspettative sulla next gen. Si può parlare tranquillamente di "shitstorm" in questi casi, visto che le reazioni all'evento sono state generalmente negative, tanto da aver fatto dire a molti che si sia trattato del primo vero e proprio passo falso di Microsoft in un processo comunicativo di avvicinamento a Xbox Series X che finora aveva invece stupito in positivo. Ma è stata veramente una tale tragedia, ovvero le polemiche hanno tutto questo senso? Possiamo essenzialmente dividere le critiche in due categorie, che hanno elementi di ragione decisamente differenti: da una parte chi si è lamentato della scarsità di gameplay a fronte di un evento che sembrava puntare esclusivamente su questo, dall'altra coloro che sono rimasti delusi proprio dai contenuti, che hanno deluso chi si aspettava di vedere un salto generazionale in grado di spettinare tutti.

Sul primo argomento c'è poco da controbattere: effettivamente di gameplay se n'è visto poco e Microsoft ha indubbiamente sbagliato nel porre l'accento su tale parola nel periodo di avvicinamento all'Inside Xbox. A favore della compagnia e a sua parziale discolpa si potrebbe dire che, in verità, l'hype è stato montato soprattutto dai media visto che la comunicazione istituzionale si era affidata sostanzialmente a un semplice tweet ufficiale e un breve riferimento nell'ampio programma di eventi previsto da qui all'uscita di Xbox Series X. Anche il fatto che non ci fosse assolutamente alcun tipo di gameplay non è vero, come è emerso anche nei giorni successivi, visto che qualche scorcio di gioco si è visto ed è forse a questo che si riferiva l'annuncio dell'evento. In ogni caso, ci auguriamo che quanto accaduto spinga Microsoft e Sony (ma anche Ubisoft e tutti gli attori principali dell'industria) a utilizzare maggiore attenzione e trasparenza negli annunci e soprattutto faccia capire che gli utenti più attenti e appassionati spesso preferiscono vedere veramente qualcosa del gioco più che uno spettacolare video cinematografico, per farsi un'idea di quello che stanno aspettando, anche perché gli eventuali downgrade (reali o presunti) che possono emergere in corso di sviluppo possono essere boomerang estremamente distruttivi.

Xbox Series X   Boot Screen


In particolare, risulta piuttosto sconvolgente rilevare come una multinazionale del calibro di Microsoft sia in grado di effettuare un errore di valutazione simile, con tutti gli addetti alla comunicazione su cui probabilmente potrà contare anche solo per quanto riguarda la divisione Xbox. È chiaro che il caos comunicativo è alimentato, di questi tempi, anche dalla situazione di emergenza in cui ci troviamo tutti che ha costretto a ripensare e riorganizzare i piani di avvicinamento e presentazione della next gen, ma certi errori appaiono decisamente grossolani. Un po' quello che è accaduto anche a Sony con la famosa presentazione di PS5 da parte di Mark Cerny, sulla quale si possono fare praticamente gli stessi appunti in termini di annuncio, aspettative e conseguente delusione.

Sulla delusione legata ai giochi presentati, la questione diventa nettamente più soggettiva. A dire il vero, un evento che in meno di un'ora e senza tante fanfare presenta 13 nuovi giochi, la maggior parte dei quali praticamente mai visti prima, può essere difficilmente considerato una delusione al giorno d'oggi, specialmente per chi ha seguito in passato gli altri Inside Xbox e sa come è solitamente organizzato l'evento. La delusione è emersa in coloro che si sarebbero aspettati tutti giochi di grosso calibro ma in verità era prevedibile una presentazione incentrata su produzioni non gigantesche, considerando che (esclusi già i first party per i quali è già stato annunciato un altro evento a luglio) anche i third party si trovano sparsi su una notevole quantità di eventi che sono previsti nel corso di questa primavera/estate. Al di là degli eventi di Microsoft e Sony, anche i singoli publisher probabilmente si saranno ricavati ognuno un proprio spazio apposito nelle varie iniziative annunciate, tra Summer Game Fest, Summer of Gaming e altre (ne escono fuori di nuove praticamente in continuazione, come il Guerrilla Collective o l'evento Ubisoft Forward annunciati solo oggi) in cui mostrare i materiali di alto profilo che erano stati programmati per E3 2020 e Gamescom 2020. È stato insomma soprattutto un problema di aspettative malriposte.

Al di là di tutto questo c'è poi da dire che, considerando anche la dimensione delle produzioni messe in scena e il fatto che molti dei giochi presentati siano previsti uscire direttamente su Xbox Game Pass, la presentazione ha dimostrato comunque una notevole vivacità della scena indie e doppia A affiancata a quella classica dei giochi di dimensione maggiore, che sinceramente ravviva la curiosità per la next gen (pensando ovviamente anche ai first party ancora da presentare) più che rappresentare una delusione.