L'ascesa delle piattaforme mobile, sempre più reali competitor delle console portatili, passa anche attraverso l'arrivo nel catalogo di titoli che si sono distinti su altre piattaforme. È questo il caso di Transistor, action GDR sviluppato dai ragazzi di Supergiant Games, gli stessi di Bastion, e approdato sull'AppStore e poco più di un anno di distanza dal lancio su PC e PlayStation 4. Al tempo Sony diede dimostrazione di fiducia anche verso team piuttosto ristretti che fuori dai canoni e dalle regole dei progetti a grosso budget riescono con maggiore facilità a buttarsi su strade non ancora battute per dare massimo sfogo al proprio impulso creativo. Sebbene il titolo mostrasse qualche ombra di troppo soprattutto sul fronte del gameplay, il comparto artistico ne aveva abbastanza da risollevare globalmente la produzione sia agli occhi della critica che del pubblico, che accolsero Transistor con pareri positivi. Con il gioco praticamente fatto, la sfida degli sviluppatori per portare il loro gioiellino su iOS è stata sicuramente quella di mettere in piedi un sistema di controllo che bene si adattasse allo schermo touch e agli display decisamente più piccoli di quelli degli un ampi televisori comodamente posizionati in salotto.
Transistor arriva su dispositivi iOS con un ottima conversione, dando il meglio di sé su iPad
Ritorno a Cloudbank
Ricapitolando, per chi si avvicinasse al titolo per la prima volta, in Transistor impersoniamo Red, una famosa cantante del quartiere di Goldwalk che a seguito di un agguato avvenuto di sera dopo un suo spettacolo perde la voce, ma riesce a scampare alla morte grazie al sacrificio di un suo caro amico trafitto da una spada.
Questa, di nome Transistor, ha il potere di imprigionare l'anima di una persona morta permettendo a Red di portarsi dietro il suo amico, diventando però l'obiettivo del gruppo degli Orchestrali che tenta qualsiasi cosa pur di strapparla alla protagonista a utilizzarla per i propri loschi scopi. Quella di Red è una storia di vendetta, condita da romanticismo e intrighi politici, decisamente affascinante ma non pienamente riuscita, soprattutto a causa di protagonisti non abbastanza approfonditi e una linearità di fondo che non lascia spazio a eclatanti colpi di scena. In modo del tutto analogo alla versione principale, avanzando di livello o incontrando specifici personaggi secondari, Transistor acquisisce nuove funzioni da utilizzare durante gli scontri: queste possono essere utilizzate come abilità primarie per attaccare i nemici oppure come passive da combinare con le precedenti per accrescerne l'efficacia o scatenarne effetti secondari. A livello di gameplay il lavoro di adattamento per la versione mobile è in parte riuscito, minato solamente dall'ampiezza degli schermi dei vari dispositivi Apple che in parte ne influenzano l'effettiva fruibilità. I movimenti di Red e le interazioni con l'ambiente sono gestite attraverso il tocco sullo schermo del luogo che si vuole raggiungere o del punto d'interesse a cui sono legate specifiche azioni contestuali, mentre per il combattimento entra in gioco l'inclinazione strategica del titolo Supergiant Games. Le quattro abilità primarie vengono visualizzate sul lato destro dello schermo comodamente a portata di tocco, e possono essere utilizzate direttamente sui nemici oppure concatenate durante i turni d'attacco. Il combattimento è infatti uno dei punti forti di Transistor perché alterna scontri isometrici in tempo reale con fasi di pianificazione a turni dov'è possibile concentrarsi meglio sulla strategia e mettere in sequenza una serie di mosse con maggiore calma sfruttando al massimo le sinergie tra i colpi. Nel primo caso dopo aver attivato l'abilità desiderata basta toccare il nemico obiettivo su schermo per vedere Red dirigersi verso di lui e affondare il colpo appena arrivata a portata di tiro, mentre nel secondo caso poco vicino alle icone delle abilità c'è quella per fermare il tempo e pianificare il turno d'attacco. Il tutto funziona benissimo, i comandi sono fluidi, precisi anche con tanti nemici su schermo e la reattività di Red è pregevole, ma come detto in apertura il tutto soffre terribilmente dell'ampiezza dello schermo su cui è fruito Transistor.
Red è sempre bellissima
Essendo la versione iOS comune sia ad iPhone che iPad va da sé che giocarlo sui 4 pollici dello smartphone Apple sia inevitabilmente più caotico che goderselo nell'ampiezza dei 9,7" di un iPad Air. Si tratta più che altro di una questione legata allo spazio disponibile, dove nel primo caso le icone delle abilità risultano tutte troppo vicine l'una all'altra ed è facile sbagliarsi selezionando un'attacco al posto di un'altro, soprattutto nelle fasi più concitate. Allo stesso modo durante i combattimenti nella parte più avanzata del titolo, dove ci ritroveremo a fronteggiare molti nemici su schermo, capita fin troppo spesso di sbagliare la selezione del bersaglio costringendo il giocatore a ripiegare quasi sempre sullo scontro a turni. Su PC e PlayStation 4 si ricorreva alla pianificazione soprattutto contro gli avversari più ostici, ma in questo caso l'abusarne finisce per rallentare eccessivamente il fluire dell'azione di gioco in una perpetua alternanza tra l'attacco pianificato e lo scappare aspettando che la barra si ricarichi completamente per poter dare inizio all'attacco successivo. Su iPad la situazione è diametralmente opposta e i maggiori pollici del display permettono una gestione più accurata ed intuitiva anche durante gli scontri più affollati e frenetici, ma presumibilmente il miglioramento lo si percepisce già dall'utilizzo di un iPhone 6 o iPhone 6 Plus. Al di là dei limiti del sistema di controllo, sulle piattaforme Apple Transistor mantiene inalterata tutta la sua bellezza sorretto dall'indubbia qualità dei display Retina. I colori sgargianti, gli sfondi incantevoli e l'effettistica giovano della densità di pixel, restituendo un'immagine pulita e dettagliata. Le vette artistiche vengono accompagnate da una colonna sonora altrettanto meritevole che dà il meglio di sé con un buon paio di cuffie, decisamente preferibili per chiarezza e profondità agli speaker Apple. Il doppiaggio rimane sempre in inglese, con sottotitoli e menu completamente tradotti in italiano. In termini di longevità Transistor non dura tantissimo, abbiamo impiegato quattro ore abbondanti per portarlo a termine, ma in tal senso abbiamo apprezzato la possibilità di riprendere l'avventura esattamente da dove l'avevamo lasciata passando da iPhone ad iPad senza problemi di sorta nel trasferimenti dei progressi e dei salvataggi.
Conclusioni
A poco più di un anno dal debutto su PC e PlayStation 4, Transistor arriva anche su dispositivi iOS con una conversione che ha visto Supergiant Games concentrarsi prima di tutto sull'interfaccia touch dei dispositivi Apple. Il titolo è sempre quello, ma il lavoro di adattamento è egregio al netto dell'ampiezza degli schermi che ne influenzano la fruibilità. Su iPhone si è costretti a ripiegare quasi sempre sul combattimento a turni quando la situazione si fa più caotica e complessa spezzando il ritmo di gioco, mentre su iPad l'esperienza è più equilibrata e in linea con quanto visto sulle altre piattaforme. Nonostante ciò, Transistor rimane il piccolo gioiellino che abbiamo conosciuto l'anno scorso, con un comparto artistico bellissimo e qualche potenzialità inespressa in termini di gameplay e narrativa.
PRO
- Ottima conversione per dispositivi touch...
- Artisticamente bellissimo
- Combat system divertente e stratificato
CONTRO
- ...a patto di avere uno schermo abbastanza grande
- Narrativa e gameplay riusciti a metà