Dell'inizio del secondo anno di Destiny, con la pubblicazione dell'atteso Il Re dei Corrotti, vi avevamo già parlato settimana scorsa, raccontandovi praticamente tutto quel che c'è da sapere sui contenuti del gioco, i suoi aggiornamenti, le novità che Bungie ha voluto inserire per rilanciare un universo che, tra qualche polemica, ha saputo conquistarsi una solida fetta di appassionatissimi utenti. In quell'articolo potete trovare quella che, di fatto, era una recensione. Recensione che, però, mancava di una cosa importante, ovvero del voto, che andava maturato dopo aver affondato i denti a dovere nella polpa di questo nuovo pacchetto e che ci permettesse di capire se Destiny era pronto per affrontare il suo secondo anno di vita. Dopo aver finito nuovamente la campagna e aver terminato la gran parte delle Imprese a disposizione, ci siamo addentrati nella nuova incursione, La Caduta di un Re, e ne siamo usciti meravigliati, sorpresi, conquistati. Per arrivarci ci vuole sacrificio, impegno e la volontà di inserirsi in una serie di meccaniche che forse non coincidono perfettamente con quello che i giocatori si aspettavano da Destiny, ma che vi consigliamo di provare perché, semplicemente, ne vale la pena.
La nostra recensione de Il Re dei Corretti, che segna l'inizio del secondo anno di Destiny!
Se già possiedi Destiny e le due precedenti espansioni, puoi giocare il Re dei Corrotti andando a questo indirizzo e scaricandolo per 39,99€ dal PlayStation Store, dopo aver loggato col tuo account PSN.
La versione PlayStation contiene i seguenti contenuti esclusivi:
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Nuovo assalto cooperativo "Sala dell'Eco"
Nuova mappa multiplayer competitivo "Settore 618"
Nuovi equipaggiamenti leggendari "Hesperos", "Azoth Bend" e "Neuroghast"
Nuova arma esotica "Coniglio di Giada"
Anno 2.0
Il nuovo sistema di level up funziona: più tradizionale, più comprensibile, ben bilanciato. Sarebbe sciocco dire che questo è il Destiny che avrebbe dovuto essere fin dall'inizio, perché chi ne ha seguito l'evoluzione è in grado di capire chiaramente che sarebbe stato impossibile che fosse così. Ne Il Re dei Corrotti Bungie ha dato ascolto a lamentele, richieste, consigli di uno zoccolo duro di qualche milione di giocatori che non hanno smesso di giocare un giorno, o quasi, a questo ibrido tra sparatutto in prima persona e MMORPG. A distanza di un anno si capisce cosa Bungie intendesse per "innovare" con Destiny, ovvero costruire attorno alle meccaniche forgiate in anni di Halo un mondo in grado di fornire ogni giorno una sfida diversa e appagante, permettendosi anche il lusso di una commistione di meccaniche che nessuno aveva mai tentato prima d'ora. Finita la storia, svolgendo le diverse attività, parlando con i personaggi tra Atollo e Torre - che finalmente hanno una loro identità, su cui di certo si può lavorare ancora)- iniziano le Imprese legate al PvP e al PvE, che si concretizzano in nuovi incarichi che punteggiano le mappe dei pianeti o in missioni di pattuglia con boss che finalmente costituiscono una sfida degna di questo nome, anche una volta raggiunto il fantomatico livello massimo 40. Sfide impegnative ma accessibili che portano ad approfondire le diverse armi, le sottoclassi e le modalità di gioco, che piano piano chiedono di formare squadre da tre per essere portate a termine e poi gruppi di gente affiatata. La saga che porta a scontrarsi con Oryx dura circa cinque ore, ma per finire tutte le Imprese e le taglie principali ne servono più di venti e se si aggiunge la nuova Incursione e chicche come la Corte di Oryx, si arriva a un pacchetto di più di cinquanta, in attesa del ritorno delle Prove di Osiride o dello Stendardo di Ferro, le due modalità di maggior successo del PvP, su cui torneremo più tardi. Il sistema del bottino casuale è stato mitigato da un algoritmo che tiene conto di quanto già in possesso di chi gioca e la nuova economia è più funzionale, così che si riesce a crescere senza eccessive frustrazioni, almeno nel breve periodo. Ci sono tocchi di classe come il biglietto da comprare che aumenta le probabilità di ottenere armi più rare dopo aver ucciso un boss; c'è la possibilità di fondere le armi e le armature della stessa categoria per potenziare le proprie predilette così da offrire un profilo strategico anche alla gestione dell'armamentario; c'è una nuova valuta unica, i Marchi Leggendari, che consente di accumulare risorse facendo quel che si vuole a prescindere dalla modalità PvP e PvE. Ovviamente, sulla lunga distanza, la necessità di "grindare" si riaffaccia e certe attività che obbligano a pattugliare le zone alla ricerca di materiali ritornano alla ribalta, smorzando l'entusiasmo accumulato nelle prime ore di gioco, ma i nuovi nemici, anche nelle zone inedite, e i loro pattern d'attacco completamente diversi, cambiano le carte in tavola e rappresentano una bella ventata d'aria fresca.
L'Astrocorazzata
Dopo un anno, Bungie rinverdisce le vecchie zone con l'inserimento dei nuovi nemici, di cui vi abbiamo già parlato nel provato che di fatto costituisce la prima parte di questa recensione, e cambia alcuni scontri negli assalti del primo anno, che ora possono essere affrontati, così come quelli sviluppati per questa espansione, nella nuova playlist al 41. Introduce poi, oltre alle missioni della storia nelle mappe quasi tutte nuove, l'Astrocorazzata, la mega astronave dell'Alveare da cui Oryx comanda la vendetta per l'uccisione del figlio Crota. Questa location, di fatto, rappresenta un nuovo pianeta, l'unico di questa espansione, cosa che farà storcere il naso a qualcuno e che riporta in auge il tema del costo: per giocare a Il Re dei Corrotti, avendo già tutte le espansioni, servono 39,99€. A fronte di così tante novità ci sentiamo di sottolineare la cosa, ma di farla pesare fino a un certo punto. Di certo almeno un altro pianeta avrebbe fatto piacere, ma la soluzione studiata da Bungie è notevole. Nell'Astrocorazzata ci si perde; si svolgono le missioni di pattuglia e si scoprono continuamente cose nuove da fare, anfratti in cui imbucarsi, strane rune che si intuisce a cosa possano servire, ma per attivarle c'è bisogno di comunicare, di confrontarsi con gli altri giocatori, di inserirsi in un mondo che cresce. E ancora caverne, cavalieri dannati che hanno bisogno di essere uccisi in sequenza per aprire porte e forzieri, strane spore che, forse, serviranno per una missione o per forgiare armi. È un luogo vasto, le cui proporzioni schiacciano il giocatore e portano a spendere sempre più tempo alla ricerca di qualcosa che pare dietro l'angolo. C'è anche la Corte di Oryx, un'arena in cui fino a nove giocatori, sempre divisi in gruppi di tre, possono incrociarsi, attivando rune a tre livelli di difficoltà, sperando di raccogliere oggetti rari e chiavi da utilizzare per aprire uno degli innumerevoli forzieri disseminati per l'Astrocorazzata. La maggior parte scatena nuovi eventi e regala oggetti che a volte si rivelano perfettamente inutili, ma è difficile mollare una partita prima di aver cercato di capire quale è lo step successivo dell'Impresa che si sta svolgendo.
La caduta di un Re
Ognuna delle tre classi di Guardiani dispone di una nuova sottoclasse, così che adesso lo Stregone lancia potenti fasci di fulmini, il Titano tira martelli infuocati, mentre il Cacciatore scaglia frecce con danno da vuoto che rallentano i nemici, ne inibiscono i poteri speciali e fanno sì che ogni colpo degli alleati si trasformi in un critico, aumentando il danno.
Dopo averli provati a lungo, siamo stati in grado di apprezzare come ogni potere aggiunga profondità e nuove possibilità al gameplay di Destiny, offrendo altre possibilità di combinare i talenti per superare le tante diverse situazioni di gioco. Sia le missioni della storia che quelle degli assalti propongono nuove soluzioni e introducono piccole variazioni alle meccaniche che rinfrescano il mondo di Destiny. Non è stato neanche commesso l'errore, come con altri boss tipo Omnigul, di rendere gli scontri più difficili semplicemente dandogli un'infinità di noiosissimi punti vita, e le missioni sono quasi sempre un giusto bilanciamento di cose da fare, che accompagnano il giocatore a raggiungere un livello di Luce pari ad almeno 285 così da poter affrontare la nuova Incursione in maniera dignitosa. La Caduta di un Re è ambientata nell'Astrocorazzata e si capisce che è il vero punto d'arrivo per la competenza che i Guardiani hanno raggiunto in mesi di gioco, imparando varie dinamiche che lì dentro devono essere messe a frutto insieme ad altri cinque compagni di viaggio con cui è necessaria per forza un'intesa personale. Tanto si è discusso dell'assenza del matchmaking per le Incursioni; sulla necessità, quindi, di avere amici per poterle affrontare e del bisogno di dedicare il giusto tempo per poterle superare. Giocando alla nuova Incursione, però, non si può che restare a bocca aperta in più momenti. Non ricordiamo di aver mai visto niente del genere, prima d'ora, neanche come esperimento, e siamo certi che, a qualche anno da adesso, anche questa Incursione, come la prima - ovvero la Volta di Vetro - sarà ricordata come un fulgido esempio di game design, un vero e proprio gioco di incastri in termini di gameplay. Elementi platform in androni spettrali, attraversati da astronavi e da un palpabile sentore di morte, si mescolano a scontri feroci, da superare osservando quanto ci accade intorno, quali elementi del fondale vanno usati a proprio vantaggio e quali sono i punti deboli dei boss minacciosi, avversari che sulle prime sembrano imbattibili, mentre ci si affida agli altri membri del gruppo da sei e ci si coordina chiamando tempi, interventi e super mosse. Una prova esaltante, paurosa e coinvolgente a tal punto che chiunque voglia occuparsi di videogiochi dovrà prima o poi decidersi a sperimentare.
Trofei PlayStation 4
Il Re dei Corrotti offre un totale di dieci trofei da ottenere e quasi tutti legati al compimento delle principali imprese che vengono date dai personaggi di Torre e Atollo. Un bottino facilmente ottenibile, legato solo al tempo da dedicarci. Diverso il discorso per i due trofei che si ottengono completando la nuova Incursione a livello di difficoltà normale ed eroico. Qui ci vorrà un bel po' più di impegno, considerando anche che la modalità eroica deve ancora essere pubblicata.
Il Crogiolo
Otto nuove mappe arricchiscono il Crogiolo di Destiny: Il Re dei Corrotti, così come le due nuove modalità. Laddove Pandemonio si conferma moto confusionaria e un modo per vedere lo schermo riempirsi delle nuove super, non preoccupandosi troppo delle statistiche del proprio personaggio, Frattura è la più interessante delle due e l'unica che proverà a impensierire la popolarità del sempre verde Controllo. Tutte comunque avranno i loro momenti di popolarità grazie alle nuove taglie, più semplici in media delle precedenti, almeno tra quelli che continueranno a fare le attività giornaliere con continuità per ottenere gli agognati Marchi Leggendari.
Le nuove mappe funzionano e alcune finiscono di diritto fra le migliori di sempre, sia per cura nella realizzazione grafica che per conformazione delle stesse. Servirà uno speciale di approfondimento per questo, ma qui è interessante segnalare il buon lavoro fatto da Bungie. Restano perplessità sul bilanciamento di alcune armi perché, se da un lato i cannoni portatili e le pistole sono stati lasciati tra le armi più forti ma ne è stato ridotta in maniera sensibile la gittata per differenziarle dai cecchini, per i fucili a pompa sembra essere stato fatto troppo poco, lasciandoli uno strano ibrido; eccessivamente potenti, capaci di ammazzare con un colpo anche avversari a piena vita quando sono troppo lontani. L'altra nota è che non è possibile creare partite personalizzabili ancora dopo un anno. Esistono solo le playlist, così che è impossibile giocare alla modalità e alla mappa desiderata. Questo fatto, che potrebbe apparire trascurabile, impedisce la possibilità di combattere delle Clan War, visto che non c'è modo che due squadre di sei o tre giocatori possano scontrarsi. In pratica, quindi, i clan, pur previsti dalla struttura di gioco, hanno ancora poco più che la funzione di mero "aggregator" di compagni di gioco, necessario per sbloccare alcuni trofei e obiettivi, quando basterebbe implementare una modalità che non dà né ricompense né esperienza. Le imprese e le taglie legate alle modalità competitiva, comunque, confermano la rinnovata centralità del Crogiolo che, a partire dal Casato dei Lupi, è diventato sempre più popolare, in attesa del ritorno delle Prove di Osiride. A livello tecnico il motore è rimasto lo stesso, anche se gli ambienti appaiono più ricchi di dettagli e notevoli sono gli effetti di luce e volumetrici, che abbelliscono l'Astrocorazzata e gli scontri con i boss dell'Incursione. In attesa di provare tutte le esotiche in serbo per i giocatori, Destiny si conferma un lavoro eccellente dal punto di vista della direzione artistica. Questa volta si sono dovuti anche dare da fare con il doppiaggio in italiano, viste le molte righe di testo inserite e i molteplici dialoghi che accompagnano tutte le imprese e la storia che ora approfondisce molti più aspetti dando un senso compiuto a quel che accade. Non sarà un capolavoro, ma finalmente quasi tutti gli elementi narrativi vengono contestualizzati a dovere.
Conclusioni
Il Re dei Corrotti, dopo il Casato dei Lupi, è il segno che Bungie ha oramai intrapreso la strada giusta per far vivere a lungo il mondo di Destiny. Qui funziona quasi tutto e le attività da affrontare ogni settimana richiedono tanto il gioco in solitaria quanto la giusta coordinazione con un gruppo di amici affiatati. Ci sono ancora alcune cose da sistemare, ma è assai probabile che nei prossimi mesi verranno risolte con altrettante patch. La natura del gioco resta questo ibrido, sempre più maturo, tra sparatutto in prima persona e MMORPG: non sarà forse in grado di far cambiare idea a quelli che, nei primi mesi, non si erano trovati a loro agio, ma a questi ci sentiamo decisamente di consigliare di dargli una seconda chance. La presenza di una sola nuova ambientazione, che funge da pianeta, si fa sentire ma a nostro parere è ampiamente bilanciata dalla nuova Incursione che, dopo la Volta di Vetro, è un'altra grande prova di gameplay e game design.
PRO
- Il nuovo sistema di evoluzione del personaggio e delle imprese
- La giocabilità legata ai Corrotti
- I nuovi assalti e poteri delle classi
- La nuova Incursione è una gemma
- La centralità della storia e il nuovo spessore dei personaggi
CONTRO
- L'Astrocorazzata è la sola nuova ambientazione
- Il PvP non consente ancora le partite personalizzate
- Bilanciamento di alcune armi ancora da perfezionare
- Comunque un po' di grinding fa parte della struttura di gioco