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ANNO: Mutationem, la recensione di un action platform affascinante e imperfetto

La recensione di ANNO: Mutationem, un action platform stilisticamente affascinante, ma con delle imperfezioni che lo limitano moltissimo

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   24/03/2022

Quanto ha ancora da dire il cyberpunk come genere, inteso nella sua dimensione più classica? Parliamo di quella delle origini, che è ancora la più battuta nell'immaginario collettivo. Viene da chiedersi quanto ancora riesca a descrivere e a preconizzare il mondo un immaginario che ormai sembra essere sempre più il presente e meno il futuro e che proprio per questo pare aver esaurito la sua capacità di svelare la complessità del reale oltre quanto già fatto, nonostante rimanga eccelso dal punto di vista dell'estetica, paradossalmente sempre più vintage. In fondo questo paradosso è proprio il cuore della recensione di ANNO: Mutationem, come potrete leggere nelle righe che seguono.

Cyberpunk chiama...

Ann è la protagonista di ANNO: Mutationem
Ann è la protagonista di ANNO: Mutationem

Il titolo del team cinese ThinkingStars è un gioco di ruolo d'azione, in cui la parte ruolistica è sfumatissima nell'altra, costruito interamente intorno a uno stile grafico molto personale, in cui degli sprite 2D si muovono in un mondo 3D inquadrato come se fosse un gioco 2,5D, ma con la possibilità di spostarsi in profondità, oltre che orizzontalmente.

La protagonista è Ann, combattente dalle incredibili capacità afflitta da una strana malattia, per cui ancora non c'è una cura. Con lei c'è sempre Ayane, una ragazza particolarmente versata nell'arte dell'hacking, che l'accompagna sotto forma di ologramma e che partecipa moltissimo alla vita di Ann, di cui sembra essere innamorata. Ben presto quella che all'inizio sembra solo una sua ricerca personale diventa un affare di famiglia, costringendola a girare per un vasto agglomerato urbano, diviso in diverse aree, in cui luci al neon e degrado tentano di convivere come meglio possono, alla ricerca del fratello scomparso.

A ostacolarla ci pensano diverse organizzazioni, i cui scopi saranno svelati alla fine del gioco, nonché alcune creature che popolano le aree più inaccessibili della città. Quindi nel corso dell'avventura si affrontano membri di gang, mercenari al soldo delle classiche multinazionali corrotte, esseri umani e animali mutanti e tutta quella fauna disperata che ci si aspetta di trovare in un titolo simile.

In termini d'interazioni con il mondo di gioco è abbastanza interessante. Praticamente si possono ascoltare battute e dialoghi da tutti i personaggi che popolano le strade e i vari ambienti.

Un coloratissimo scenario di ANNO: Mutationem
Un coloratissimo scenario di ANNO: Mutationem

Basta avvicinarsi per scoprire cosa hanno da dire. Comunque sia, a parte che con alcuni personaggi chiave e con i negozianti, Ann non si intratterrà mai in dialoghi troppo lunghi e profondi. Diciamo che ascoltare gli altri è un buon modo per entrare nella vita della città, fatta di voci, rumore ed enormi palazzi pieni d'insegne e cartelloni pubblicitari. Ogni tanto si ottengono anche delle missioni secondarie, ma si tratta di casi abbastanza rari, che comunque giustificano il fatto che alla fin fine si debba chiacchierare un po' con tutti.

Per il resto le interazioni ambientali sono legate a: dei contenitori da aprire per trovare oggetti da rivendere o da smontare, per avere così materie prime per il crafting, con cui costruire consumabili, armi o potenziamenti per le armi; e a delle leve da tirare o dei pulsanti da premere, per aprire porte, chiamare ascensori e quant'altro.

Lo stile grafico è davvero bello
Lo stile grafico è davvero bello

Più raramente ci sono sistemi elettronici da hackerare, tramite un minigioco che richiede sostanzialmente d'impilare dei cerchi, ripetibile praticamente all'infinito, e ci sono dei computer pieni di email da leggere, da cui ottenere informazioni sullo scenario in cui ci si trova e a volte sulla storia di Ann stessa. Diciamo che, in linea generale, la parte esplorativa funziona ed è la migliore dell'intera esperienza, perché consente di entrare in contatto diretto con l'ambientazione e le sue varie diramazioni concettuali, tutte derivate da classici del cyberpunk o di opere molto amate come Evangelion.

Andarsene in giro per Noctis City, Skopp City, Margaritia e tutti gli altri posti che si visitano nel corso dell'avventura riserva spesso delle sorprese, soprattutto in termini scenografici, che da soli varrebbero il prezzo del biglietto, se non ci fossero anche una storia da seguire e dei nemici da combattere. Non per niente la parte migliore del gioco è la prima, ossia quella in cui si combatte di meno e si esplora di più.

Il sistema di combattimento

In un minigioco Ann deve fare la barista
In un minigioco Ann deve fare la barista

Il sistema di combattimento è una delle tante caratteristiche ambigue di ANNO: Mutationem. Da una parte è indubbio che funzioni, nella sua semplicità, nonostante sia basato su tre armi. Inizialmente Ann dispone di un paio di lame veloci e letali e di una pistola, ma presto acquisisce una terza arma: uno spadone con cui può portare degli attacchi pesanti, che fanno grossi danni. Le tre armi possono essere usate di concerto per realizzare combo contro i nemici che hanno la malacreanza di volerla uccidere nei modi più brutali.

Volendo le armi hanno anche una funzione strategica, perché sono più o meno efficaci contro certi avversari. I boss in particolare vanno studiati un po' prima di capire com'è meglio comportarsi e quali attacchi producono gli effetti migliori, anche se non bisogna aspettarsi chissà quali ragionamenti da fare. Andando avanti nell'avventura diventa possibile acquisire o comprare armi più potenti, che però fanno parte sempre del terzetto indicato. Volendo è anche possibile montarci sopra dei chip che ne migliorano le caratteristiche.

I boss sono ben realizzati graficamente, ma si combattono tutti allo stesso modo
I boss sono ben realizzati graficamente, ma si combattono tutti allo stesso modo

Insomma, il sistema sembra abbastanza complesso. Purtroppo funziona molto bene nella teoria, ma molto meno nella pratica, perché di fatto combattere si riduce a una combinazione continua di schivate e attacchi, tattica che vale per quasi tutti i nemici comuni e anche per i boss, al punto che a volte ci si dimentica anche della possibilità di parare i colpi o di poter utilizzare i colpi caricati, questi ultimi penalizzati da animazioni di preparazione molto lunghe, che li rendono controproducenti contro la maggior parte dei nemici.

La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un fiore sbocciato a metà, che non riesce a esprimere davvero tutto il suo potenziale, se non in rarissime occasioni. In particolare nella seconda parte del gioco certi elementi vengono portati all'esasperazione: i boss diventano delle vere e proprie spugne, soprattutto a causa degli scudi che si ricaricano e che sono fin troppo resistenti. I combattimenti diventano quindi molto lunghi, non guadagnando nulla in varietà, visto che la tattica più sicura per vincere rimane sempre la stessa. Anche i nemici comuni diventano molto più resistenti, tanto per gradire. Il risultato è che si arriva alla fine con un forte senso di stanchezza.

Una strana storia

La storia di ANNO: Mutationem non è poi così appassionante
La storia di ANNO: Mutationem non è poi così appassionante

Il problema maggiore di ANNO: Mutationem comunque è un altro. Se la costruzione dell'ambientazione è puro oro per gli appassionati di cyberpunk classico, con scenari che sembrano usciti direttamente dalla Trilogia dello Sprawl di Gibson (probabilmente l'autore cyberpunk più saccheggiato in ambito videoludico) e con richiami continui ai classici del genere, compreso il tocco anime dei personaggi, giustificato dai vari Ghost in the Shell, Akira e Appleseed, la storia non decolla mai davvero e il continuo ricorso a piccoli espedienti, che trovano una spiegazione discutibile nel finale, ammazza molto del coinvolgimento creato dagli elementi di contorno.

Purtroppo ANNO: Mutationem sembra essere stato scritto da appassionati del genere che però non sono riusciti a guardare oltre all'oggetto del loro amore e hanno finito per impantanarsi in situazioni telefonatissime, che finiscono per rompere buona parte della tensione. I personaggi di loro hanno delle buone premesse, ma finiscono presto per incanalarsi sui binari dell'ovvio, sia nella caratterizzazione, sia nelle loro relazioni, mentre il mistero che fa da filo conduttore dell'intera storia è intuibile praticamente sin dalle battute iniziali, grazie a un paio di dettagli rivelatori che chi conosce un minimo la letteratura e il cinema cyberpunk noterà subito.

Dal punto di vista narrativo si poteva fare di più
Dal punto di vista narrativo si poteva fare di più

Anche la sceneggiatura è sullo stesso livello e fa uso di tutti i luoghi comuni del genere, tanto da far apparire alcuni dialoghi fin troppo didascalici rispetto ai temi affrontati. Lo stesso rapporto tra Ann e Ayane è sviluppato in modo prevedibile, con la ragazza olografica in continua adorazione della protagonista, fino al parossismo.

Con questo non vogliamo dire che ANNO: Mutationem sia completamente da disprezzare. Anzi, vi confessiamo che non ci è dispiaciuto arrivare alla fine ed è comunque un'esperienza che ci sentiamo di consigliare, soprattutto grazie al suo stile, che si rispecchia nella grafica e nella colonna sonora. Solo che dispiace vedere tante potenzialità espresse a metà. Comunque sia si tratta di un buon punto di partenza, che speriamo di vedere meglio sviluppato magari in un seguito.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store
Prezzo 20,99 €
Multiplayer.it
6.5
Lettori (7)
7.2
Il tuo voto

ANNO: Mutationem è il classico gioco riuscito a metà: ottimo nelle premesse, impeccabile in alcuni aspetti, ma debole in altri. Se siete alla ricerca di un mondo di gioco cyberpunk affascinante e ben costruito, allora potreste addirittura adorarlo, nonostante la debolezza dal punto di vista narrativo e l'incapacità del sistema di combattimento di rendere giustizia alle sue pur ottime premesse. Gli altri però potrebbero trovarlo un'esperienza debole, che non riesce ad andare oltre il suo pur riuscito stile artistico.

PRO

  • Direzione artistica splendida
  • Scenario ben costruito, gli appassionati di cyberpunk lo adoreranno
  • Per molti aspetti funziona

CONTRO

  • Il sistema di combattimento parte bene, ma non sboccia mai
  • La storia è fin troppo telefonata
  • Il finale è discutibile