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Dragon Ball: Sparking! Zero, la recensione del nuovo episodio di Budokai Tenkaichi

L'attesa è stata davvero lunga, ben diciassette anni, ma finalmente la serie di Budokai Tenkaichi è tornata con un nuovo, entusiasmante episodio: la nostra recensione di Dragon Ball: Sparking! Zero.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   07/10/2024
L'artwork ufficiale di Dragon Ball: Sparking! Zero
Dragon Ball: Sparking! Zero
Dragon Ball: Sparking! Zero
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Una devastante Kamehameha che apre il cielo dopo aver mancato l'obiettivo, che si è mosso a velocità supersonica all'ultimo istante per comparire alle spalle dell'avversario e affondare a sua volta un colpo micidiale, proiettandolo fra le strutture rocciose di un desolato deserto e facendole esplodere in mille pezzi all'impatto: è stato chiaro fin da subito che quella degli arena fighter fosse la dimensione ideale per i giochi di Dragon Ball.

Sì, inizialmente le trasposizioni dedicate all'opera del compianto Akira Toriyama hanno puntato sul genere dei picchiaduro a incontri (quando non su quello dei giochi di ruolo a turni), ma non appena la tecnologia ha consentito una gestione efficace degli scenari tridimensionali l'allora Bandai (oggi Bandai Namco) ha affidato all'allora Spike (oggi Spike Chunsoft) la realizzazione di un videogioco che potesse catturare davvero lo spirito dei combattimenti fra i Guerrieri Z.

È nato proprio così, nel 2005, il primo episodio di Dragon Ball Z: Sparking! Approdato in occidente con il titolo di Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi, il gioco ha esplorato in maniera entusiasmante le possibilità offerte dalle tre dimensioni per rappresentare al meglio i combattimenti di Dragon Ball e posto le basi per un impianto che sarebbe poi stato ripreso da numerosi altri anime fighter, in maniera più o meno valida.

A quasi vent'anni da quello spettacolare esordio, la serie è finalmente tornata con Dragon Ball: Sparking! Zero e siamo pronti a raccontarvi com'è andata.

Gameplay, personaggi e novità di un atteso ritorno

Nel corso degli anni abbiamo maturato un'opinione piuttosto chiara in merito alla vera natura degli arena fighter, specie quelli a tema anime. Diciamo che si tratta di prodotti estremamente accessibili, che non possono in alcun modo vantare lo spessore di un picchiaduro a incontri o di un action RPG di quelli più raffinati, e preferiscono dunque mettere le proprie meccaniche a supporto di un deciso fanservice.

L'obiettivo di giochi come Dragon Ball: Sparking! Zero è infatti portare sullo schermo scontri che siano davvero fedeli a quelli visti negli anime più spettacolari, e per raggiungere tale obiettivo gli sviluppatori hanno messo in campo una serie di attenzioni e di assistenze, chiamiamole così, pensate proprio per evitare che la grande libertà offerta da un campo di battaglia virtualmente infinito vada a diluire il ritmo dell'azione o si traduca in frustranti inseguimenti.

Dall'aggancio automatico dell'avversario agli aiuti supplementari che è eventualmente possibile attivare dalle opzioni, il nuovo capitolo di Budokai Tenkaichi si sforza di mettere sul tavolo due diverse chiavi di lettura. La prima, più immediata e semplice possibile, è fatta di combo quasi sempre uguali che vengono inframezzate dalla collaudata meccanica del caricamento del ki per emettere colpi energetici anche a lunga distanza.

Il feroce scontro fra Goku e Freezer in Dragon Ball: Sparking! Zero
Il feroce scontro fra Goku e Freezer in Dragon Ball: Sparking! Zero

La seconda, se vogliamo più tecnica e complessa, implica l'esecuzione di manovre differenti, almeno tre tipologie di contrattacchi al limite, scatti rapidissimi per ridurre le distanze, prese e proiezioni, schivate supersoniche per portarci alle spalle dell'avversario, parate perfette che permettono di deviare persino la più impressionante delle Kamehameha e naturalmente trasformazioni e fusioni per aprire la strada ad approcci inediti.

L'impianto funziona in entrambi i casi e consente di mettere in scena scambi assolutamente entusiasmanti, fatti anche di svariati rovesciamenti di fronte finché uno dei due contendenti non riesce ad affondare il colpo decisivo, lanciare il nemico verso il terreno ed emettere una potentissima onda d'energia che lo colpisca prima ancora che tocchi terra, in un'esplosione di fumo e detriti che cambia il volto dello scenario.

Goku lancia una potente Kamehameha in Dragon Ball: Sparking! Zero
Goku lancia una potente Kamehameha in Dragon Ball: Sparking! Zero

Certo, vi capiterà di imbattervi anche in personaggi meno accondiscendenti, diciamo così: guerrieri bilanciati in maniera forse troppo aggressiva, capaci di schivare sistematicamente i vostri colpi e di agganciarvi alle spalle con una combinazione infinita a cui è davvero difficile sottrarsi, e che può condurre addirittura a un frustrante e repentino game over.

Queste situazioni portano a galla gli inevitabili limiti di un sistema di combattimento privo di vincoli spaziali, ma per fortuna non si verificano troppo spesso e hanno un'incidenza minore sull'esperienza rispetto a quelli che sono invece i vantaggi e le novità di un roster letteralmente gigantesco, composto da oltre centottanta fra personaggi e varianti.

Nappa e Vegeta arrivano sulla Terra in Dragon Ball: Sparking! Zero
Nappa e Vegeta arrivano sulla Terra in Dragon Ball: Sparking! Zero

L'interfaccia della schermata di selezione non è bellissima, anzi, ma l'elenco dei combattenti appare davvero completo già al lancio (ulteriori aggiunte arriveranno tramite DLC) e include quasi venti modelli di Goku nelle sue varie trasformazioni, tutte le Fusioni che si siano mai viste in Dragon Ball (inclusi GT e Super), nemici iconici come Cell, Freezer e Majin Bu, gli Androidi, la Squadra Ginew, Broly, i "cloni" non canonici dei lungometraggi e i rappresentanti dei dodici universi.

È importante notare che gli sviluppatori non hanno semplicemente inserito più personaggi possibile per far numero, ma hanno dotato ogni guerriero di un repertorio di mosse differente e di una velocità d'esecuzione dei movimenti che riuscisse a esprimere il loro livello: il risultato finale non è ovviamente paragonabile al grado di caratterizzazione di un picchiaduro più classico in stile Dragon Ball FighterZ, ma c'è differenza fra controllare Goku o Freezer, e tanto basta.

Piccolo si prepara a scagliare il suo Makankosappo in Dragon Ball: Sparking! Zero
Piccolo si prepara a scagliare il suo Makankosappo in Dragon Ball: Sparking! Zero

Rispetto alla trilogia originale di Budokai Tenkaichi, le novità lato gameplay si esprimono nel maggior spessore tecnico a cui abbiamo accennato in precedenza, in una messa in scena delle mosse speciali davvero di grande impatto visivo (probabilmente l'aspetto più curato del gioco) e nell'introduzione delle abilità, che possono essere attivate tramite un apposito indicatore che si ricarica col tempo e permettono di ottenere vantaggi o eseguire azioni extra che in alcuni casi determinano un cambiamento anche nello scenario.

Certo, arrivare a muoversi nella mappa con un relativo grado di sicurezza e agilità non è facilissimo, visto che il gioco riprende un layout dei comandi che appare ormai parecchio distante dalle convenzioni moderne, con i dorsali di sinistra per regolare l'altezza del volo, quelli di destra per parare e caricare il ki, mentre i pulsanti centrali servono per l'attacco di base, lo scatto e l'emissione di piccoli colpi di energia. Al d-pad è assegnata l'attivazione delle abilità e delle trasformazioni o fusioni, quando disponibili. Ad ogni modo, volendo ogni singolo comando può essere modificato dalle opzioni.

Uno scambio di combo fra Gohan e Darbura in Dragon Ball: Sparking! Zero
Uno scambio di combo fra Gohan e Darbura in Dragon Ball: Sparking! Zero

Le possibilità che Dragon Ball: Sparking! Zero mette a disposizione sono effettivamente tante e starà a noi sfruttarle in maniera approfondita oppure optare per un approccio più immediato e superficiale. Quel che è certo è che mettere a segno determinate mosse restituisce una grandissima soddisfazione e vederle portate sullo schermo in questa maniera rappresenta probabilmente tutto ciò che i tantissimi fan di Dragon Ball hanno sempre desiderato.

Modalità e contenuti, uno spettacolo nello spettacolo

Il menu principale di Dragon Ball: Sparking! Zero si basa sugli eventi e i personaggi della serie Super, e vede Goku volare da una schermata all'altra, raggiungendo di volta in volta nuovi amici: si parte da un terrazzo con Bulma, Chichi, Vegeta, Goten, Trunks, Beerus e Whis da cui si accede alle modalità Episodio Battaglia e Battaglia Personalizzata, con la prima che costituisce in assoluto il fulcro dell'esperienza.

Il perfido Cell sta per attaccare in Dragon Ball: Sparking! Zero
Il perfido Cell sta per attaccare in Dragon Ball: Sparking! Zero

Ci si sposta poi di fronte allo scenario del Torneo Tenkaichi, dove si trovano Kaiohshin, Tenshinhan, Gohan e il presentatore dell'evento per le modalità Battaglia, Super Allenamento e Torneo Mondiale, ovverosia i vari versus e i tornei (Tenkaichi, Cell Game, Torneo del Potere, ecc.), anche personalizzabili, da affrontare in solitaria contro la CPU, in competizione con un amico via split-screen (solo nella Stanza dello Spirito e del Tempo, ma il sistema funziona sorprendentemente bene) oppure online.

La terza voce del menu vede Goku teletrasportarsi al cospetto di Zeno e del Gran Sacerdote in compagnia di Whis e Kaiohshin per accedere alle Sfide e alle Missioni, cioè la parte destinata allo sblocco delle ricompense per il completamento dei vari obiettivi degli Ordini di Zeno e della Raccolta Timbri di Whis, che includono anche le diverse tipologie di Sfere del Drago.

Vegeta contro Zarbon su Namec in Dragon Ball: Sparking! Zero
Vegeta contro Zarbon su Namec in Dragon Ball: Sparking! Zero

Un altro teletrasporto e Goku raggiunge la Kame House per il Negozio / Personalizzazione e la Carta Giocatore: il primo è appunto uno shop presso cui utilizzare gli Zeni guadagnati fino a quel momento per acquistare personaggi, abiti extra, capsule di potenziamento, effetti sonori, emote e altro ancora, per poi assegnare gli eventuali bonus ai combattenti di nostra scelta; la seconda è la classica card che rappresenta l'utente anche e soprattutto online.

La quinta fermata è la casa di Mr. Satan, che consente l'accesso all'Enciclopedia, alle statistiche personali e alla Galleria, mentre con un ulteriore balzo Goku arriva infine da Dende, di fronte alla Stanza dello Spirito e del Tempo, per avere la possibilità di evocare Shenron, Polunga o Super Shenron, laddove disponga di tutte le Sfere necessarie. Una volta comparsa una di queste divinità, potremo esprimere il nostro desiderio fra una rosa di possibili opzioni.

La modalità storia e l'importanza dei percorsi alternativi

Se è vero che la Battaglia Personalizzata permette di cimentarsi con singoli scontri di grande spessore, tratti dalla lunga saga di Dragon Ball o completamente inediti, che potremo anche creare da zero per poi condividerli con gli altri utenti online oppure scaricare dai server le loro creazioni, è senza dubbio la modalità Episodio Battaglia a rappresentare, come detto, il piatto forte di Dragon Ball: Sparking! Zero.

Yamcha viene salvato da Goku contro i Saibaimen: è un Episodio Sparkin di Dragon Ball: Sparking! Zero
Yamcha viene salvato da Goku contro i Saibaimen: è un Episodio Sparkin di Dragon Ball: Sparking! Zero

Si tratta di otto diverse campagne che si sbloccano man mano e che seguono le vicende di Goku, Vegeta, Gohan, Piccolo, Trunks del futuro, Freezer, Black Goku e Jiren, spaziando dunque dagli archi narrativi di Dragon Ball Z a quelli di Dragon Ball Super. Inutile dire che lo story mode dedicato a Goku è quello più corposo del lotto, partendo dall'arrivo di Radish e concludendosi con il Torneo del Potere, mentre gli altri risultano molto più brevi pur potendo contare su percorsi affascinanti e poco battuti, vedi Zamasu.

Le sequenze di intermezzo non sono purtroppo minimamente paragonabili a quelle dei vari Ultimate Ninja Storm, ma svolgono il proprio lavoro in maniera funzionale alla narrazione e in alcuni casi ci regalano qualche scena memorabile, con la simpatica aggiunta di una visuale che spesso può essere alternata fra i personaggi in campo per offrire punti di vista diversi e inediti: Goku che guarda gli amici prima di teletrasportarsi con Cell, ad esempio.

Una delle visuali alternative durante gli story mode di Dragon Ball: Sparking! Zero
Una delle visuali alternative durante gli story mode di Dragon Ball: Sparking! Zero

Il vero valore della modalità Episodio Battaglia risiede però nelle sue diramazioni, indicate con un'icona verde nella mappa che segna le tappe di ogni storia. In pratica, laddove si soddisfino determinate condizioni (spesso poco chiare e precise, a essere sinceri) la trama prenderà una piega inedita e alternativa rispetto alle vicende che tutti conosciamo, producendo in alcuni casi una semplice scena extra, in altri veri e propri "what if" dai risvolti sostanziali ed entusiasmanti.

Facciamo un unico, ma significativo esempio: cosa sarebbe accaduto se Goku fosse riuscito a battere Radish senza doversi sacrificare? In che condizioni avrebbe affrontato Nappa e Vegeta? Quali personaggi sarebbero rimasti in vita e quali invece sarebbero morti? A che punto della storia avrebbe avuto la capacità di diventare un Super Saiyan? E alla fine chi avrebbe eliminato Freezer fra lui e Vegeta?

Goku ha battuto Freezer ma Crilin è ancora vivo in un Episodio Sparking di Dragon Ball: Sparking! Zero
Goku ha battuto Freezer ma Crilin è ancora vivo in un Episodio Sparking di Dragon Ball: Sparking! Zero

Piuttosto che nel rivedere ancora e ancora sequenze che ormai abbiamo imparato a memoria, essendo state portate sullo schermo praticamente da tutti i videogiochi di Dragon Ball mai prodotti, è chiaro che lo spettacolo offerto dagli Episodi Sparking (così vengono definiti questi bivi) è molto più interessante e alcune delle idee trovate dagli sviluppatori per rappresentare determinate situazioni in maniera alternativa vi faranno letteralmente impazzire.

Il comparto tecnico: un Dragon Ball di nuova generazione?

Sviluppato utilizzando Unreal Engine 5, Dragon Ball: Sparking! Zero è disponibile unicamente sulle piattaforme di attuale generazione. Si tratta, a dire il vero, di una scelta controversa da parte di Bandai Namco e Spike Chunsoft, che hanno rinunciato all'ampissima base installata di PS4, Xbox One e magari Nintendo Switch nel tentativo di portare questo genere di prodotti nella cosiddetta next-gen.

Le sequenze dei colpi speciali sono notevoli in Dragon Ball: Sparking! Zero
Le sequenze dei colpi speciali sono notevoli in Dragon Ball: Sparking! Zero

Sul fronte prettamente visivo, al di là dei 60 fps questo sostanziale passo in avanti in realtà non si percepisce: i personaggi in cel shading sono belli, ma lungi dall'essere i migliori che abbiamo mai visto, animazioni incluse (quanto legno in quelle prese!); né tantomeno gli scenari, per quanto infinitamente ampi, possono far pensare a geometrie, effetti di illuminazione o tecnologie di distruzione delle strutture tali da giustificare l'adozione del tanto sofisticato quanto esigente motore grafico di Epic Games. Ci sono inoltre inevitabili momenti in cui la telecamera impazzisce fra tutto quel caos.

La differenza probabilmente sta tutta nella rappresentazione delle mosse speciali, delle aure, delle onde di energia che si incurvano, delle esplosioni e del fumo che si solleva dopo ogni colpo devastante, nonché nella maniera in cui le dodici mappe disponibili, alcune dotate della possibilità di cambiare fra giorno e notte, reagiscono a tutto questo, trasformandosi letteralmente a fronte del bombardamento a cui vengono sottoposte durante i combattimenti.

I vestiti dei personaggi finiscono in brandelli durante gli scontri di Dragon Ball: Sparking! Zero
I vestiti dei personaggi finiscono in brandelli durante gli scontri di Dragon Ball: Sparking! Zero

Il comparto sonoro è di buona fattura, con i dialoghi disponibili in giapponese o in inglese e i sottotitoli in italiano (che però non possono essere disattivati, peccato). Le musiche si muovono un po' fra alti e bassi, ma quando serve riescono ad accompagnare in maniera efficace le sequenze più significative, ed è ciò che conta davvero.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 79,99 € / 69,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (114)
8.1
Il tuo voto

È valsa la pena di aspettare tutto questo tempo per Dragon Ball: Sparking! Zero, non abbiamo dubbi in proposito. Il videogioco firmato ancora una volta da Spike Chunsoft non è magari perfetto sul piano visivo né risolve i ben noti limiti del genere degli arena fighter, ma ottimizza e sostiene l'impianto quanto basta per fare in modo che i pur frenetici e spettacolari combattimenti fra i tantissimi personaggi che compongono il roster del gioco si svolgano in maniera piacevole e soddisfacente, in un tripudio di fanservice che non mancherà di entusiasmare i tantissimi fan di Dragon Ball. Il pacchetto è un vero e proprio concentrato di contenuti, destinato anche a crescere grazie ai giocatori (vedi le battaglie personalizzate), e in questo riuscito mix spicca l'ottimo lavoro svolto con le storie alternative degli Episodi Sparking, capaci di aggiungere freschezza e interesse a un percorso narrativo che ormai conosciamo fin troppo bene.

PRO

  • Frenetico e spettacolare, il ritorno che speravamo per Budokai Tenkaichi
  • Gli Episodi Sparking sono una graditissima aggiunta alle storie canoniche
  • Tanti contenuti e modalità disponibili

CONTRO

  • I limiti del genere sono sempre lì, anche se tanti spigoli risultano smussati
  • Ci aspettavamo di più dalle sequenze di intermezzo
  • Dal punto di vista grafico si muove fra alti e bassi