2

Freedom Wars Remastered, la recensione di un classico PS Vita ora multipiattaforma

Uno degli ultimi gioiellini usciti su PlayStation Vita torna sotto i riflettori a dieci anni di distanza: sarà ancora un gioco valido o siamo fuori tempo massimo?

RECENSIONE di Christian Colli   —   08/01/2025
Illustrazione di Freedom Wars Remastered
Freedom Wars Remastered
Freedom Wars Remastered
Articoli Video Immagini

Freedom Wars è stato uno di quei titoli a uscire sulla scia del successo di Monster Hunter, quando la serie di Capcom prendeva sempre più piede fuori dal Sol Levante: parliamo del 2014 - prima del boom di Monster Hunter World, insomma - quando le compagnie cercavano disperatamente di strappargli i giocatori con dinamiche nuove e insolite che non facessero pensare a semplici cloni. Era l'epoca dei God Eater, di Soul Sacrifice e dei Toukiden, titoli che ormai forse ricordano in pochi e che non sono riusciti a imporsi più di tanto, specialmente su PlayStation Vita che non era esattamente la console più venduta del mondo.

Non si capisce esattamente quale sia l'obiettivo di Freedom Wars Remastered; se sia, cioè, un esperimento per capire quanta presa possa avere ancora sul pubblico, magari nell'ottica di rivitalizzare la serie con un sequel moderno, o se semplicemente sia sia voluto risparmiargli l'oblio cui era destinato a lungo andare. In ogni caso, è un titolo che merita attenzione, soprattutto se amate Monster Hunter e derivati.

Peccatori e cacciatori

Si continua a tirare in ballo Monster Hunter, ma a una prima occhiata i due titoli non potrebbero apparire più diversi: Freedom Wars è ambientato in un futuro distopico in cui l'umanità, in guerra per le sparute risorse rimaste sul pianeta, si è rifugiata nei Panopticon, complessi sotterranei dove ogni essere umano è colpevole anche soltanto di esistere e condannato a migliaia di anni di detenzione. Leggi severissime e assurde rischiano di incrementare la pena, che il giocatore - classico protagonista senza voce e senza memoria, per buona misura - può diminuire combattendo per il proprio Panopticon, dopo averlo scelto da una rosa di località.

L'inquietante cella in cui inizia Freedom Wars Remastered
L'inquietante cella in cui inizia Freedom Wars Remastered

La storia di Freedom Wars è incentrata proprio sulla guerra tra i Panopticon: il cast è composto da comprimari pieni di personalità ma poco approfonditi, eccezion fatta per Aries, una misteriosa ragazza che ci fa visita regolarmente nei sogni. Il tentativo di imbastire una trama riesce soltanto in parte e alcuni colpi di scena piuttosto validi perdono mordente a causa di una sceneggiatura - testi in italiano, doppiaggio in inglese o giapponese - non proprio appassionante... ma in fondo nessuno gioca questi titoli per la storia, giusto?

In effetti Freedom Wars ci scaraventa nel loop della caccia, per così dire, e della raccolta abbastanza in fretta, facendoci passare per un breve tutorial prima di sbloccare le missioni in cui dovremo sconfiggere orde di nemici, raccogliere risorse e materiali oppure abbattere giganteschi mostri chiamati Rapitori: questi ultimi si possono sognare la personalità dei mostri affrontati in altri giochi, ma rappresentano i nostri bersagli principali dato che i loro "pezzi" servono a fabbricare oggetti, armi e indumenti migliori.

Il Rovo di Freedom Wars ha anticipato il mitico rampino artiglio di Monster Hunter World
Il Rovo di Freedom Wars ha anticipato il mitico rampino artiglio di Monster Hunter World

Già in questo aspetto emergono i miglioramenti apportati da Dimps alle dinamiche originali, specialmente per quanto riguarda l'interfaccia e le schermate di sintesi, che ora sono più chiare, ordinate e semplici da scorrere. Alcune facilitazioni - come il potenziamento delle armi e il consumo dei moduli - rendono l'esperienza meno frustrante e dispersiva: il titolo originale per PlayStation Vita peccava molto in questo senso, offrendo poche spiegazioni nonostante il numero impressionante di variabili, opzioni e meccaniche a incastro.

Freedom Wars Remastered preserva infatti le peculiarità che rendevano il gioco un vero gioiellino, a partire dalla corposa modalità multigiocatore in tempo reale e in differita, per così dire: una risma di opzioni inedite permettono di personalizzare le partite cooperative e competitive mentre la guerra tra i Panopticon si svolge dietro le quinte sotto forma di leaderboard. Sebbene sia possibile completare il gioco da soli, facendosi accompagnare da personaggi controllati da una discreta intelligenza artificiale, è meglio giocare online per "farmare" più velocemente le missioni, anche perché alla lunga diventano piuttosto ripetitive.

La versione Remastered

In Freedom Wars Remastered si corre e si combatte in mischia e a distanza con armi di ogni genere, dalle spade ai fucili passando per i bazooka: il sistema di controllo è rimasto farraginoso come nel 2014, ma Dimps ha velocizzato sensibilmente i movimenti e, soprattutto, implementato la possibilità di personalizzare i comandi nell'apposita schermata delle opzioni, e questo migliora tantissimo il gameplay. Dobbiamo ammettere di esserci sentiti subito a nostro agio e di aver reimparato a usare il Rovo nel giro di pochissimi minuti: questo accessorio è un po' il cuore pulsante del sistema di combattimento, un "rampino" che sostituisce il salto e permette movimenti acrobatici, attacchi aerei e spostamenti strategici nel pieno dell'azione.

La modalità multigiocatore offre nuove e utili opzioni
La modalità multigiocatore offre nuove e utili opzioni

Pur avendo diverse funzioni che in un certo senso inquadrano il ruolo del Peccatore che lo usa, il Rovo serve anche e soprattutto a combattere i Rapitori, trascinandoli a terra dove, storditi, subiranno più danni per un breve periodo di tempo e sarà più facile mettere in salvo i cittadini che hanno fatto prigionieri e che dovremo evacuare per guadagnare più punti e più risorse. Gli scontri con i Rapitori sono ovviamente il pezzo forte di Freedom Wars; sebbene non siano creature particolarmente esaltanti da un punto di vista artistico, affrontarli è sempre divertente, specie quelli che obbligano a usare il cervello e tattiche particolari.

Essendo un titolo incentrato sui bottini, Freedom Wars Remastered mette il giocatore alle strette con missioni a difficoltà crescente che diventano sempre più lunghe e impegnative: casomai ciò non bastasse, Dimps ha aggiunto anche un nuovo livello di difficoltà - sbloccabile come diritto nel Panopticon - che renderà la vita impossibile anche ai giocatori migliori, anche se dubitiamo serva da incentivo ai giocatori che hanno spolpato Freedom Wars su PlayStation Vita, rispetto al quale questa Remastered non aggiunge praticamente nulla in termini di contenuti.

La versione PlayStation 5 che abbiamo testato sfoggia un rinnovamento di tipo tecnico importante, anche se fino a un certo punto: Freedom Wars Remastered gira in 4k e a 60 fotogrammi al secondo, garantendo una pulizia dell'immagine obiettivamente superiore alla controparte PlayStation Vita - che aveva una risoluzione di 544p contro i 2160p odierni - che esalta il look cartoonesco in cel shading ma, al contempo, evidenzia tutti i limiti di un titolo risalente a oltre dieci anni fa. Il più grande problema di Freedom Wars resta quindi irrisolto: è un gioco che, nonostante un gameplay valido e alcune idee brillanti, non ha una forte personalità, un look distintivo o una caratteristica preponderante che lo renda unico e indimenticabile. E non ci sorprenderebbe se questa riedizione dovesse passare inosservata.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery PlayStation Store
Multiplayer.it
7.0
Lettori
ND
Il tuo voto

Sony e Bandai Namco hanno fatto bene a rispolverare Freedom Wars prima che finisse per sempre nel dimenticatoio, anche se dubitiamo che questa Remastered riesca a muovere numeri tali da convincere le alte sfere a mettere in cantiere un vero e proprio sequel. Si tratta di una riproposta ben confezionata da un punto di vista tecnico, grazie anche a qualche opzione o ritocco intelligente, ma l'assenza di contenuti extra inediti o significativi peserà probabilmente come un macigno sui giocatori che hanno già spolpato la versione PlayStation Vita. Per tutti gli altri il tour nostalgico dei Panopticon potrebbe non valere il prezzo del biglietto: peccato perché lo avrebbe meritato.

PRO

  • Un gioco molto valido, migliorato sotto diversi aspetti
  • Rimasterizzazione soddisfacente su PlayStation 5

CONTRO

  • Nessun contenuto inedito
  • Non risolve i problemi fondamentali del gioco