Con la recensione della GIGABYTE RTX 3070 Gaming OC abbiamo messo sotto torchio un modello più spinto della Founders Edition, una scheda orientata al 1440p senza compromessi, ray tracing incluso, che mette in campo un sistema a tripla ventola e gode di un secondo connettore ausiliario che promette margini di overclock più elevati. Ma è probabilmente destinata a costare più di 600 euro, risultando meno conveniente delle versioni budget che dovrebbero avere un prezzo vicino ai 520 euro del modello costruito direttamente da NVIDIA.
La GIGABYTE GeForce RTX 3070 Gaming OC
La GIGABYTE RTX 3070 Gaming OC non stravolge il design della serie, mantenendo la classica alternanza di grigio e nero oltre al logo RGB sul bordo superiore, ma adotta un stile più pulito e al contempo più particolareggiato che fa risultare meno plasticosa l'armatura. Ed è in parte merito di una serie di linee spezzate che creano un solco nel mezzo della scheda, rendendola anche più aggressiva. Sacrifica invece il look lungo i fianchi, come capita spesso con le custom di fascia alta, aprendosi quasi completamente per lasciare libero sfogo ai radiatori. Da qui uno spessore di ben 512 millimetri, decisamente superiore ai 2 slot occupati dalla Founders Edition, che fa il paio con una generosa lunghezza di circa 28 centimetri. Ciononostante la scheda risulta piuttosto leggera, almeno in relazione alle dimensioni, restandosene perfettamente stabile in uno slot PCIe rinforzato senza bisogno di supporti aggiuntivi.
Certo, tra le caratteristiche della scheda c'è anche quella di risultare meno robusta delle Founders Edition, in buona parte in metallo, ma in questo caso, proprio dove le Founders Edition si affidano alla plastica, troviamo un backplate in metallo, sottile ma più che sufficiente dare solidità alla scheda. Inoltre, come per le RTX 3070 FE e gran parte delle RTX 3000 custom, riprende in piccola parte ventilazione delle RTX 3090 e 3090 Founders Edition. Lascia infatti passare parte dell'aria delle ventole attraverso una sezione aperta che dovrebbe dare una mano alla ventilazione complessiva del sistema, seppur in una misura estremamente più limitata vista la mancanza di ventole pull e vista la misura ridotta della feritoia. In ogni caso è un plus di una serie che combina l'evoluzione del raffreddamento con un'efficienza decisamente superiore, tanto da arrivare quasi a raddoppiare quando tutte le tecnologie della scheda sono spinte al massimo, come nel caso di Minecraft RTX. L'aumento di efficienza, infatti, si estende anche ai core specializzati.
Caratteristiche hardware
Come abbiamo visto vicina alla RTX 2080 Ti anche nella versione FE, la GeForce RTX 3070 usa la stessa memoria GDDR6 a 14 Gbps, ma si ferma a 8GB accontentandosi anche della stessa banda passante di 448 GB/s della RTX 2070. Inoltre non arriva al numero di ray tracing core e tensor core dell'ammiraglia della generazione precedente, insinuando qualche dubbio su quanto promesso da NVIDIA. Ma parliamo di una nuova architettura che conta core di nuova generazione, mettendo sul piatto un incremento dell'efficienza di 1.9 volte per i core dedicati al ray tracing e di 2.7 volte per quelli dedicati al deep learning e quindi all'upscaling DLSS. Da qui la promessa di tenere testa all'ammiraglia della serie precedente da parte di una scheda che sfrutta l'ottimizzazione per combinare risparmio e potenza, riuscendo a superare di circa un 50% la RTX 2070 nella versione FE.
A contribuire al salto prestazionale ci sono poi frequenze più elevate e un netto incremento dei CUDA core che sulla RTX 3070 sono ben 5888. Parecchi in più, quindi, dei 2034 della RTX 2070 e anche dei 4352 della RTX 2080 Ti. Certo, le schede della serie precedente anche un egual numero di Core int32, ma quelli delle nuove GPU possono passare dalla modalità CUDA a quella int32, risultando più versatili. Ma di questo, come delle altre novità della RTX 3070, abbiamo già parlato a fondo nella lunga recensione della GeForce RTX 3070 Founders Edition con cui questo modello condivide anche l'alimentatore consigliato da 650W. Da notare però la differenza in termini di connettività, con la scheda GIGABYTE che dal punto di vista della connettività preferisce due HDMI 2.1 e 2 Display port contro le 3 DisplayPort e la sola HDMI 2.1 della versione realizzata direttamente da NVIDIA.
Benchmark in rendering nativo
Passiamo ai benchmark con l'obiettivo di valutare lo stacco rispetto alla Founders Edition, non proprio una reference ma comunque una versione base che risulta piuttosto abbordabile, con un prezzo consigliato di 519 euro, nonostante l'involucro di lusso. La GIGABYTE costa invece di più, e salirà vista la carenza, ma si distingue subito con 14103 punti in 3D Mark Time Spy, 8714 punti in FireStrike Ultra e 8326 punti nel benchmark ray tracing Port Royal, con incrementi rispettivi di 6, 5 e 4 punti percentuali. Questo ovviamente sulla medesima configurazione usata con la Founders Edition che conta Ryzen 3700X, GIGABYTE X570 Aorus Master e memorie G.Skill Trident da 3600MHz con CL16.
Il tutto ottenendo temperature più basse, merito delle dimensioni e delle tre ventole che sono più che adeguate per raffreddare la nuova architettura NVIDIA. Parliamo infatti di 66 gradi di picco in gaming nonostante un sistema di raffreddamento che si sente solo aguzzando l'udito. Non male per una versione spinta da tre ventole che tocca picchi di di frequenza leggermente inferiori a quelli della FE, ma lavora stabilmente a un clock più elevato, oscillando tra i 1995 e i 2010MHz. Da notare invece una temperatura di 44 gradi nel destkop, non proprio bassissima, ma in questo caso con le ventole completamente ferme grazie alla modalità zero decibel. Complessivamente, comunque, la scheda GIGABYTE promette bene spingendoci verso i test più importanti: quelli sui giochi.
Partiamo dal 1080p con rendering standard e impostazioni grafiche al massimo, dove la RTX 3070 si muove tracotante arrivando a 270fps con Wolfenstein: Youngblood, a 108fps in Control, a 121 in Shadow of the Tomb Raider, a 169 in the Witcher 3 e a 100fps nel caso del pesante Metro Exodus. Ma come anticipato è una scheda pensata per il 1440p e non delude con 186fps in Wolfenstein, 74 in Control, 106 in Shadow of the Tomb Raider, 125 con The Witcher 3 e 92 in Metro Exodus. Le cose, comunque, vanno discretamente bene anche in 4K dove Wolfenstein tocca 108fps mentre The Witcher 3 arriva a 70. La maggiore spinta è sufficiente inoltre per guadagnare 3 immagini per secondo, rispetto alla Founders Edition, che valgono il traguardo dei 60fps in Ultra HD con Shadow of the Tomb Raider e Metro Exodus. Control invece risulta difficile da smuovere e gira intorno ai 38fps ma gode del DLSS 2.0 che restituisce un'immagine in upscaling pressoché perfetta.
Benchmark avanzati
Attivando DLSS 2.0 e ray tracing, Control gira a circa 57fps in 4K con il rendering in 1080p, comunque sufficiente per ottenere un'immagine di altissima qualità. Si perde qualcosa invece in 960p, ma la resa è comunque ottima e le immagini per secondo si avvicinano a quota 70 per superare questa soglia passando al 1440p, sempre con il rendering base in 960p che in questo caso però corrisponde all'impostazione di maggiore qualità. Shadow of the Tomb Raider arriva invece a 110fps in 1440p e 78fps in 4K, soffrendo però dei limiti del DLSS di prima generazione. Lo stesso DLSS usato da Metro Exodus che però guadagna in profondità quando risultano ben visibili i benefici delle ombre gestite dal ray tracing, arrivando a 76fps in 1440p e 54 in 4K. Ben diverso da Wolfenstein: Youngblood, più leggero ma anche ben ottimizzato visti i 181fps in 1440p e 116fps in 4K, con il DLSS impostato in modalità prestazioni.
Discorso a parte per il massiccio Watch Dogs: Legion che porta il ray tracing nel genere open world con un risultato tanto spettacolare quanto pesante per l'hardware. Parliamo infatti di 21fps che salgono fino a 44 di minimo e 57 di massimo, in aperta città, attivando il DLSS 2.0. Da notare tra l'altro che il menù indica il superamento degli 8 GB di memoria della scheda, ma si tratta di memoria allocata che non ha effetti sulle prestazioni, come risulta evidente dall'aumento minimo di prestazioni disattivando le texture opzionali in altissima risoluzione. In 1440p invece ecco arrivare i 60fps senza compromessi, ma ci aspettiamo ulteriori miglioramenti. Il titolo Ubisoft verrà ulteriormente ottimizzato e probabilmente, a un certo punto, diventerà uno dei portabandiera del ray tracing, forte di tonnellate di riflessi realistici che riempiono gli occhi nelle strade gremite del titolo Ubisoft.
Tirando le somme parliamo di un incremento sulla Founders Edition che spesso gira effettivamente intorno al 5%, sfiorando il 6% con Wolfenstein: Youngblood che in 1080p, a differenza di altri titoli, non è frenato più di tanto dalla CPU. Ed è un bel traguardo considerando le già menzionate temperature, spesso al di sotto dei 60 gradi. Inevitabile quindi pensare all'overclock che ci ha effettivamente regalato qualche soddisfazione. Ci è bastato un click, infatti per arrivare 2070MHz, spingendo al contempo la memoria di 500MHz. La velocità di quest'ultima non sembra però sortire effetti apprezzabili al contrario del clock della GPU che ci ha permesso di guadagnare un 3% di prestazioni in 1080p e 1440p, arrivando al 5% in 4K. Il tutto senza superare una temperatura di 66 gradi e con la ventilazione solo leggermente più rumorosa, quasi trascurabile anche a case aperto.
Conclusioni
Multiplayer.it
9.2
La GIGABYTE RTX 3070 Gaming OC offre prestazioni superiori alla Founders Edition e in overclock gira senza problemi a 2070MHz mantenendo temperature e rumorosità contenute. Rafforza quindi prestazioni in 1440p già estremamente solide, tanto da garantire una buona longevità anche nell'ottica del ray tracing, almeno quando affiancato dall'eccezionale tecnologia DLSS. Sarà però venduta a un prezzo inevitabilmente superiore a quello della tra l'altro più piccola e robusta versione NVIDIA.
PRO
- Fresca, silenziosa e potente
- 1440p ad alto framerate, anche con il ray tracing grazie al DLSS
- Prestazioni niente male anche in 4K
CONTRO
- Con i modelli spinti la convenienza è destinata a calare
- Decisamente più ingombrante della Founders Edition