L'epica dei pirati spesso non corrisponde alla realtà storica dei filibustieri, ma nella sua interpretazione romantica ci ha regalato protagonisti perfetti per libri, film e per alcuni dei videogiochi più apprezzati di sempre. Basti pensare a Monkey Island, al moderno Sea of Thieves o a Pirates! di Sid Meier, capostipite di un genere che ad oggi ha purtroppo nel suo remake l'unico titolo all'altezza dell'originale.
Altri, però, hanno contribuito ad arricchire il panorama dei giochi navali pirateschi con visuale dall'alto, attirati dall'affascinante combinazione tra esplorazione navale, gameplay intuitivo e duelli navali avvincenti che caratterizza anche il nuovo titolo del team tutto italiano 3DClouds. Ma non sono gli unici elementi che ci siamo trovati a valutare nella recensione di King of Seas, un titolo single player pronto ad arrembare su PC, Xbox One, PS4 e Switch, che alla formula classica del genere aggiunge sortilegi, navi fantasma, pesca e un'elevata personalizzazione dei vascelli.
La partenza
Pur basato in gran parte sull'ottenere bottini sempre superiori e su una mappa procedurale, nello stile degli action RPG looter moderni, King of Seas è un titolo che, escluso il sistema di ranking con moltiplicatori di punteggio in base alla difficoltà, è interamente single player. Ma proprio per questo può permettersi di vincolare l'evoluzione del gameplay a quella della narrazione, facendo sì che certe meccaniche si sblocchino solo scoprendo determinati luoghi oppure compiendo missioni principali e secondarie. Ed è un'impostazione che da una parte garantisce un'evoluzione dell'esperienza, arrivando a permetterci di conquistare porti e ottenere missioni da governatori e covi pirata, e dall'altra rende vitale l'esplorazione, necessaria per ottenere missioni e meccaniche in grado di condurci a potenziamenti speciali utili per sconfiggere i nemici più potenti.
Il miglioramento dell'equipaggiamento, comunque, non è l'unica motivazione per dare battaglia in mare aperto. Non manca infatti una trama, per quanto semplice e affidata a scambi di battute (ovviamente anche in italiano) tra ritratti pressoché immobili e privi di doppiaggio. Si accontenta quindi di una narrazione semplice ma capace di darci un contesto, degli interlocutori, un personaggio maschile o femminile in cui calarci e un motivo per riprendere la via del mare e dare battaglia a chi ci ha costretto a vivere da pirati. Ed è così che inizia la nostra avventura in un anonimo mondo che trasuda spirito piratesco ma viene arricchito da elementi steampunk e dai sortilegi voodoo.
Il gameplay
Pensato per il pad, ma giocabile comunque senza troppi problemi con la tastiera, King of Seas riprende in modo efficace le meccaniche classiche del genere tra visuale dall'alto, quattro livelli di vele per fermare la nave o regolare la velocità, il vento che può ridurre o aumentare notevolmente la velocità di navigazione e due batterie indipendenti di cannoni, una per ogni lato della nave, abbinate a due tasti differenti. Il resto dell'azione gira intorno alla skill del giocatore nelle virate, essenziale per centrare le navi nemiche schivandone al contempo le bordate, e le abilità speciali, che possono essere fino a quattro come i rispettivi slot dell'equipaggiamento della nave. Rientrano infatti tra gli oggetti comprabili o recuperabili dai bottini al pari di vele, castelli, ciurma e cannoni che, cosa interessante, tra i parametri includono la velocità dei proiettili, decisiva per ridurre la possibilità dei nemici di schivare.
Le migliorie dell'equipaggiamento includono anche bonus alla resistenza di vele o dello scafo, oltre al numero di marinai che possiamo alloggiare a bordo, tre parametri che determinano la salute del nostro vascello, così come sono tre i tipi di proiettili che possiamo scegliere e che vanno rispettivamente a danneggiare uno dei tre elementi che tengono la nave in funzione. Ma se perdere vele o equipaggio diminuisce l'efficienza, perdere tutta la salute dello scafo comporta una letale gita in fondo al mare. Da qui l'importanza non solo di avere un porto sotto mano - dove è possibile visitare il carpentiere, fare acquisti al mercato e reclutare nuovi membri della ciurma alla taverna - ma anche kit di riparazione che consentono di sistemare le parti materiali dell'imbarcazione. Ed è bene utilizzarli quando si è in mare aperto.
L'equipaggiamento, classificato con i classici colori che partono dal bianco per arrivare all'arancione degli oggetti leggendari, aumenta le possibilità di sopravvivenza, ma piovre giganti, cacciatori di pirati, navi fantasma, attacchi consecutivi e abilità speciali usate da altre navi - che ad esempio potrebbero anche incendiare la nave o avvelenare la ciurma - possono metterci in difficoltà in pochi attimi. Ma la stessa possibilità viene concessa a noi, e una volta ottenuto un set di poteri che permette di scappare dal nemico, negare le sue abilità e colpirlo automaticamente, ci sono poche navi avversarie che possono opporsi. Qualche sorpresa non manca, ma in genere la sfida è destinata ad appiattirsi, a prescindere dal livello di difficoltà selezionato all'inizio, riducendo anche l'utilità dello scontro a suon di cannoni che resta tra le cose più divertenti in un titolo di questo tipo. Chi cerca un po' di pepe in più può selezionare tra diversi gradi di difficoltà, aggiungendo anche la possibilità di perdere il bottino quando si viene affondati, ma a un certo punto i limiti del gameplay e del bilanciamento delle abilità si fanno sentire comunque e l'esperienza perde mordente.
Tra i punti a favore ci sono il relax della navigazione placida, il senso di scoperta e di meraviglia nel trovare tesori, oppure il brivido di trovarsi faccia a faccia con una nave fantasma speciale, più tosta degli altri incontri; il tutto mentre si attraversano tempeste o si combatte accanto a vulcani attivi che riempiono un'area di lapilli e rocce fiammeggianti. Ci sono poi rotte navali da presidiare per intercettare più vascelli, pesci da pescare, cartografi da trovare, navi fantasma da cacciare e beni da comprare in un porto e vendere in un altro per ottenere dei ricavi. Senza contare che la mappa è zeppa di casse abbandonate e di tesori, alcuni più ricchi e vincolati alle classiche mappe.
Nel corso dell'intera avventura si può entrare in possesso di cinque vascelli, dal classico sloop fino al massiccio galeone, tutti da equipaggiare e che si differenziano per caratteristiche base. Se le navi grandi hanno infatti una capacità di carico maggiore e una resistenza superiore, risultano anche lente e meno agili nel combattimento. Ma possono risultare interessanti anche in forza di alcuni poteri speciali utilizzabili solo con uno specifico modello di imbarcazione. Inoltre ci sono tre alberi delle abilità che influenzano svariate caratteristiche della nave. Ogni albero è diviso in segmenti, con quello successivo che si sblocca spendendo abbastanza punti in quello precedente, e permette di aumentare velocità della nave, agilità, resistenza e via dicendo. I livelli sono tanti ma non è possibile sbloccare tutto, e questo impone al giocatore di scegliere in base allo stile di gioco e alla nave preferita.
Compromessi, più o meno riusciti
Forte di un gameplay intuitivo e di una personalizzazione dell'equipaggiamento elevata, King of Seas non poggia certo sull'esile struttura narrativa ed è pensato per essere rigiocabile grazie alla mappa procedurale, al sistema di loot e alle varie build legate ai talenti. Ma l'azione perde mordente già durante la prima partita, comunque destinata a durare decine di ore volendo arrivare al massimo livello, e questo anche a causa di abilità speciali che non sono bilanciate al meglio e spesso impoveriscono il gameplay anziché esaltarlo. Di tanto in tanto c'è qualche guizzo, qualche sorpresa, soprattutto con l'esperienza che evolve fino a includere la conquista dei porti sparsi per la mappa, ma le novità non bastano a compensare la ripetitività di situazioni e missioni secondarie.
King of Seas è un gioco molto focalizzato, proposto al prezzo budget di 24,99 euro (attualmente 19,99 euro in preorder) e destinato ad evolversi prima con una patch di rifinitura, che includerà tra le tante novità la possibilità di riassegnare i tasti, e poi un massiccio update dedicato ai contenuti. Ci piacerebbe però vedere un arricchimento della mappa, ora ancora anonima e povera di dettagli, e qualche miglioramento nell'interfaccia, che non rende particolarmente intuitivo confrontare i pezzi di equipaggiamento.
Pur limitata nella varietà degli asset, nella definizione delle texture e nella conta dei poligoni, la veste grafica di King of Seas trae forza da un design ispirato che fa buon uso di ponticelli, bauli, relitti, alberelli e strutture, mettendoci di fronte a un immaginario sì limitato ma comunque gradevole, e che dà il meglio nel caso delle navi, delle animazioni e di alcuni effetti, come i riflessi in tempo reale. Altri elementi invece sono decisamente meno riusciti, compresi gli shader delle onde, ma nel complesso il lavoro fatto si può dire più che funzionale. Complice anche un comparto sonoro che, pur non brillando per originalità o varietà, fa il suo lavoro tra sinfonie piratesche e campionamenti efficaci che includono lo sciabordio delle onde, il vociare dei marinai, lo scricchiolio degli scafi e il rombo sordo dei cannoni. Abbastanza da creare quell'atmosfera che, nonostante i difetti, fa di King of Seas un buon passatempo per chi è in cerca di un looter dalle atmosfere piratesche in grado di intrattenere per qualche decina di ore.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: AMD Ryzen 7 5800X
- Scheda video: NVIDIA GeForce RTX 3070
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10 64 bit
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i5 2500K, AMD FX FX-8150
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 55o Ti, AMD Radeon HD 6790
- Memoria: 4 GB di RAM
- Hard disk: 4 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7/8/10 64 bit
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i5-4460, AMD Ryzen 5 1600X
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 960, AMD Radeon HD 7950
- Memoria: 8 GB di RAM
- Hard disk: 4 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7/8/10 64 bit
Conclusioni
King of Seas parte da una buona base e non manca di meccaniche potenzialmente interessanti, oltre che di un prezzo appetibile, ma si arena come altri eredi di Pirates! sulle fasi più avanzate, finendo a lungo andare per diventare ripetitivo e poco stimolante. Per questo si sostiene in gran parte su looting e sulle atmosfere, due elementi il cui apprezzamento risulta fondamentale per poter godere del lato rilassante del titolo in attesa di ulteriori update che promettono nuovi contenuti e diverse rifiniture.
PRO
- Personalizzazione delle navi elevata
- Buon utilizzo di pochi poligoni
- Un passatempo piacevole per gli amanti delle atmosfere piratesche
CONTRO
- Bilanciamento imperfetto
- Qualche lacuna nelle opzioni e nell'interfaccia
- Ripetitivo nelle fasi avanzate