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La concierce Pokémon 2, la recensione dei nuovi episodi pieni di relax, divertimento e problemi sentimentali

La serie animata in stop motion torna su Netflix con quattro nuovi episodi incentrati su un resort pieno di pokémon: relax, divertimento e problemi sentimentali?

RECENSIONE di Christian Colli   —   07/09/2025
La Concierge Pokémon 2

Due anni possono sembrare tanti per solo quattro episodi da 15-20 minuti ciascuno, ma lo stop motion è una tecnica difficilissima che richiede tempo, dedizione e meticolosità: in questo senso, dwarf studios è anche migliorato, dato che i nuovi episodi de La concierge Pokémon sono sensibilmente più sofisticati rispetto ai primi quattro del 2023, sia nel dettaglio che nella regia, contraddistinta da inquadrature un po' più audaci.

Certo, il cuore della serie animata voluta da The Pokémon Company e Netflix non è cambiato, e possiamo anche capire chi aveva trovato i primi episodi banali o noiosi: abituati come siamo a lotte, avventure e capipalestra, la prospettiva rilassata e introspettiva de La concierge Pokémon potrebbe sembrare più adatta a una trasposizione animata di Animal Crossing (e com'è che Nintendo non ci ha ancora pensato), ma il punto è proprio questo e nella nuova "stagione" dwarf studios ha alzato l'asticella, sconfinando in uno spazio da autentico film Pixar che si rivolge a grandi e piccini.

Quattro episodi tra lacrime e relax

La protagonista resta sempre Haru, che aveva lasciato il fidanzato ed era scappata dalla città e da un lavoro soffocante per ritrovare sé stessa nel resort della signora Watanabe, un luogo in cui pokémon e allenatori si rilassano e vivono a stretto contatto con la natura, coccolati da un personale attento e premuroso. Anche se il mestiere di concierge si è rivelato più impegnativo del previsto, ritroviamo Haru più matura e sicura di sé, al punto da sobbarcarsi da sola l'intero resort nel primo episodio ("Un pokémon in aiuto") nonostante l'arrivo di uno Shinx e di un Luxray dispettosi.

Grazie alla sua forza di volontà e all'aiuto dei pokémon - ben integrati nella storia, sia nelle mosse che nei caratteri specifici - Haru dimostra di essere cresciuta sia umanamente che professionalmente. Questo sembrerebbe essere il tema centrale della nuova tranche di episodi: la crescita, l'affermazione di sé e la responsabilità. Sebbene almeno tre episodi su quattro siano fortemente incentrati sulla deliziosa protagonista, dobbiamo dire che è stato il secondo ("È davvero la scelta migliore?") a folgorarci davvero e, sul finale, a commuoverci non poco.

Il dilemma di Dan, il vecchio zio di Tyler, alle prese con la sua adorata Sealeo, dimostra una maturità nella scrittura sopra le righe e siamo sicuri che chiunque abbia dovuto faticare per tenere a casa un animale da compagnia, o addirittura avervi dovuto rinunciare, anche drammaticamente, per cause di forza maggiore, si ritroverà in un episodio che affronta l'argomento con delicatezza e commozione. Nonostante un immancabile lieto fine, l'episodio sembra esprimere un vissuto degli autori che non lascia indifferenti.

Dan e la sua Sealeo sono i nuovi, irresistibili ospiti del resort
Dan e la sua Sealeo sono i nuovi, irresistibili ospiti del resort

Il terzo episodio ("Sono un esempio ora?") mostra i muscoli di dwarf studios, specialmente nella realizzazione delle superfici liquide e delle scene d'azione, ed è forse quello con più fanservice, con alcuni riarrangiamenti delle musiche iconiche di Pokémon che accompagnano i momenti clou. I riflettori tornano su Haru, anche se l'episodio si divide tra la protagonista, chiamata a fare da tutor nonostante la sua giovane età e inesperienza, e lo stesso Dan: in un sol colpo, gli scrittori de La concierge Pokémon ci aiutano a conoscere meglio il nuovo membro dello staff e iniziano un breve arco narrativo che si chiuderà nell'episodio finale, consolidando i rapporti tra i personaggi e la maturazione professionale dell'insicura Haru.

L'ultimo episodio ("Questa è casa mia") della nuova stagione - che poi stagione 2 propriamente non è, in effetti - introduce una sfumatura sentimentale nella storia, ma lo fa ancora una volta con maturità, e senza essere banale. Al resort arriva infatti Kent, nientepopodimeno che l'ex di Haru, quello che lei ha lasciato per cambiare vita e diventare concierge: insieme al suo Arcanine, Kent potrebbe sembrare l'elemento destabilizzante che metterà Haru in confusione riguardo al suo presente e al suo futuro, ma La concierge Pokémon ci prende ancora una volta in contropiede, preferendo una soluzione inaspettata che sviluppa alla perfezione il personaggio della protagonista e i temi affrontati nel corso di tutti e otto gli episodi.

Kent è l'ex di Haru e nell'ultimo episodio arriva al resort col suo Arcanine
Kent è l'ex di Haru e nell'ultimo episodio arriva al resort col suo Arcanine

I nuovi episodi de La concierge Pokémon scivolano via in poco più di un'oretta e ci è dispiaciuto separarci di nuovo dai meravigliosi scenari della serie, che rappresenta uno degli adattamenti più originali, rilassanti e intelligenti del franchise Nintendo. La cura che dwarf studios ha riposto nella realizzazione di questi minuti è impressionante; le animazioni sono anche più fluide che nella tranche del 2023, con un'attenzione al dettaglio particolare per i pokémon, specialmente quelli irsuti che acquistano un caratteristico e irresistibile aspetto lanoso: una potenziale miniera d'oro inespressa di statuine e gadget. Non sappiamo se sia un addio o un arrivederci ma speriamo decisamente di tornare al resort della signora Watanabe il più presto possibile.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.5

Se la prima stagione de La concierge Pokémon non vi era piaciuta, la seconda non vi farà cambiare idea, anche se vira di prepotenza sull'introspezione affrontando alcuni temi delicati e quotidiani con una sensibilità da manuale. dwarf studios ha lavorato benissimo sul già ottimo stop motion, migliorandolo dove possibile: i nuovi episodi sono dei veri gioiellini ma si rivolgono a un pubblico particolare e chi apprezza soprattutto le lotte e le caratteristiche più videoludiche di Pokémon potrebbe probabilmente restare indifferente. È una prospettiva diversa dal solito, ma bellissima, che dimostra la versatilità di un franchise che da qualche tempo sembrerebbe brillare solo quando non ci mette le mani Game Freak.

PRO

  • I temi più maturi e introspettivi
  • Lo stop motion è ancora più sofisticato

CONTRO

  • Se non vi sono piaciuti i primi episodi, probabilmente non cambierete idea
  • Vorremmo conoscere meglio anche gli altri personaggi