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Mario Strikers: Battle League Football, la recensione di un divertente mix tra calcetto e... botte

Arriva Mario Strikers: Battle League Football, il nuovo lavoro Next Level Games e Nintendo, un divertente mix tra calcetto e... botte. All'insegna del metallo.

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   08/06/2022

Non si può certo dire che il lignaggio di Mario Strikers sia aristocratico come quello di altre saghe Nintendo; nonostante questo, con un paio di episodi, usciti tra l'altro a soli due anni di distanza, la serie Next Level Games è riuscita a conquistare molti utenti appassionati. Al punto che, quindici anni dopo, ne è stato realizzato un seguito: Mario Strikers: Battle League Football, appunto.

Dalla prima uscita su GameCube, datata 2005, lo sviluppatore è rimasto invariato: a differenza di quasi vent'anni fa, però, lo studio canadese è adesso proprietà Nintendo. E questo è il primo gioco realizzato con questo nuovo status. Non sappiamo se l'acquisizione li abbia incentivati ad azzardare, fatto sta che, a dispetto delle apparenze, Mario Strikers: Battle League Football è molto diverso dai predecessori. Negli intenti e nella realizzazione, è più ambizioso e strutturato. Forse, di conseguenza, meno immediato.

Senza soffermarci troppo sui confronti col passato, Mario Strikers ha da sempre unito una base da gioco di calcetto (più specificatamente calcio a cinque, o futsal), con una certe dose di mazzate: scivolate, spintoni, spallate, armi scagliate contro gli avversari. In questa serie non ci sono falli, né rimesse laterali: al loro posto delle barriere elettriche, che appaiono quando un calciatore le urta. A condire il tutto, tra calcetto, botte e armi, ci sono sempre stati gli ipertiri, da effettuare caricando a lungo il colpo, per poi fermare una barra basculante, in stile golfistico, nei punti giusti (prima a sinistra, poi a destra). Tutto ciò è rimasto intatto, invariato.

Allo stesso tempo, Next Level Games non si è limitata a reiterare il concept: lo ha analizzato, ed esteso in varie ramificazioni. Ne parleremo meglio tra poco, ma da un lato ha approfondito la tecnica in possesso palla, dall'altro ha reso l'azione ancora più violenta, quasi si trattasse di un picchiaduro a scorrimento: non casualmente, è stata inserita la possibilità sia di dribblare con un movimento repentino, sia di schivare gli spintoni avversari senza palla (con lo stesso pulsante). Eventualità che si verifica spesso, per farvi capire quanto sia importante la parte relativa alle botte. Prima di addentrarci nell'analisi delle meccaniche di gioco, vogliamo segnalare un dettaglio che ci è piaciuto molto, ovvero l'imprevedibilità dell'azione e dei movimenti della sfera. Questo tipo di giochi, che potremmo definire futsal caricaturali, sono stati spesso limitati dall'esecuzione di meccanismi predefiniti per segnare: dei modi assolutamente certi per andare in rete, col portatore di palla che prova a metterli in atto, e l'avversario pronto a sventarli. Ma se riuscivano, ecco, c'era la certezza di segnare. Per quanto lo abbiamo giocato, e lo abbiamo giocato piuttosto a lungo, ci è sembrato che Mario Strikers: Battle League Football sia riuscito a evadere da queste meccaniche fastidiose.

E c'è riuscito, se non del tutto sicuramente in gran parte, grazie alla fisica della palla, che ha una sua autonomia: ci sono capitati dei casi in cui abbiamo preso traversa, e la sfera è sbattuta sulla schiena del portiere, prima d'infilarsi in porta. Abbiamo visto degli autogol, con delle deviazioni del portiere. Un doppio palo, prima che il pallone oltrepassasse la linea. Non siamo pronti a giurare che non ci sia un metodo certo per segnare, probabilmente esiste, ma vi assicuriamo che questa imprevedibilità era assente nei predecessori - spirituali e non.

Ma ci siamo dilungati forse troppo: ecco la recensione di Mario Strikers: Battle League Football.

Tecnica e botte

Mario Strikers: Battle League Football: tra pallone ed esplosioni
Mario Strikers: Battle League Football: tra pallone ed esplosioni

Le basi del possesso palla sono piuttosto canoniche. Si gioca in quattro, più il portiere (i Boom Boom hanno sostituito i Kritter), che non si può danneggiare in alcun modo, né con spallate né con armi. In campo si è sempre disposti con un 1-2-1, col capitano della squadra piazzato come centravanti. Si può passare la palla sia rasoterra che in alto, e in questo gioco sono azioni altrettanto importanti ed efficaci, con la differenza che la traiettoria bassa è più celere, quella alta meno facilmente intercettatile. Con gli altri due tasti principali si scagliano le armi (X) e si tira (A). Le armi si ottengono in varie maniere, la più frequente delle quali sta nell'essere colpiti da un avversario senza che si abbia il pallone. Col tiro è molto importante la carica: più si tiene premuto, più ci si esporrà agli avversari, più sarà potente la traiettoria. Mentre si carica si può variare la direzione del colpo, sia verso sinistra e destra, sia nel bilanciamento del corpo e, conseguentemente, su una traiettoria più alta o più bassa.

Caricare troppo a lungo non porta necessariamente a un vantaggio, c'è un momento preciso e ideale in cui scagliare il colpo: in questo caso si originerà un tiro perfetto, che avrà più possibilità di entrare. Questa dinamica non si applica solo al tiro da fermo, ma anche ai passaggi - e agli stessi tiri - di prima, ovvero senza stoppare la palla: in questo caso bisogna tenere premuto il pulsante prima di ricevere la sfera e lasciarlo al momento stesso dell'impatto. Non sono dinamiche vincolanti e, sebbene influiscano sull'esito del colpo e lo migliorino, non sono imprescindibili per segnare: tuttavia aiutano, eccome.

Mario Strikers: Battle League Football: le spinte sono tanto importanti quanto il pallone
Mario Strikers: Battle League Football: le spinte sono tanto importanti quanto il pallone

La fase difensiva è composta principalmente di botte, che siano fisiche o con le armi. Non ci sono marcature, pressing di squadra, o altro: in Mario Strikers: Battle League Football si difende picchiando. E sebbene sia possibile intercettare i passaggi, soprattutto quelli alti (ponendosi di fronte, precisamente di fronte, al ricevitore della palla), il metodo più comodo (che però regala un'arma ai rivali) è quello di picchiare in maniera preventiva. Vanno picchiati tutti, portatori di palla, uomini smarcati, tutti. Facendo attenzione a non lasciare troppo sguarnita la difesa, pericolo non certo secondario. Si può spintonare sia pigiando semplicemente Y, sia tenendolo premuto: in questo caso l'azione è più lenta, ma il contrasto più ampio e violento. Perfino qui è presente la "spinta perfetta", se rilasciata col giusto tempismo. Più i giocatori diventano bravi, più la parte da picchiaduro a scorrimento è preponderante; più l'azione diventa caotica e frenetica, più l'uso delle armi diviene centrale, sia per segnare che per difendere. Ci sono gusci rossi che vanno contro il portatore di palla, gusci verdi areali, banane, bombe (letali ma caotiche): quasi tutti gli ordigni possono colpire anche la vostra squadra, per cui vanno usati con perizia.

Mario Strikers: Battle League Football: l'entrata in campo di Mario
Mario Strikers: Battle League Football: l'entrata in campo di Mario

Se arriverete a giocare a questa intensità, dovrete ragionare in estrema fretta. Un secondo di riflessione abitualmente è già troppo: vi troverete a terra, o con un guscio sul cranio. E a questo livello sono fondamentali le mosse avanzate: c'è la difesa di squadra, che vi permette di spingere non un avversario, ma un vostro compagno contro un rivale. Mossa letale, quando entra, ma piuttosto circostanziata. Al contrario, il dribbling è davvero importante e la CPU a livello "difficile" lo usa molto spesso. Si effettua premendo R, sia in corsa, sia in possesso palla, sia in difesa (in questo caso, per evitare che un avversario vi stordisca un giocatore). Soprattutto ci è stato utile per schivare scivolate o spintoni mentre si carica un tiro: mossa che, quando entra col giusto tempismo, vi garantisce anche un'accelerazione. Altrettanto importante è la corsa (ZR), che il gioco non considera avanzata, ma che nell'uso sostanzialmente lo è: si tratta più che altro di uno scatto, uno scatto che, come nei giochi di calcio realistici, sostanzialmente allontana la sfera dal possesso diretto del portatore, che quindi rischia di perderla in quel breve tratto di separazione: il vantaggio è che potrebbe trattarsi di un allungo decisivo, che vi consente (tra l'altro) di eseguire un tiro di prima perfetto, quindi di ottenere potenza senza caricare.

Ci sono altre due tecniche di cui ha senso parlare. La prima è l'ipertiro. Ogni giocatore della vostra squadra avrà la possibilità di farlo, "basterà" tenere premuto a lungo A, sperare che non vi contrastino prima e bloccare la barra appena apparsa al momento giusto. Molto più facile a dirsi che a farsi: non tanto per l'esecuzione (non è impossibile, con un po' di freddezza, fermare il cursore nel punto giusto), ma per l'attivazione. Per caricare un ipertiro è prima necessario raccogliere una sfera che appare ogni tanto (in comune per entrambe le squadre) e, cosa ancora più importante, trovarsi nella situazione di poterlo caricare: parliamo di due secondi, ma in questo gioco due secondi senza essere colpiti non sono certo pochi (in caso entri, l'ipertiro vale due gol). L'ultima tecnica è il passaggio filtrante, che si effettua premendo al contempo L + B (passaggio basso) o Y (passaggio alto): a quel punto appare un cursore da spostare sul terreno di gioco, prima di rilasciare il pulsante ed effettuare il passaggio verso il luogo scelto. Una meccanica fondamentale per saltare le difese avversarie, ma abbastanza complessa da effettuare.

Divertimento e perplessità

Mario Strikers: Battle League Football: Waluigi alle prese con una banana
Mario Strikers: Battle League Football: Waluigi alle prese con una banana

Tutte le meccaniche appena dette, nonostante non siano intuitive come in altri giochi sportivi di Mario, sono in grado di divertire enormemente. Mario Strikers: Battle League Football è complesso, profondo, adrenalinico e anche molto tecnico. Quando arriverete a giocare ad alta intensità, vi troverete di fronte a un'esperienza strutturata e coinvolgente, ritmata e articolata, che non si esaurirà certo in qualche ora. Abbiamo già ampiamente lodato l'imprevedibilità delle azioni, ma vorremmo ribadirlo di nuovo: il famoso detto "la palla è rotonda" non si era mai applicato così bene a un gioco di calcetto caricaturale.

Abbiamo anche alcune perplessità, due in particolare, che non ledono la bontà generale dell'esperienza. La prima riguarda il passaggio filtrante. Proprio perché il possesso palla e anche il tiro sono diventati più realistici, è difficilmente comprensibile come il passaggio filtrante sia così complesso da eseguire: non solo perché prevede la pressione di due tasti, ma perché questi due tasti generano l'apparizione di un cursore. Come vi abbiamo già raccontato, qui due secondi sono un'enormità, per cui effettuare un filtrante ben fatto è difficile e vi espone molto alle mazzate altrui.

Mario Strikers: Battle League Football: la squadra è composta da quattro giocatori più un portiere
Mario Strikers: Battle League Football: la squadra è composta da quattro giocatori più un portiere

Il punto è che né dal vivo, né su FIFA o simili, il passaggio filtrante è considerabile una tecnica avanzata: anzi, è una mossa fondamentale, basilare. E lo è anche qui, perché è funzionale per scavalcare le fameliche difese avversarie. A volte è snervante come sia impossibile, con la semplice pressione di un tasto, attaccare la profondità dello spazio con un passaggio: ci sono sempre difensori pronti a picchiarvi, ed è irritante dover ricevere per forza la palla sui piedi. L'incubo di Pep Guardiola, in pratica.

L'altra perplessità, molto meno importante, concerne le occasioni da gol. La guida interna al gioco vi consiglia di arrivare in prossimità della porta, caricare e angolare il tiro, come sarebbe normale: per la nostra esperienza, tuttavia, non è così. La distanza dalla porta è importante (a proposito, si può tirare solo dal centrocampo in su), ma non certo fondamentale; allo stesso tempo, è abbastanza raro che si segni con un'azione tradizionale, con un passaggio rasoterra di fronte al portiere, o con un tiro di prima da dentro l'area. La rete è più frequente con una bordata in diagonale, con un tiro da lontano, con una rovesciata da poco fuori dall'area. Niente di drammatico, appunto: in questo caso basta accettare le "regole" del gioco, che tuttavia non sono in linea con quelle del futsal. È molto più pericoloso subire un tiro caricato di Bowser da centrocampo, che un colpo di prima dello stesso dal limite dell'area.

Statistiche, equipaggiamento e personaggi

Mario Strikers: Battle League Football: ci sono tante parti dell'armatura che modificano le caratteristiche
Mario Strikers: Battle League Football: ci sono tante parti dell'armatura che modificano le caratteristiche

Considerate che tutte le meccaniche appena raccontate vengono declinate, per ogni personaggio, in cinque caratteristiche: forza (ampiezza e intensità di un contrasto, nonché resistenza agli stessi), velocità (si spiega da sola), tiro (ovvero la sua potenza e velocità), passaggio (precisione e velocità degli stessi, ma anche raggio d'azione dei filtranti) e tecnica (facilità nell'eseguire tiri perfetti e ipertiri). Non si tratta di differenze veniali, ogni caratteristica va da un minimo di 1 a un massimo di 25 punti, e l'influenza sulle dinamiche di gioco è dirimente: per assurdo, un personaggio con forza 1 non avrebbe alcuna possibilità di frenarne un altro con forza 25, mentre uno con forza 25 farebbe volare l'altro da un capo all'altro del campo.

E se nessun personaggio è così estremo alla base, perché le distanze non sono così marcate, attraverso la personalizzazione degli stessi è possibile raggiungere queste differenze. Più si gioca più si guadagnano monete, più monete si hanno più equipaggiamento è possibile acquistare, delle vere e proprie armature, del metallo che da sempre contraddistingue la serie: elmi, caschi, stivali, scarpe, braccioli. Non esistono elementi che portano solamente vantaggi (se si alza da una parte, si abbassa dall'altra), ma attraverso di essi è possibile creare personaggi estremi: il nostro Bowser ad esempio ha 25 di forza, pur essendo estremamente lento, mentre i nostri Toad hanno il massimo della velocità (di contro, vengono sbalzati qua e là piuttosto facilmente).

Dopo le prime partite, abbiamo trovato un modo di giocare a noi congeniale, che sicuramente non rappresenta l'unica soluzione: un personaggio versatile come centravanti, due ali (i Toad) veloci, un calciatore forte e potente di fronte alla difesa (Sergio Ramowser). Come abbiamo già detto il modulo è fisso (1-2-1), e purtroppo inizialmente non è chiarissimo come saranno disposti i calciatori: sappiate che il capitano è il centravanti, i due personaggi in mezzo le ali, l'ultimo il più arretrato. Un piccolo dettaglio dell'interfaccia che non ci è piaciuto, vista l'importanza delle posizioni.

Le statistiche di Mario
Le statistiche di Mario

Per quanto concerne i personaggi, sono soltanto dieci. Non esistono più comprimari e capitani come in passato, ognuno di essi può essere utilizzato in ogni ruolo. Fanno eccezione Toad e Yoshi che, essendo "etnie" e non singoli individui, possono essere schierati quante volte si vuole: in sostanza una squadra può essere composta da uno, due, tre o quattro Toad/Yoshi, mentre ci può essere un solo Mario. Tutti i personaggi hanno animazioni ben congegnate e, come da tradizione, più irose del solito: non possiamo lamentarci, se non del numero degli stessi. Una limitatezza che, come già detto, non si estende ai contenuti, ma si ferma all'aspetto visivo: attraverso l'equipaggiamento, di fatto, si hanno già ora (almeno) venti personaggi diversi. Sicuramente ne arriveranno di altri, ma dal roster ci aspettavamo più abbondanza.

Modalità, multiplayer e online

Mario Strikers: Battle League Football: la sfera che genera permette l'ipertiro
Mario Strikers: Battle League Football: la sfera che genera permette l'ipertiro

In single player si possono giocare delle esibizioni veloci, ma la modalità principale riguarda le coppe. Non possiamo rivelarvi il numero esatto, ma vi garantiamo che, se le prime sono piuttosto facili, le ultime vi faranno faticare non poco: proprio per questo si viene eliminati dai tornei soltanto a seguito di una doppia sconfitta, ed è possibile pagare (in monete del gioco, ovviamente) per ripetere la partita. Mancano le sfide speciali, presenti nel predecessore, e anche dei campionati. Sicuramente in questo campo era lecito attendersi di più.

Il multiplayer offline offre una grande varietà. È addirittura possibile sfidarsi quattro contro quattro, con un giocatore per calciatore in campo. Vista la complessità di certe meccaniche, il multiplayer inizialmente sarà ostico per i novizi, ma saprà regalare molte soddisfazioni ai giocatori esperti, che potranno dividersi i compiti com'è impossibile da soli: spingere un compagno per farlo arrivare prima in porta, raccogliere la sfera dell'ipertiro a pallone lontano, e via dicendo. Non abbiamo potuto testare approfonditamente l'online - perché poco frequentato, ovviamente - ma la nostra impressione è che non si possa giocare in più di due dalla stessa console. Questo significa che sarà possibile affrontare scontri online con personaggi gestiti da otto persone, ma soltanto se tutti giocheranno in coppia da quattro console diverse.

Mario carica un Ipertiro
Mario carica un Ipertiro

Questo dovrebbe valere sia per le esibizioni, sia per il Club Striker, una corposa modalità online in cui sarà possibile aderire a (o fondare) dei club (utilizzabili anche offline). Club che avranno il loro nome, la loro divisa, i loro colori, i loro stadi: questi ultimi differiscono solamente per aspetto visivo, e saranno ulteriormente personalizzabili in questa modalità, sia nel tipo di decorazione del terreno, sia nel tipo di porta, sia nei dettagli a bordo campo. Gli stadi, al momento, sono soltanto cinque. I club avranno degli obbiettivi stagionali (vincere, divertirsi, salire di categoria, e via dicendo) e si potranno portare punti alla propria squadra sia giocando da soli, sia coi propri compagni.

Come già detto la nostra prova dell'online non è stata approfondita. Abbiamo fatto circa dieci partite in solitaria (uno contro uno), e altrettante nella demo disponibile a tutti, che al contrario favoriva il gioco in coppia (quindi due contro due). Non possiamo darvi certezze a riguardo, ma dalla nostra breve esperienza abbiano notato una netta differenza nella fluidità di gioco, a favore ovviamente dell'uno contro uno.

Grafica e sonoro

Mario Strikers: Battle League Football: la sequenza introduttiva di un match
Mario Strikers: Battle League Football: la sequenza introduttiva di un match

Dal punto di vista sonoro, sono due gli aspetti che svettano sugli altri. Il primo riguarda le sonorità "rock", con chitarre elettriche e batteria in evidenza; il secondo, oltre ai classici vocalizzi dei personaggi, sono le botte. Non sappiamo come i sound designer abbiano effettuato questi rumori, ma se provate a prestagli attenzione noterete una grande varietà di impatti: giusto così, vista la frequenza con cui si presentano.

A livello visivo Mario Strikers è sempre stato facilmente identificabile, più aggressivo e spigoloso degli altri giochi di Super Mario. Quest'ultimo capitolo è leggermente più morbido degli altri, ma mantiene intatto il suo carattere. Lo mantiene nelle animazioni e nelle espressioni facciali dei personaggi, tutti più emotivi ed irascibili che negli altri sportivi marieschi.

Mario Strikers: Battle League Football: lo stile grafico del gioco, non elegante ma riconoscibilissimo
Mario Strikers: Battle League Football: lo stile grafico del gioco, non elegante ma riconoscibilissimo

Lo mantiene nelle animazioni degli ipertiri, in linea con le illustrazioni della serie, quasi fossero un cartone animato (a proposito, ognuna di esse si declina in base all'equipaggiamento del calciatore). È evidente nei bordi spigolosi e tremolanti del menu: non sarà il gioco Nintendo più elegante o raffinato, ma di sicuro è fortemente riconoscibile. E soprattutto è caratterizzato dalle sue armature, dal suo pallone ferreo: elmi, caschi, braccioli, scarpe... tutti cosparsi di metallo.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (33)
7.6
Il tuo voto

Super Mario Strikers: Battle League Football ci ha fatto divertire per ore e ore, nel suo mix tra futsal e picchiaduro a scorrimento. Ha degli ottimi controlli, delle meccaniche non semplicissime ma stratificate e complesse, che si integrano bene tra loro e, portate al massimo livello, generano un'esperienza intensa, adrenalinica e molto varia. Così come molto varie, a differenza del numero di personaggi ("solo" dieci, per ora), sono le statistiche e le capacità dei calciatori. Abbiamo fortemente apprezzato anche la vivacità della palla, e il realismo dei suoi movimenti, capaci di generare situazioni imprevedibili: una vera rarità per giochi di questo genere. Il numero limitato di modalità e contenuti, insieme a qualche meccanica incerta (il passaggio filtrante in particolare), impediscono al gioco di raggiungere l'eccellenza. Rimane, insieme a Mario Tennis Aces, il miglior sportivo di Mario dell'era in alta definizione. Un prepotente ritorno al metallo!

PRO

  • Estremamente divertente e ritmato
  • La palla è "viva" e imprevedibile
  • Ottimo sistema di controllo
  • Notevole profondità strutturale
  • Grandi animazioni

CONTRO

  • Pochi personaggi (10) e stadi (5)
  • Passaggi filtranti troppo macchinosi nell'esecuzione
  • Poche modalità