Di Yoko Taro abbiamo più volte tessuto le lodi su queste pagine, a maggior ragione dopo il grande successo del suo NieR: Automata su PlayStation 4. Un gioco che abbiamo definito "epocale" non solo per la sua qualità elevatissima o per le sue follie strutturali e narrative, con una storia dai toni più dark rispetto al predecessore, ma anche perché secondo noi potrebbe rappresentare per l'autore un punto di partenza importante verso il mercato globale. In attesa di vedere concretizzate queste nostre aspettative, magari con un terzo capitolo della serie, il gioco finalmente arriva su Xbox One e Xbox One X in una versione intitolata NieR: Automata - Become as Gods Edition che include già il contenuto scaricabile 3C3C1D119440927 recensito da Multiplayer.it nel 2017, con il completo "Vedo-non-vedo" per 2B, il "Completo ragazzo" per 9S e il "Completo distruttore" per A2, più altre piccole chicche e il supporto per la risoluzione in 4K e l'HDR su Xbox One X.
Una grande avventura e personaggi fantastici
Per il resto NieR: Automata - Become as Gods Edition su Xbox One mantiene inalterato ogni altro aspetto dell'edizione PlayStation 4 recensita da noi lo scorso anno, comprese trama e giocabilità. Il titolo, per coloro che non lo conoscessero, racconta di un pianeta Terra ormai abbandonato, con gli ultimi umani che si sono rifugiati sulla Luna dove sono impegnati in una guerra interminabile con delle macchine umanoidi che hanno invaso la sua superficie. Per affrontare adeguatamente le "biomacchine", la Resistenza ha approntato una possente fanteria androide chiamata YoRHa, che combatte queste creature meccaniche probabilmente costruite da una civiltà aliena.
In questo contesto il giocatore veste i panni dell'androide Yorha 2B, in una lunga e avvincente avventura ricca di sorprese e di cose da fare, caratterizzata da una storia dai toni cupi e adulti, ma condite un po' dall'umorismo di Taro, dove i dialoghi con i personaggi non giocanti, le scelte morali e le missioni secondarie hanno un loro peso nel "raccontare" magistralmente tutte le sfaccettature della trama. La narrativa è per certi versi anche atipica, visto che il gioco va completato tre volte per poter comprendere e apprezzare al 100% la sua storia: da questo punto di vista ogni inizio sembra un vero e proprio atto di un'unica avventura, piuttosto che la classica "Nuova Partita+", dato che viene vissuta dal punto di vista di altri personaggi e presenta situazioni e missioni secondarie spesso nuove.
Ad ogni modo, tornando al gioco in sé ed entrando nel dettaglio, NieR: Automata - Become as Gods Edition è un titolo che alterna delle fasi esplorative all'interno di ampie mappe da visitare a piedi o cavalcando degli animali (con tanto di cittadine dove interagire con i personaggi non giocanti per avere informazioni utili sulla storia o sbloccare nuove missioni secondarie, acquistare e potenziare le armi, e via discorrendo) ad altre con delle meccaniche piuttosto variegate anche all'interno di una stessa sessione di gioco. Il titolo di Platinum Games è infatti un action JRPG che propone improvvisi cambi di prospettiva che gli permettono di inserire senza soluzione di continuità nelle missioni combattimenti 2D in stile picchiaduro, fasi platform e fasi "danmaku", cioè a dire momenti simili a certi sparatutto a scorrimento che propongono un'enorme quantitativo di proiettili sullo schermo.
Obiettivi Xbox One
Sono 48, di cui 31 segreti, gli Obiettivi sbloccabili di NieR: Automata - Become as Gods Edition, per un totale di 1,000G. Per ottenerli bisogna progredire nell'avventura, potenziando per esempio al massimo tutti i Pod, raccogliendo un determinato numero di chip o sconfiggendo 255 nemici, e così via.
Un sistema di combattimento e un gameplay spettacolari
Il sistema di combattimento di Nier Automata in tal senso è fluido, veloce e adrenalinico, con cambi di inquadratura improvvisi e combinazioni variabili, ma non complesse, legate al modo in cui le armi vengono equipaggiate negli slot degli attacchi leggeri o potenti: si possono cambiare i set di armi a metà combo, eseguendo di conseguenza serie di mosse ancora più elaborate. Importantissima ai fini del gameplay la presenza di una schivata del tutto controllabile, che consiste nella possibilità di "slittare" in qualsiasi direzione, calcolata completamente attorno agli elementi da danmaku del gioco, così da fondere al meglio questi elementi da sparatutto ai combattimenti all'arma bianca attorno a cui ruota il gioco di Platinum Games. Una funzione molto utile, insomma, e non fine a se stessa, soprattutto durante le sfide coi boss che, come nel primo NieR, risultano estremamente scenici e originali, complice la loro buona intelligenza artificiale e i pattern di movimento, almeno ai livelli di difficoltà più elevati. A "Normale", infatti, il sistema di combattimento non è molto bilanciato nella sua totalità, e la cosa si nota nelle fasi avanzate, dove grazie agli elementi GDR del gioco i personaggi gestiti dall'utente risultano troppo potenti per i nemici.
Comunque sia, attenzione, riflessi rapidi e abilità nel mirare e colpire i punti deboli nemici o le sfere in avvicinamento restano i migliori alleati per venire a capo di questi scontri. Le cose si ampliano ulteriormente tenendo poi in considerazione la presenza dei Pod, piccoli robot fluttuanti che accompagnano e supportano i protagonisti durante l'avventura e che a tutti gli effetti sostituiscono la magia di Weiss nel primo NieR. Nel gioco ce ne sono tre, di cui due aggiuntivi con attacchi e magie sostituibili il cui ritrovamento è facoltativo, ma che se messi insieme possono poi scatenare alla bisogna dei poteri davvero devastanti. Di base questi "esserini" attaccano dalla distanza, ma una volta potenziati tramite appositi chip, possono acquisire nuove caratteristiche che ne modificano lo stile di combattimento, i parametri di attacco e di difesa, le manovre eseguibili e fargli ottenere perfino vari bonus di supporto come la rigenerazione o una maggiore mobilità. Le componenti per migliorare le prestazioni dei Pod possono essere ottenuti comprandoli nei negozi o recuperandoli dai corpi dei nemici.
Una grafica imperfetta ma con stile
Passando alla grafica, NieR: Automata - Become as Gods Edition si conferma un titolo bello ma imperfetto, senza particolari novità rispetto alla controparte PlayStation 4, almeno sulla Xbox One liscia, console sulla quale abbiamo testato il gioco (su Xbox One X supporta il 4K (2160p) e l'HDR a 60fps). Ad ogni modo, dal punto di vista prettamente stilistico il gioco non si discute: ottima la direzione artistica così come la scelta di utilizzare una palette smunta di colori per mantenere lo stile vicino al primo NieR, e che tra l'altro ben si adatta al contesto in cui è ambientata l'avventura. Allo stesso modo piacciono le animazioni dei protagonisti e degli antagonisti principali, fluide e di grande qualità, che valorizzano la notevole reattività dei comandi e godono di un frame rate piuttosto stabile. Durante i nostri test, infatti, non abbiamo notato rallentamenti o scatti dovuti a cali di frame rate.
Purtroppo lo stesso non può dirsi per texture e conteggio poligonale: il livello generale di dettaglio rimane basso, segno che gli sviluppatori si sono limitati a ottimizzare il prodotto piuttosto che a migliorarlo sensibilmente, almeno in taluni aspetti. Gli stessi elementi di contorno sono rimasti uguali, con una vegetazione che sembra per esempio provenire dalla generazione precedente. Per fortuna che quei minimi effetti particellari che gestiscono la polvere, i detriti e altri elementi naturali fanno il loro lavoro smorzando l'immobilismo di fondo e la visione d'insieme. Quello che invece proprio non convince sono i modelli dei personaggi secondari, soprattutto le animazioni. Gli NPC sono piatti, con texture molto approssimative e animazioni facciali praticamente nulle. Va molto meglio con la componente sonora, dove agli ottimi effetti audio si aggiunge una colonna sonora entusiasmante, capace di accompagnare ogni singolo momento dell'avventura ed esaltarsi in particolare durante le adrenaliniche battaglie con i boss.
Conclusioni
NieR: Automata si conferma anche su Xbox One un titolo imperfetto, ma al contempo folle, coraggioso e imprevedibile come il suo geniale autore, Yoko Taro. Il gioco di Platinum Games arriva sulla console di Microsoft con un'edizione completa dei contenuti extra precedentemente rilasciati come DLC e qualche ottimizzazione grafica, ma in generale uguale a quella PlayStation 4. Resta però un capolavoro del genere, che grazie a una storia ben articolata, a un ottimo e adrenalinico sistema di battaglie, alla notevole reattività dei comandi e a uno stile artistico unico, riesce a sopperire a qualche piccola deficienza facendosi consigliare a tutti gli appassionati.
PRO
- Giocabilità divertente e variegata
- Sistema di combattimento solido, intuitivo e spettacolare
- Trama appassionante e ben articolata
- Boss-fight belle e scenografiche
- Colonna sonora indimenticabile
CONTRO
- Tecnicamente non è eccelso
- A difficoltà normale il gioco dopo un po' diventa facile a causa di alcuni sbilanciamenti nelle meccaniche