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Payday 3, la recensione del nuovo capitolo del romanzo criminale di Starbreeze

A dieci anni dall'uscita del secondo episodio, la banda di Starbreeze Studios torna in azione per una nuova serie di colpi: la recensione di Payday 3.

Payday 3, la recensione del nuovo capitolo del romanzo criminale di Starbreeze
RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   24/09/2023

Quando si parla di heist game, è inevitabile citare Payday: la serie di Starbreeze Studios, che in particolare con il secondo episodio del 2013 ha riscosso un grande successo, è stata in grado di elevare questo sottogenere di nicchia, consolidando un affascinante mix di meccaniche cooperative che provano a bilanciare l'anima stealth tipica di tali esperienze con i frenetici scontri a fuoco che prendono vita non appena qualcosa va storto.

Sembrava che il lunghissimo supporto post-lancio di Payday 2, con i suoi ben trenta contenuti scaricabili, avesse espresso appieno il potenziale di una proprietà intellettuale che invece, a quanto pare, è pronta a dire nuovamente la sua e ad esplorare percorsi possibilmente inediti, lungo il tortuoso cammino che porta un novello criminale di strada a diventare un ladro esperto e milionario.

A dieci anni di distanza dall'ultima volta, il nuovo colpo di Starbreeze è andato a segno? Non azzardatevi a chiamare la polizia: la risposta è in ostaggio della nostra recensione di Payday 3.

Storia e struttura: fra espedienti e contenuti

Payday 3, una delle sequenze di intermezzo statiche che raccontano la storia del gioco
Payday 3, una delle sequenze di intermezzo statiche che raccontano la storia del gioco

Cominciamo col dire che siamo rimasti inevitabilmente delusi dalla storia di Payday 3 e soprattutto dal modo in cui viene raccontata, attraverso banali sequenze di artwork dialogate in inglese e sottotitolate in italiano. L'espediente narrativo dell'organizzazione segreta che minaccia la banda originale e la costringe a tornare in azione sa ampiamente di già visto, ma è soprattutto la messa in scena a far storcere il naso, considerando che in passato la serie si è permessa addirittura un live trailer con Giancarlo Esposito.

C'era insomma senza dubbio la possibilità di investire di più in tal senso, e l'impiego di un economicissimo stile a fumetti avrebbe avuto ragione d'essere in luogo di un particolare focus sui contenuti, che tuttavia per il momento latita: Payday 3 include al lancio unicamente otto missioni, e sebbene tali numeri siano giustificati da un prezzo di vendita ridotto (39,99€, che diventano zero se siete abbonati a Xbox Game Pass), arriveranno immancabilmente nuovi contenuti a pagamento nel corso del tempo, come accaduto appunto con il secondo capitolo, ed era dunque lecito attendersi una struttura più ricca.

Lascia perplesso anche il modo di presentare gli stage, che risultano tutti immediatamente accessibili (forse per evitare di frammentare l'utenza fin da subito, nonostante il cross-play), mentre a essere bloccate sono unicamente le banali scene di intermezzo statiche a cui abbiamo già accennato, che diventano visibili solo dopo aver completato la sequenza di missioni che le precede. A nostro avviso sarebbe dovuto accadere l'esatto contrario, così da consegnarci un minimo di progressione iniziale al di là del semplice tutorial.

A proposito di progressione, nei giorni successivi al lancio Payday 3 ha ricevuto molte recensioni negative su Steam proprio a causa delle scelte compiute dagli sviluppatori in tal senso. Al di là del fatto di riuscire a completare con successo tutti e otto i colpi nel giro di una manciata di ore, il che racconta solo una parte della storia visto l'ampissimo margine di rigiocabilità intrinseco dell'esperienza, è stato infatti inserito un sistema di obiettivi che determina i nostri effettivi progressi nel gioco.

Payday 3, le opzioni per la personalizzazione del nostro malvivente
Payday 3, le opzioni per la personalizzazione del nostro malvivente

Anziché dunque lasciare intatto l'approccio di Payday 2, basato su denaro e punti esperienza, i ragazzi di Starbreeze hanno pensato fosse più interessante legare la nostra crescita, nonché la possibilità di accedere a nuove armi ed equipaggiamento, al completamento di una lunga serie di sfide. È vero, molte di esse rientrano nel naturale loop del gameplay, chiedendoci ad esempio di eliminare un certo numero di nemici (i poliziotti, per la cronaca) e portare a termine le rapine a specifici livelli di difficoltà, ma altre implicano azioni che possono potenzialmente rovinare l'esperienza cooperativa del gioco.

Come se non bastassero le ben note difficoltà comunicative che si verificano di solito nell'ambito di una sessione multiplayer con dei perfetti sconosciuti, restii a parlare e a coordinarsi con gli altri (un aspetto, questo, fondamentale laddove si tenti di completare un colpo in maniera pulita e silenziosa), ci si trova infatti ad assistere a comportamenti in solitaria apparentemente privi di logica, ma che in realtà perseguono il completamento di specifici obiettivi.

Missioni, personaggi, equipaggiamento, abilità

Payday 3, la schermata di briefing della prima missione
Payday 3, la schermata di briefing della prima missione

In attesa che Starbreeze sistemi la questione rivedendo i meccanismi che regolano la progressione in Payday 3, cosa che non dubitiamo accadrà viste le tante polemiche sollevate già nel giro di pochi giorni, vediamo di capire in cosa consistono le otto missioni disponibili nel nuovo episodio, ma anche i personaggi che compongono il roster, le modifiche apportate all'equipaggiamento e le abilità sbloccabili.

In termini di varietà c'è poco di cui lamentarsi: i colpi spaziano da una piccola a una grande banca, dall'assalto a un blindato fin da subito votato all'azione all'immancabile gioielleria da depredare, da un nightclub pieno di luci al neon e droga a una galleria d'arte foderata di opere preziose da individuare e rubare, passando infine per un magazzino di autotrasporti con qualche segreto di troppo e una villa di lusso piena di guardie a sorvegliarla.

Payday 3, meglio girare armati in un nightclub che funge da copertura per dei trafficanti
Payday 3, meglio girare armati in un nightclub che funge da copertura per dei trafficanti

Come da tradizione per la serie, ci verrà data la possibilità di portare a termine gli incarichi nella maniera che preferiamo, dunque procedendo in maniera cauta e silenziosa, rubando tesserini, neutralizzando agenti di sicurezza, spegnendo le telecamere (magari con un cazzotto ben assestato) e accedendo a specifici terminali; oppure, laddove qualcuno dovesse scoprirci, indossando le maschere d'ordinanza e procedendo ad armi spianate nell'attesa che arrivi la polizia.

I due differenti approcci costruiscono l'ampissima rigiocabilità di Payday 3, e in tal senso è inevitabile notare un maggior numero di sfaccettature e possibilità rispetto a quanto visto nel secondo capitolo di dieci anni fa. Certo, lo scenario ideale sarebbe quello di giocare con tre amici, tutti muniti di cuffie e microfono (ma al momento la chat vocale, per assurdo, non è supportata), perché è chiaro che in qualsiasi altro contesto l'errore umano sarà più probabile e a un certo punto saremo costretti a correre e combattere.

Payday 3, il caro vecchio trapano tende meno a incepparsi, per fortuna
Payday 3, il caro vecchio trapano tende meno a incepparsi, per fortuna

Come annunciato, nel nuovo episodio i personaggi che compongono il roster hanno visto l'arrivo di alcune new entry, nello specifico la hacker Joy e l'ex spia Pearl, che si aggiungono a vecchie conoscenze come Wolf, Dallas, Chains e Hoxton. Il problema è che non abbiamo riscontrato effettive differenze fra un protagonista e l'altro che vadano al di là dell'aspetto estetico, personalizzabile attraverso l'acquisto di maschere, abiti e accessori.

Sono più che altro equipaggiamento e abilità a differenziare le nostre build, e sebbene il primo risulti sostanzialmente limitato dal sistema di progressione di cui abbiamo già parlato, pur concedendoci l'accesso a importantissime modifiche per le nostre armi, le seconde vanno a definire le capacità del personaggio all'interno di diversi percorsi, migliorando ad esempio l'efficacia offensiva e la resistenza oppure rendendolo in grado di inibire i sistemi di sicurezza.

Gameplay: fra presente e passato

Payday 3, uno scontro a fuoco sui tetti della banca
Payday 3, uno scontro a fuoco sui tetti della banca

C'era sicuramente tanto legno nel gameplay dei primi due episodi di Payday, e da questo punto di vista i miglioramenti apportati da Starbreeze sono evidenti, specie per quanto riguarda il sistema di movimento una volta indossata la maschera. Potremo infatti spostarci più rapidamente, al netto del peso delle protezioni che indossiamo, e scavalcare in corsa determinati ostacoli oppure produrci in utili e spettacolari scivolate.

Non è stato implementato un sistema di copertura interattivo, immaginiamo per non rendere troppo facili gli scontri a fuoco, mentre il gunplay ha mantenuto quelle peculiarità che da sempre lo contraddistinguono, con un'alta incidenza del rinculo, dei caricatori corti e del munizionamento in generale, che richiederà tattiche precise (nonché l'uso di bonus speciali come borse di proiettili) per evitare di restare senza armi proprio mentre l'azione della polizia si fa più intensa.

Payday 3, il nostro personaggio accerchiato dalle volanti
Payday 3, il nostro personaggio accerchiato dalle volanti

Rispetto al passato, è ora possibile eseguire alcune utili azioni extra anche in fase stealth, come ad esempio rubare tessere e chiavi alle guardie, che peraltro non tenderanno ad attaccarci al minimo sospetto ma adotteranno comportamenti più plausibili, mentre nella fase action oltre a legare gli ostaggi (stavolta senza preoccuparsi del numero di fascette in nostro possesso) potremo usarli come scudi umani nelle sparatorie o soprattutto liberarli nella fase di negoziazione per guadagnare tempo rispetto all'irruzione delle forze dell'ordine.

Queste ultime possono contare su strategie più articolate, che puntano a prenderci di sorpresa anziché affidarsi unicamente a cariche frontali in stile zombie di Left 4 Dead, e vantano nuove tipologie di agenti, come le teste di cuoio con le loro arti marziali o gli "zapper" equipaggiati con i taser, che in alcuni casi si comportano come nemici speciali, atterrandoci e infiggendoci danni finché qualcuno dei nostri compagni non accorrerà in aiuto.

Payday 3, il colpo al veicolo blindato nel mezzo di un ponte
Payday 3, il colpo al veicolo blindato nel mezzo di un ponte

Di fianco agli evidenti miglioramenti, che tuttavia rappresentano per molti versi il minimo che sarebbe stato lecito attendersi dopo ben dieci anni dall'ultimo episodio, Payday 3 presenta purtroppo alcune problematiche di cui la serie sembra avere grosse difficoltà a liberarsi, a cominciare dalla discreta quantità di glitch in cui capita di imbattersi durante le missioni, e che in alcuni casi possono persino compromettere in maniera frustrante i progressi compiuti fino a quel momento.

Dopodiché c'è l'annosa questione dell'intelligenza artificiale, intesa ovviamente come routine comportamentali, che è stata potenziata ma solo fino a un certo punto, anche perché in un'esperienza stealth è chiaro che avere a che fare con guardie troppo furbe o con comportamenti realistici (al primo sospetto concreto si chiude e tutti a casa) andrebbe a limitare troppo il gameplay. Certo è che su questo piano le differenze con Payday 2 si assottigliano parecchio e l'effetto deja-vu è inevitabile.

Realizzazione tecnica: un cantiere aperto?

Payday 3 include un bel po' di asset generici, specie negli interni
Payday 3 include un bel po' di asset generici, specie negli interni

È strano pensare che Payday 3 utilizzi al momento l'Unreal Engine 4 ma verrà aggiornato in corso d'opera all'Unreal Engine 5, visto che fra i due motori c'è un'ampia distanza ed è chiaro che nel passaggio il titolo di Starbreeze potrebbe cambiare volto, specie per quanto concerne l'effettistica. Ciò comunque non influisce sul mix di alti e i bassi con cui il gioco si è presentato al debutto.

In generale le ambientazioni appaiono ben fatte, discretamente ampie (sebbene i confini dello stage siano sempre dietro l'angolo, letteralmente), abbellite con un certo gusto e ben illuminate negli esterni, ma andando a osservarle nel dettaglio si nota l'impiego di asset generici e datati, ad esempio per quanto concerne mobilia, computer e dispositivi vari. Lo stesso discorso vale per i modelli poligonali dei PNG e soprattutto per le loro animazioni, che fanno pensare a una produzione tutt'altro che recente.

Payday 3, la schermata del matchmaking
Payday 3, la schermata del matchmaking

Il comparto sonoro può contare su interpretazioni intense e convinte, di ottima qualità, e su di una selezione di effetti audio solidi, realistici, di grande impatto durante le fasi più frenetiche dell'esperienza, quando la polizia fa irruzione e bisogna affrontarla ad armi spiegate. Il commento musicale si comporta di conseguenza, tergiversando durante le sequenze stealth per poi partire con ritmi insistenti quando salta la copertura.

Le prestazioni su PC sono buone, ma senz'altro migliorabili, se consideriamo ciò che effettivamente si muove sullo schermo in termini di conta poligonale e tecnologie impiegate. Con una RTX 4070 abbiamo infatti potuto sì giocare a 2160p e con tutte le regolazioni al massimo, ma attivando il DLSS e tenendolo sul preset "bilanciato" onde evitare fastidiosi stutter e vistosi cali nelle situazioni più concitate, che sono in pratica la norma per Payday.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 13500
  • Scheda video: NVIDIA RTX 4070
  • Memoria: 32 GB di RAM
  • Storage: SSD SATA 3
  • Sistema operativo: Windows 11

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5 9400F
  • Scheda video: NVIDIA GTX 1650
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Storage: 65 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 10 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i7 9700K
  • Scheda video: NVIDIA GTX 1080
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Storage: 65 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 10 64 bit

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (39)
6.7
Il tuo voto

Payday 3 riprende e aggiorna la formula che ha reso celebre l'heist game di Starbreeze, sebbene non sempre compiendo scelte condivisibili. La decisione di portare il gioco nei negozi a un prezzo ridotto e di inserirlo nel catalogo di Xbox Game Pass dal day one ha inevitabilmente influito sulla quantità di contenuti disponibili al lancio, inferiori alle aspettative, mentre la questione del sistema di progressione andrà affrontata il prima possibile. Tuttavia non c'è dubbio che l'impianto, per quanto ancora molto legato al passato, abbia un suo perché e possieda un potenziale che nei prossimi mesi verrà probabilmente espresso appieno. Per mettere a segno un colpo di successo, del resto, serve pazienza.

PRO

  • La formula funziona ancora alla grande
  • Diversi miglioramenti sul fronte del gameplay
  • Prezzo ridotto, "gratis" su Xbox Game Pass

CONTRO

  • Pochi contenuti al lancio
  • Sistema di progressione da rivedere
  • Tecnicamente si muove fra alti e bassi