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Saints Row: The Third Remastered, la recensione

Vediamo come si comporta Saints Row: The Third Remastered nella nostra recensione della versione PlayStation 4

RECENSIONE di Luca Porro   —   22/05/2020

La recensione di Saints Row: The Third Remstered arriva nove anni dopo il titolo originale portando con sé numerose migliorie tecniche, ma anche una riproduzione uno a uno dei contenuti che forse, vista l'epoca in cui videogiochiamo, risultano ancorati a dei canoni ormai obsoleti. Come vi avevamo anticipato durante l'evento di reveal le novità tecniche di Saints Row: The Third Remastered ci riconsegnano un titolo che ai tempi fu in grado di cambiare le sorti di un franchise, imponendosi come capitolo più amato e consacrando un certo tipo di umorismo che a quel tempo non aveva rivali. Ancora oggi utilizzare gran parti delle folli armi di questo titolo viene ricordata come una delle migliori esperienze ludiche della passata generazione. Vediamo però come si è comportato Saints Row: The Third nella nostra recensione della versione PlayStation 4.

Umorismo obsoleto

Ve lo abbiamo accennato: la storia di Siants Row: The Third Remastered è identica all'originale, folle e senza peli sulla lingua come nove anni fa. Ricca di momenti esilaranti e fuori di testa, presenta uno degli inizi più surreali di sempre con le scene sul caveau e in picchiata sulla città che ancora oggi ci hanno fatto alzare il sopracciglio, in senso positivo, per la loro genuina follia. A livello tecnico poi, il gioco sorprende per un sistema di shooting che fin da subito si dimostra ottimale nonostante gli anni alle spalle, indice di un lavoro certosino fatto con il titolo originale e che oggi rimane più evidente che mai.

Anche a livello di missioni, la storia dei Saints resta invariata con la parte oggettivamente più memorabile composta da gran parte degli archi secondari come le missioni del Professor Genki. Pure la possibilità di avere fin da subito tutti i numerosissimi DLC è un quid che va a garantirvi una quantità di contenuti incredibile, farcita da alcuni archi narrativi (su tutti le missioni contro gli alieni) esilaranti al pari della trama principale. Dov'è il problema dunque? Il problema è che questa tipologia di missioni i fan le hanno giocate per più di una decade anche grazie ai titoli usciti dopo Saints Row: The Third e spesso, vi assicuriamo, che conoscere per filo e per segno il titolo, in questi casi, non aiuta. L'umorismo di Saints Row: The Third è poi quanto di più obsoleto ci sia in un videogioco. Il che non vuol dire che sia brutto, ma semplicemente che il sapore è quello di una minestra riscaldata in tempo di guerra. Un altro neo è sicuramente l'assenza della coop locale, che sebbene grazie alla presenza del multiplayer online non pesi così tanto, resta una mancanza importante proprio in considerazione del carattere caotico e sopra le righe di un titolo che aveva un senso giocato anche in locale.

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Solidità grafica

Dove il gioco invece mostra l'utilità di questa remastered è a livello tecnico. Il titolo non sfigura, rimanendo comunque tutt'altro che perfetto, e anzi grazie al lavoro incredibile fatto sull'illuminazione e sulle ombre riesce a conferire un carisma naturale alla città di Steelport. Le zone ricche di Neon, il porto al tramonto o lo skyline all'alba sono momenti che potrete godervi con piacere. I modelli dei personaggi inoltre sono stati completamente ricreati e ora offrono un livello di dettagli notevole (nonostante alcuni piccoli inciampi, come la peluria facciale e i capelli, o la pioggia). Alcuni altri, come nel caso di Shaundi, sono visibilmente differenti, ma a meno che non siate dei puristi non sarà un grosso problema. Anche a livello di frame al secondo, il titolo è piuttosto solido: su console è possibile sbloccare il cap preimpostato dei 30fps, a patto che lo giochiate su PlayStation 4 Pro o Xbox One X, in caso contrario le console base faranno molta fatica. Durante le nostre sessioni su PlayStation 4 Pro il titolo andava tranquillamente a 50+ fps.

Dove poi le migliorie si notano maggiormente sono nelle esplosioni e nei modelli dei veicoli. Sappiamo tutti che gran parte del divertimento in Saints Row: The Third arriva dalla possibilità di creare il caos totale per le strade di Steelport per questo motivo ora le esplosioni offrono gratificazioni visive e proprio grazie al rifacimento dei modelli dei veicoli anche un'ottima trasposizione scenica. Che stiate eliminando nemici in mondi VR o che stiate affrontando ondate di nemici nella modalità orda, Saints Row: The Third vi regalerà degli scenari memorabili e questo è un dato di fatto.

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Un semplice compitino

Anche nel contorno il gioco rimane un buon lavoretto, ma niente di più. Lo stile è quello del primo capitolo, la direzione artistica è la medesima, l'interpretazione dei personaggi anche e non è un male, ma proprio perché siamo a fine generazione ci saremmo aspettati di più. Un esempio è il viaggio veloce: assente nel gioco originale, assente anche nella remastered. Non parliamo di una mancanza da sottolineatura rossa, ma nel 2020 può un titolo open world essere carente nel fast travel? A nostro avviso, no. Il pacchetto confezionato da Volition è ottimo sotto certi aspetti, ma nella sostanza del divertimento ha un riscontro utile? Anche in questo caso la risposta per noi è no. Siamo arrivati in un momento storico in cui il compitino è accettabile se fatto discretamente, ma non giustificabile ai fini di una saga che avrebbe avuto bisogno più di un nuovo capitolo sulla falsa riga dell'originale Siants Row: The Third più che l'ennesima riproposizione. Infine, da una remastered così basilare a livello di idee, almeno ci si aspetta un livello pulizia consistente, cosa che purtroppo non è avvenuta. I nemici vi appariranno ancora alle spalle, gli elicotteri vi cadranno sulla testa e sì, ogni tanto gli NPC avranno comportamenti "bizzarri".

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Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Epic Games Store, PlayStation Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (10)
7.3
Il tuo voto

Se non avete mai giocato a Saints Row: The Third allora questo è momento per farlo. Il motivo è semplice: capire perché l'originale trasformò il franchise dalla "copia" di GTA al brand satirico e sfrontato più irriverente della scorsa generazione. La storia, i personaggi, l'arsenale, i veicoli e i momenti memorabili sono tutti lì come lo erano nove anni e il sorriso ve lo strapperanno. Il giudizio sulla remastered tiene conto di tutto ciò, ma tiene anche conto dell'obsolescenza di un umorismo che ormai è trito e ritrito e tiene conto dell'utilità fine a sé stessa di un lavoro tecnico, certamente certosino, ma davvero poco ludicamente ispirato. Le assenze e gran parte delle carenze del titolo di nove anni fa rimangono e se prima potevano essere giustificate, ora in questo contesto forse lo sono un po' meno.

PRO

  • La storia rimane qualcosa di memorabile
  • Ottimo graficamente

CONTRO

  • Purtroppo è una remastered-compitino
  • Alcuni bug e glitch di troppo