Il nemico più iconico dell'universo di SEGA, Shadow the Hedgehog, è un cattivo convincente, profondo e sfaccettato in Sonic the Hedgehog 3, e porta sulle sue spalle buona parte del fascino del terzo capitolo della saga cinematografica. Il film segue una narrazione molto classica per la sua storia: è facile da seguire e piuttosto prevedibile (è pensata per i più piccoli), ma non annoia mai.
Anche il più accanito appassionato dei videogiochi di Sega, infatti, si ritroverà accalappiato dalla velocità con cui le cose vanno avanti in questo film. Il ritmo è sostenuto, la storia principale continua a procedere e i sentimentalismi caramellosi di Hollywood non occupano mai troppo tempo, anzi, sul finale riescono a essere persino fedeli allo spirito di questo antagonista leggendario.
Il film, poi, non ha paura di fare l'occhiolino al pubblico adulto presente in sala, principalmente nella forma di innumerevoli citazioni alla cultura pop degli anni '90. Non c'è mai nostalgia, solo un ammiccare, più o meno evidente, dedicato a chi c'era all'epoca e a chi è immerso nel mondo videoludico di Sonic.
Dalle rotture della quarta parete all'interpretazione di Jim Carrey di due personaggi contemporaneamente a schermo (con relative battute), questo film profuma di vecchie sitcom senza dimenticare la cultura della generazione Z con Ivo Robotnik che fa almeno un paio di riferimenti al mondo del live streaming su Twitch.
Tanta azione fatta bene
Farà piacere ai fan del riccio blu il fatto che in questo film ci siano numerose sequenze d'azione che vedono Sonic, Tails, Knuckles e Shadow venire alle mani. La prima, come si vede nel trailer, è nientemeno che a Tokyo e rende omaggio alle origini giapponesi dei videogiochi. C'è un incrocio alla Shibuya Crossing, un'Akira slide (la sgommata orizzontale in moto resa iconica dal film di culto dell'animazione nipponica anni '80) e persino un caffè pieno di mascotte che ballano per la gioia di tutti i presenti.
Un'altra grande sequenza d'azione è ambientata a Londra, ma non riesce a catturare la stessa magia di quella di Tokyo. È evidente dove sceneggiatori e registi volevano rendere omaggio e dove serviva semplicemente un posto iconico in cui ambientare alcune scene. Questo film, poi, mantiene alto il livello qualitativo della computer grafica a cui la serie ci ha abituato dopo aver rischiato di regalarci l'ormai leggendario Ugly Sonic.
I personaggi non sono solo credibili, Sonic, Tails e Knuckles ispirano fiducia, intelligenza e possanza. Shadow, soprattutto all'inizio, fa quasi paura per come, nelle movenze e nelle scelte di regia, il personaggio viene introdotto in tutta la sua ira e potenza. I suoi poteri del caos, di cui lamentiamo l'assenza totale di una spiegazione, sono tradotti bene a schermo e dimostrano che lui è davvero la forma di vita suprema.
Purtroppo, le spiegazioni su di lui (oltre a non essere le stesse dei videogiochi, come ci aspettavamo) sono poche e poco esaustive ma, grazie a un ampio uso dei flashback, le sue motivazioni risultano molto chiare e comprensibili. C'è solo un momento nel film in cui la sua narrazione è come se prendesse una svista: in un punto di tensione apicale c'è uno scambio di battute piuttosto banale che non ci è piaciuto. Fortunatamente la scena d'azione successiva rimette il film in carreggiata.
Una questione di scelte
Abbiamo apprezzato il fatto che nel film è Claudio Moneta a dare la voce italiana a Shadow the Hedgehog, in perfetta continuità con le esperienze videoludiche del personaggio negli ultimi dieci anni e, soprattutto, con Sonic X Shadow Generations. Avere al cinema un personaggio del mondo videoludico con la stessa voce che ha nei videogiochi è un evento più unico che raro. È una scelta che promuoviamo a pieni voti e che farà sentire gli appassionati italiani di questa serie immediatamente a casa.
Come tutti sanno, però, in lingua inglese, a doppiare Shadow, è stato chiamato Keanu Reeves che ha preso al volo l'opportunità di lanciarsi in un'altra avventura nel mondo dei videogiochi. Il doppiatore storico di questa leggenda di Hollywood è Luca Ward che, tra le altre cose, gli ha dato la voce nei film di Matrix e di John Wick. Se vi aspettavate il suo timbro dietro le parole della forma di vita definitiva resterete leggermente delusi. La buona notizia è che se il personaggio vi conquisterà e vorrete incontrarlo di nuovo nei suoi ultimi videogiochi, sentirete nelle vostre orecchie la stessa voce che avete udito al cinema.
Un'altra scelta obbligata di questo film, ma di cui sentiamo il bisogno di avvertirvi, è la divergenza tra la storia di Shadow come viene raccontata nei suoi videogiochi e come viene portata sul grande schermo. Non c'era lo spazio di farci stare tutto e sono state prese diverse scorciatoie per far comprimere il suo arco narrativo in un film di due ore. Il risultato finale, però, ci sentiamo di promuoverlo perché siamo usciti dalla sala affascinati e intrigati da questa versione alternativa cinematografica di una delle nemesi di Sonic.
La sua personalità oscura e intensa è perfettamente preservata nonostante le divergenze nella sua origin story. Quello che manca, però, è una spiegazione di tutto ciò che riguarda i suoi poteri. Il Caos, nel mondo di Sonic, è un elemento fondamentale e nel film viene semplicemente descritto come una forza incredibilmente potente e difficile da controllare. È un peccato che una parte così importante di questo universo sia passata in secondo piano.
L'unica scelta che non abbiamo apprezzato è stata quella di basare sulla grassofobia quasi la metà dell'umorismo legato ai due personaggi di Jim Carrey. I vestiti troppo grandi, i movimenti rallentati, i commenti e le battute sul fatto che il cattivo ora è sovrappeso non ci hanno fatto ridere e non hanno nemmeno riscosso molto successo in sala. È un peccato perché al di fuori di questi siparietti la comicità fisica ed esagerata del maestro del trasformismo continua a far divertire.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.0
Sonic the Hedgehog 3 è un divertente film per grandi e piccoli con buone scene d'azione, un cattivo leggendario che fa venire i brividi quando viene introdotto e un finale (con due scene dopo i titoli di coda) che fa uscire dalla sala soddisfatti. Qualche inciampo lungo la via c'è: le origini di Shadow non vengono praticamente spiegate e l'umorismo di entrambi i personaggi di Jim Carrey potrebbe non piacere a tutti. Nonostante questo, il ritmo è sostenuto, i combattimenti spettacolari e l'inseguimento in moto per le strade di Tokyo lascia davvero a bocca aperta. La carta della nostalgia viene giocata davvero di rado e con gusto: i fan dei videogiochi avranno diversi momenti in cui sentirsi superiori perché saranno gli unici a capire una scelta grafica o stilistica. C'è ancora spazio per migliorare, ma la traiettoria è quella giusta.
PRO
- Shadow è ben rappresentato e ben doppiato
- Tanta azione dal ritmo serrato
- Una storia semplice ma intrigante
CONTRO
- Manca una spiegazione coerente delle origini di Shadow
- Umorismo talvolta fuori tempo massimo