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Soul Axiom Rebooted, la recensione

Un'avventura in prima persona rinnovata, nella recensione di Soul Axiom Rebooted

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   27/02/2020

Il puzzle game in soggettiva ha dimostrato di poter fornire alcune delle proposte più originali e intriganti viste in questi anni nel mondo dei videogiochi e questa recensione di Soul Axiom Rebooted testimonia di come ci sia ancora spazio per espandere il concept mettendo in scena nuove storie e mondi inediti, anche se in questo caso si tratta soprattutto del recupero di un gioco un po' troppo trascurato. L'originale Soul Axiom è infatti uscito nel 2016 su PC e console di attuale generazione, ottenendo delle risposte piuttosto "miste", dalla critica e dal pubblico, anche se si può dire che quelle negative abbiano probabilmente prevalso. La versione Rebooted punta a riproporre il gioco in una versione riveduta e corretta, con una revisione generale alla grafica - che non brillava prima ma che continua a non essere propriamente un punto di forza nemmeno in questa versione - e una rielaborazione del ritmo e della disposizione degli enigmi e degli eventi nel gioco. A dire il vero, senza poter effettuare un confronto diretto, non è nemmeno facile capire in cosa la versione Rebooted sia precisamente migliorata rispetto all'originale, visto che almeno su Nintendo Switch il gioco non sembra discostarsi da come appariva sulle altre piattaforme qualche anno fa.

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È più o meno dai tempi di Portal che si è progressivamente definito il genere dei puzzle game in soggettiva, arrivato ad offrire alcuni titoli di alto profilo specialmente in quest'ultimo periodo. In effetti, proprio quando è uscita la versione originale di Soul Axiom si è forse registrato l'apice di questa tipologia di giochi, tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016 quando sul mercato sono arrivati The Talos Principle e The Witness in particolare, che di fatto hanno rappresentato i migliori esempi di questa reinterpretazione dell'avventura in prima persona con elementi enigmistici e narrativa "diffusa" all'interno delle ambientazioni. Questa corrispondenza potrebbe anche celare il motivo per l'operazione Reboot, giunta adesso, in un periodo decisamente meno affollato di giochi del genere, forse per cercare di racimolare maggior fortuna in assenza di concorrenti troppo ingombranti e vicini. Il gioco di Wales Interactive rientra comunque precisamente in quel filone, proponendo ambientazioni strane e affascinanti, enigmi ambientali vicini all'enigmistica pura e una base narrativa che fornisce un ottimo motore agli eventi, almeno inizialmente.

Misteri e puzzle

Di fatto, Soul Axiom Rebooted si porta dietro sostanzialmente i medesimi pregi e difetti della versione originale, visto che non si rilevano differenze particolarmente marcate rispetto a quest'ultima. Tutto parte da una premessa veramente interessante: il protagonista si ritrova proiettato in un mondo digitale che rappresenta a tutti gli effetti l'aldilà, cosa che introduce concetti molto profondi da toccare per la storia, tra considerazioni metafisiche sulla vita dopo la morte e le implicazioni fantascientifiche di un paradiso (o inferno) digitale e informatico. Tuttavia, la narrazione (peraltro non in italiano, nonostante le varie lingue presenti per i sottotitoli) riesce a raggiungere tali livelli solo parzialmente, anche a causa di un racconto fin troppo disarticolato, nella sua eccessiva frammentarietà. Il gioco si svolge all'interno di un mondo chiamato Elysia, un "Digital Soul Provider" che rappresenta a tutti gli effetti una sorta di vita ultraterrena nella quale può vagare l'anima, o almeno la sua digitalizzazione in base ai ricordi e alle caratteristiche cerebrali della persona. Qualcosa però non sta andando per il verso giusto all'interno del misterioso servizio di gestione delle anime e il mondo di Elysia è sconvolto da qualcosa di oscuro. Il protagonista deve dunque cercare di ricomporre la propria identità e poi risolvere il mistero del mondo digitale cercando di fermare la minaccia che vi si sta insinuando.

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L'idea di base è dunque particolarmente intrigante, sia per le tematiche metafisiche che riesce a far emergere, sia per la conseguente varietà e stranezza di ambientazioni che può mettere in scena, perché l'esplorazione di ricordi e subconscio consente una creatività raramente raggiungibile in altri casi. La diversità di ambientazioni è infatti ben presente, anche grazie allo stratagemma dei teletrasporti che consentono di esplorare vari ricordi/livelli che possono permettersi di essere completamente staccati l'uno dall'altro, il problema è che questo eclettismo si riflette anche in una disomogeneità generale della narrazione, alquanto criptica e sotto diversi aspetti poco ispirata rispetto anche alle tematiche affrontate, oltre a causare un certo scollegamento degli enigmi, la cui artificiosità è tuttavia giustificata dall'astrattismo delle ambientazioni.

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I problemi degli enigmi sono soprattutto riferiti al loro eccessivo meccanicismo, essendo incentrati in maniera un po' forzata sull'opposizione tra le coppie di abilità assegnate alle mani del protagonista: con queste è possibile attivare o disattivare elementi di scenario, farli muovere secondo routine preimpostate o fermarne il movimento e infine distruggere o meno oggetti con il fuoco. Non è tanto la semplicità generale a generare dubbi, poiché anche una semplice esplorazione "arricchita" di puzzle non troppo impegnativi non è certo da disdegnare, è che sembra mancare la parte deduttiva dal puzzle design di Soul Axiom Rebooted, che si basa sostanzialmente sull'osservazione dell'ambiente alla ricerca di oggetti che rispondono ai vari poteri (evidenziati dal colore corrispondente) e sull'applicazione di questi. Manca qualsiasi utilizzo creativo o complesso dei poteri, che vengono sempre applicati in maniera staccata l'uno dall'altro (considerando le coppie in maniera unitaria) e alquanto meccanica.

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Le meraviglie dell'aldilà digitale

Quello che riesce bene a Soul Axiom Rebooted è il trasportarci all'interno di un mondo veramente strano e pittoresco, in grado di alternare ambientazioni disparate senza andare mai fuori traccia, visto il suo incentrarsi su un'ambientazione che non ha coordinate realistiche. Questo compensa anche la povertà generale della realizzazione tecnica, sebbene siano presenti degli evidenti alti e bassi nella rappresentazione degli scenari: laddove si cerca un collegamento con la realtà attraverso una raffigurazione più realistica, infatti, i limiti emergono in maniera molto evidente. Il gioco si esprime al meglio allora nella rappresentazione astratta più spinta, in particolare nell'hub digitale rappresentato dalla parte centrale di Elysia, con il suo stile un po' cyberpunk e un pò derivato da Tron e da un immaginario fantascientifico classico ma caratterizzato da digressioni variegate. La direzione artistica, insomma, compensa in buona parte le evidenti lacune tecniche, anche se è capace di incappare comunque in notevoli scivoloni, specialmente in alcune delle ambientazioni dei ricordi.

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La meraviglia dell'esplorazione e della scoperta risulta dunque amplificata dall'astrattezza delle ambientazioni e dalla bizzarria generale di atmosfere ed enigmi, perché il contesto slegato dal reale crea facilmente il senso di mistero e spinge a scoprirne i segreti. La predisposizione è dunque giusta, dal concept e alla sua realizzazione al livello artistico, ma sembra che sia la sua traduzione di questa visione in videogioco la parte venuta peggio, al netto della povertà grafica di molte ambientazioni. Le caratteristiche del puzzle design sono elementi strutturali che non possono essere risolti completamente con un "reboot" generale del gioco, dunque ci dobbiamo convivere anche in questa nuova versione.

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Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Steam, Nintendo eShop
Prezzo 12,99 €
Multiplayer.it
6.7
Lettori
ND
Il tuo voto

Non è chiarissimo cosa sia stato precisamente "riavviato" in Soul Axiom Rebooted, visto che il gioco sembra continuare a palesare gli stessi pregi e difetti dell'originale, ma il suo arrivo su Nintendo Switch può essere senz'altro apprezzato dagli estimatori del puzzle game in prima persona. L'ottima idea originale sull'esplorazione di un aldilà digitale si riflette bene nel senso di mistero e nella meraviglia scaturita dall'avanzare tra ambientazioni così strane e disparate, e la curiosità di vederne ancora è sostanzialmente ciò che tiene in piedi l'esperienza di gioco, pur minata da dei limiti tecnici davvero molto evidenti in molti casi. I problemi maggiori risiedono nel puzzle design dalla qualità altalenante, che alterna molti momenti poco ispirati a qualche colpo di genio, oltre a una narrazione che risulta fin troppo frammentata e criptica. Non è sicuramente l'esponente migliore del genere, ma se avete già concluso The Talos Principle e The Witness (su altre piattaforme), la vostra voglia di mistero ed enigmistica può essere saziata anche da Soul Axiom Rebooted.

PRO

  • La premessa iniziale è davvero originale e interessante
  • Ambientazioni strane e affascinanti, sebbene discontinue
  • L'idea dei poteri opposti è buona e in certi casi si traduce in ottimi enigmi

CONTRO

  • Puzzle design poco ispirato e di qualità altalenante
  • Tecnicamente povero, soprattutto in alcune ambientazioni
  • La risposta ai comandi non è sempre di precisione chirurgica