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Star Wars: Ahsoka, analizziamo l'episodio 1x07 su Disney+

Dave Filoni prepara le sue pedine al finale di stagione in un episodio tutto azione: analizziamo l'episodio 1x07 di Star Wars: Ahsoka appena giunto su Disney+.

Star Wars: Ahsoka, analizziamo l'episodio 1x07 su Disney+
RECENSIONE di Christian Colli   —   27/09/2023

Mettiamola così: dopo i picchi altissimi raggiunti nelle scorse settimane - il duello su Seatos, il Mondo tra i mondi, la partenza dei purrgil, il ritrovamento di Ezra e così via - doveva arrivare lo scivolone a interrompere la striscia positiva, e il penultimo episodio di Ahsoka, "Sogni e follie", è stato esattamente questo. Non un brutto episodio di per sé, ma sotto alcuni aspetti ci è sembrato abbastanza debole, specie considerando che anticipa il finale di stagione della prossima settimana. Naturalmente ne parleremo approfonditamente in questa recensione di Star Wars: Ahsoka 1x07, perciò vi ricordiamo di tornare dopo aver guardato l'episodio visto che nelle prossime righe ci saranno spoiler a profusione. E via che si va.

La Nuova Repubblica del fanservice

C-3PO alla riscossa in Ahsoka 1x07
C-3PO alla riscossa in Ahsoka 1x07

L'episodio si apre col rapporto di Hera Syndulla al consiglio del Senato: una breve parentesi che risolve la sua sottotrama, raggruma un bel po' di fanservice in cinque minuti e ci ricorda quanto Dave Filoni - sempre sia lodato - sia pessimo a scrivere la politica. No, davvero, non c'è mai riuscito, neppure nei suoi capolavori Clone Wars e Star Wars Rebels e, dopo aver ascoltato i dialoghi assolutamente incredibili di Andor, il confronto si è fatto davvero impietoso. Genevieve O'Reilly torna a interpretare la senatrice Mon Mothma e ritroviamo anche Nelson Lee nei panni di Hamato Xiono che, vi ricordiamo, è il padre di Kazuda, il protagonista di Star Wars Resistance. E casomai ve lo steste chiedendo, no, non è una spia dell'Impero, non è un traditore e non ha nulla a che fare col Nuovo Ordine: è semplicemente un cretino.

La scena nell'aula improvvisata serve fondamentalmente a due cose: ci ricorda quanto debole e impreparata fosse la Nuova Repubblica già a questo punto della storia - il negazionismo di Xiono fa molto Cornelius Caramel nella saga di Harry Potter, avete presente? - e in più ci aiuta a collocare cronologicamente questa serie TV, dato che si fa riferimento all'incursione di Moff Gideon su Mandalore, cioè al finale di The Mandalorian 3.

Come si risolve tutto? Col contributo di Leia Organa per conto di un fanservice ambulante: C-3PO. Non possiamo negare di aver sorriso all'entrata in scena del droide protocollare più amato di tutti i tempi - anche se Han Solo avrebbe qualcosa da ridire a riguardo - e specialmente perché in lingua inglese lo doppia ancora Anthony Daniels ed è stato anche un modo furbo di intrecciare nella serie TV i protagonisti storici di Star Wars, ma che un caso così grave si risolva in un attimo, praticamente un minuto dopo aver chiamato in ballo la corte marziale, lascia un po' interdetti. L'idea sarebbe quella di trasmettere l'importanza monumentale che Leia ha assunto nella politica galattica dopo la Battaglia di Endor, ma chi conosce un po' l'Universo Espanso sa che la sua posizione si indebolirà quando tutti scopriranno che suo padre era Darth Vader.

Insomma, questa parte a Filoni non è riuscita benissimo: abbiamo avuto l'impressione che volesse risolvere una sottotrama infilandoci più guest star possibili - ci sono anche Chopper e Carson Teva - ma la scrittura lascia il tempo che trova e dipinge solo maldestramente i punti deboli del modello democratico. Un discorso molto più complesso di quanto si potrebbe spiegare in cinque minuti di fanservice.

Thrawn e la Forza

Il Grand'ammiraglio Thrawn e Morgan Elsbeth in una scena di Ahsoka
Il Grand'ammiraglio Thrawn e Morgan Elsbeth in una scena di Ahsoka

Lars Mikkelsen interpreta un magistrale Grand'ammiraglio Thrawn: come vi abbiamo spiegato la scorsa settimana, è stato sempre lui - che poi è il fratello del più famoso Mads Mikkelsen - a prestare la voce al personaggio in Star Wars Rebels, quindi è riuscito a calarsi subito nella parte. Thrawn è flemmatico e imponente come ce lo ricordavamo, e in questo episodio finalmente fa maggior sfoggio delle sue capacità strategiche, imbastendo un piano a più livelli che, alla fine, scopriamo serviva soltanto a prendere tempo per preparare il suo Chimaera a tornare nella galassia di origine. Thrawn ha però nuove frecce al suo arco: le Grandi Madri di Dathomir.

La Forza è sempre stato il punto debole di Thrawn. Il Grand'ammiraglio imperiale sa come anticipare praticamente qualsiasi mossa dei suoi nemici, ma la Forza è sempre stata quell'elemento imprevedibile che ne ha decretato la sconfitta in Star Wars Rebels, come quando il Bendu è intervenuto su Apollon o Ezra Bridger ha richiamato i purrgil nel finale della serie.

Huyang e Ahsoka in una scena della serie TV
Huyang e Ahsoka in una scena della serie TV

Adesso Thrawn può integrare i poteri delle Sorelle della Notte nelle sue strategie. È così che riesce a individuare Ahsoka nel cimitero dei purrgil, ed è quasi sicuramente così che dispone ancora di un discreto esercito di assaltatori: la teoria più popolare è che molti di essi siano morti e che le Grandi Madri li abbiano rianimati, un potere che abbiamo visto usare anche a Merrin nei videogiochi della serie Star Wars Jedi di Respawn Entertainment. Peccato solo che questi assaltatori zombi - chiamati ufficialmente Night Trooper - siano pressoché inutili quanto quelli originali, storicamente famosi per la pessima mira.

In ogni caso, i Night Trooper di Thrawn una mira migliore sembrerebbero avercela, a giudicare da quante volte riescano a colpire Sabine Wren nello scontro che si prende gran parte dell'episodio. Peccato che la maggior parte delle volte lei riesca a deviare o parare i colpi con la sua armatura: vi ricordiamo che Sabine è una Mandaloriana e indossa protezioni in beskar, una lega resistentissima persino alle lame delle spade laser.

Sabine e Ezra

Baylan Skoll contro Ahsoka, seconda parte
Baylan Skoll contro Ahsoka, seconda parte

Il grosso dell'episodio è incentrato su uno scontro a più livelli: abbiamo un inseguimento aereo con i caccia imperiali sulla scia del T-6 pilotato da Huyang; abbiamo una brevissima rivincita tra Ahsoka e Baylan Skoll; una schermaglia con i mercenari e i Night Trooper che inseguono la carovana dei Noti - così si chiamano i simpatici alieni simili a Hobbit che hanno accolto Ezra Bridger su Peridea - e ovviamente un duello contro Shin Hati. Partiamo dai jolly di questa stagione: Baylan e Shin.

A questo punto è ovvio che l'ex Jedi persegua uno scopo superiore, e in rete circolano già mille teorie a riguardo che attingono tutte all'Universo Espanso canonico o Legends. Conoscendo Filoni, potrebbe essere davvero qualcosa che ha a che fare con la Madre e le altre emanazioni della Forza che ha introdotto in Clone Wars, ma staremo a vedere. Probabilmente saluteremo Baylan nel prossimo episodio, visto che l'attore Ray Stevenson ci ha lasciati qualche mese fa. È anche possibile che sopravviva al finale e che lo sostituisca definitivamente Dominic Purcell (Lincoln Burrows in Prison Break) dato che ha già preso il suo posto in alcuni reshoot di Ahsoka.

Ahsoka finalmente rincontra Ezra dopo una separazione durata anni
Ahsoka finalmente rincontra Ezra dopo una separazione durata anni

Più nebuloso il futuro di Shin Hati. Il personaggio continua a non dirci nulla, sinceramente. Baylan Skoll ha un carisma incredibile: esprime una determinazione velata di tristezza e una calma assoluta che rappresentano alla perfezione l'Ordine dei Jedi. Shin, invece, è una banalissima Sith in divenire. È chiaro che la serie TV voglia stabilire un parallelismo tra lei e Sabine, espresso nella proposta di Ahsoka di unirsi a loro verso la fine dell'episodio, e non è detto che l'apprendista interpretata da Ivanna Sakhno resti con l'Impero, come suggerito da Baylan Skoll. Lei è un'antagonista con un potenziale che Filoni forse sta ancora trattenendo per il futuro: se conoscessimo meglio il suo passato e il suo legame con Baylan, forse, riusciremmo a capirla meglio.

In questo senso, però, il tempo scarseggia, per non dire che è finito. La prossima settimana si concluderà la serie e non sappiamo se Ahsoka avrà un'altra stagione o se il Mandoverso proseguirà in un altro spin-off prima della pellicola che tirerà le fila al cinema in un futuro ancora imprecisato. Dobbiamo quindi aspettarci un cliffhanger e nessuna risoluzione per Baylan Skoll, la sua apprendista e il ritorno di Thrawn?

Ezra Bridger distorce la spada laser di Shin Hati con la Forza
Ezra Bridger distorce la spada laser di Shin Hati con la Forza

Lo abbiamo continuato a pensare mentre Ezra e Sabine combattevano assaltatori e predoni, un agguato che fortunatamente ha interrotto uno dei dialoghi più frustranti che abbiamo ascoltato in questa stagione. Premessa: alla fine Natasha Liu Bordizzo ci ha conquistato nel ruolo di Sabine, ma i temporeggiamenti sono insostenibili. "È complicato" è probabilmente la risposta più abusata nella storia delle serializzazioni televisive.

La soluzione narrativa più facile quando si vogliono rimandare i confronti e prolungare il cosiddetto drama: per quale motivo Sabine dovrebbe nascondere a Ezra altre informazioni, data la situazione in cui si trovano? Non ci sorprende che Ahsoka l'abbia già perdonata per essersi consegnata all'Impero nel tentativo di raggiungere Ezra, ma è una sottotrama che si è risolta fin troppo facilmente.

'È complicato' sembra la risposta preferita di Sabine Wren
"È complicato" sembra la risposta preferita di Sabine Wren

Eman Esfandi nel ruolo di Ezra Bridger è assolutamente fantastico. L'attore ha studiato davvero la parte: i tempi, i toni, i manierismi corrispondono al personaggio che abbiamo visto crescere in Star Wars Rebels, fino a diventare uno dei Jedi più amati nell'immaginario di Star Wars.

In questo episodio è stato un piacere vederlo combattere mischiando arti marziali e telecinesi, ricordandoci lo stile di Chirrut Îmwe, il Guardiano dei Whills apparso in Rogue One e interpretato da Donnie Yen. In particolare, la scena in cui ferma la spada laser di Shin Hati, distorcendone la lama con la Forza, è stata un vero tocco di classe, ma che Filoni abbia una padronanza assoluta dell'immaginario di Star Wars lo sapevamo già: è solo che questo episodio è stato più spettacolare che significativo. Ma ne è valso la pena per l'abbraccio tra Ahsoka e Ezra. Era dal 26 febbraio 2018, Star Wars Rebels 4x13, che aspettavamo questo momento.

"Quando tornerai, vieni a cercarmi." "Lo farò, lo prometto."

Ci sono voluti quasi sei anni, ma ce l'abbiamo fatta.

Conclusioni

Multiplayer.it

PRO

  • Belle scene d'azione
  • Asfandi è un Ezra Bridger perfetto

CONTRO

  • Il siparietto della Nuova Repubblica
  • I dialoghi frustranti con Sabine