Dopo il successo di The Mandalorian, confermato dalla seconda stagione conclusasi appena un anno fa, le aspettative nei confronti di The Book of Boba Fett erano altissime. La nuova serie in esclusiva su Disney+ da oggi non è incentrata su un personaggio completamente inedito, ma sull'iconico cacciatore di taglie che ha fatto la sua comparsa sul grande schermo addirittura nel 1980.
Interpretato da Jeremy Bulloch, Boba Fett era il cacciatore di taglie assoldato da Darth Vader per trovare il Millennium Falcon. In seguito, Boba Fett sarebbe morto nel pozzo del Sarlacc all'inizio de Il ritorno dello Jedi, ma nonostante la sua breve apparizione cinematografica, questo silenzioso ma carismatico individuo, che indossava un'armatura super tecnologica che poi avremmo scoperto appartenere ai Mandaloriani, fece insospettabilmente colpo sul pubblico.
Scrittori e fumettisti avrebbero proseguito la sua storia per anni nel confusionario immaginario dell'Universo Espanso, salvo poi ritrovarsi tutto azzerato con l'inizio del regime Disney. È stato quindi un vero colpo di scena ritrovare Boba Fett sul piccolo schermo: Jon Favreau e Dave Filoni, veri e propri fanboy ancor prima che creatori di The Mandalorian, hanno precettato l'attore Temuera Morrison, che aveva interpretato Jango Fett ne L'attacco dei cloni. Aveva senso, dato che Boba - visto nello stesso film, quando ancora era bambino - e le prime generazioni di assaltatori imperiali erano, per l'appunto, cloni del summenzionato cacciatore di taglie. The Mandalorian aveva seminato qualche indizio sul suo ritorno, concretizzato poi nell'episodio 2x06.
L'anno scorso avevamo lasciato Boba Fett e la sua nuova alleata, Fennec Shand, in una scena dopo i titoli di coda che anticipava la nuova serie. Nella nostra recensione di The Book of Boba Fett 1x01 vi racconteremo com'è andata con l'attesissimo episodio pilota.
Capitolo 1
Vi anticipiamo subito che non è andata proprio benissimo, come avrete probabilmente capito sbirciando il voto più in basso, e dobbiamo ammettere di essere rimasti abbastanza delusi da questo primo episodio dei sette che si susseguiranno nelle settimane a venire. È pur vero che si parla di un cosiddetto pilot, cioè un episodio che serve a dare un tono alla serie e a contestualizzarla, ma se alcuni aspetti ci hanno convinto, ce ne sono altri che ci hanno lasciati molto perplessi, soprattutto se consideriamo i nomi coinvolti: è stato infatti Jon Favreau a scrivere l'episodio, diretto poi da Robert Rodriguez.
Il migliore amico di Quentin Tarantino - che ha firmato, tra le altre cose, Dal Tramonto all'Alba, Sin City, Machete e Alita - aveva già diretto l'episodio 2x06 di The Mandalorian in cui era entrato definitivamente in scena Boba Fett, ma in questa occasione ci è sembrano meno a suo agio dietro la macchina da presa.
Vale la pena sottolineare che l'inizio dell'episodio è probabilmente la parte migliore dei suoi circa 40 minuti di durata. Il lungo flashback ci svela finalmente come Boba Fett sia riuscito a uscire dal ventre del Sarlacc: è una sequenza abbastanza grottesca che mette comunque un punto fermo su tutte le teorie formulate prima e dopo il reboot dell'Universo Espanso.
Prima derubato dai Jawa, poi catturato dai Tusken, Boba se l'è vista brutta ed è soltanto normale che questi ricordi lo perseguitino in sogno. Ora, però, il cacciatore di taglie è tornato su Tatooine per stabilire il suo personalissimo impero del crimine insieme alla fidata Fennec Shand. Quest'ultima, interpretata nuovamente da Ming-Na Wen, è praticamente la sua consigliera: il suo cinismo e la sua conoscenza del sottobosco criminale saranno fondamentali nei prossimi episodi.
Nel primo, infatti, succede davvero poco. I fan di Star Wars coglieranno alcune importanti informazioni sulla mitologia della saga: apprendiamo, per esempio, che Boba Fett ha reclamato il trono del defunto Jabba, precedentemente assunto, ma solo in apparenza, dal suo braccio destro Byb Fortuna.
La morte dell'Hutt ha sbilanciato un precario equilibrio di forze, come Boba e Fennec scopriranno a loro spese: tra il misterioso sindaco di Mos Espa e i sicari sopraggiunti a farli fuori, la situazione è tutt'altro che tranquilla, ma il primo episodio fatica a chiarire lo status quo, mettendo insieme una serie di sequenze disgiunte e poco efficaci. Escludendo il rocambolesco inseguimento sui tetti e l'apertura di cui abbiamo già parlato, "Straniero in terra straniera" si trascina pigramente fino ai titoli di coda, saltando tra passato e presente con irregolarità.
Ci piace e non ci piace
Purtroppo il pilot di The Book of Boba Fett pecca sotto diversi aspetti. Non solo la scrittura, per adesso poco intrigante, ma anche la messinscena. Lo scontro tra Fennec, Boba e i sicari nel mezzo dell'episodio riassume un po' tutte le nostre perplessità: la coreografia è maldestra, il ritmo confusionario, e alcuni primi piani appaiono quasi grotteschi. Lo stesso problema si ripresenta in un'altra scena d'azione verso la fine dell'episodio, salvata però dagli ottimi effetti speciali e dal design strepitoso di una nuova creatura aliena.
Sotto questo aspetto, invece, ci sentiamo di promuovere The Book of Boba Fett a pieni voti. L'episodio si ispira all'immaginario di Star Wars con grande rispetto. Le stupende musiche di Ludwig Goransson, gli scenari iconici di Tatooine, i costumi e il trucco dettagliatissimi - anche questa serie, come The Mandalorian, si affida più al make-up che alla computer grafica - e un Favreau che gioca col fanservice senza abusarne: chiunque conosca Star Wars troverà nelle immagini di questo pilota esattamente quello che avrebbe potuto aspettarsi da una serie TV ambientata, almeno per il momento, nel sottobosco del famoso pianeta deserto.
Quello che effettivamente sorprende, però, è il trattamento riservato proprio al personaggio di Boba Fett. Un personaggio che, diciamola tutta, non è che abbia mai brillato per le sue capacità. In Star Wars: Episodio VI fa una fine a dir poco ridicola ed è stata la letteratura successiva a dargli un minimo di dignità. La trilogia prequel, poi, puntava i riflettori più che altro su Jango e, dopo aver visto il piccolo Boba raccoglierne il casco alla fine di Episodio II - scena peraltro ripresa anche in questo episodio della serie TV -, abbiamo dovuto aspettare alcuni episodi di Star Wars: The Clone Wars per vederlo crescere un altro po'. The Mandalorian ci ha rappresentato questo personaggio in una forma più viscerale, ma The Book of Boba Fett fa un passo indietro: tra un bagnetto nelle vasche di Bacta e l'altro, il cacciatore di taglie ci è apparso davvero fuori forma. La serie TV dovrà rispondere a questa domanda: chi è Boba Fett senza la sua armatura?
Conclusioni
Multiplayer.it
6.5
L'episodio pilota di The Book of Boba Fett ci è sembrato piuttosto sottotono per essere l'inizio di una serie TV incentrata su un personaggio tanto amato. Per il momento ha gettato alcune basi su cui costruire una narrativa insolita, considerando anche la caratura dei protagonisti, ma forse ci saremmo aspettati qualcosa di più. Sul fronte del fanservice, invece, ci sentiamo di promuovere questo primo episodio a pieni voti: mai invadente, profuma di Star Wars e rispetta tantissimo le atmosfere e l'immaginario della saga. Bentornati su Tatooine, insomma, e continuate a seguirci per sapere se nelle prossime settimane varrà la pena restarci.
PRO
- Finalmente scopriamo come Boba Fett si è ufficialmente salvato dal Sarlacc
- Le atmosfere iconiche e le musiche di Ludwig Goransson
CONTRO
- La coreografia nelle scene d'azione lascia a desiderare
- A tratti l'episodio riesce a essere persino noioso