Dieci anni fa recensivamo entusiasti Super Meat Boy, un videogioco indie che ha fatto la storia per aver quasi raggiunto la perfezione tra level e game design (non arrivandoci semplicemente perché, lo sappiamo, suddetta perfezione non esiste): soddisfatti di esserci trovati davanti uno tra i portavoce più completi e curati del panorama indipendente, non potevamo che tradire la stessa aspettativa di fronte a Super Meat Boy Forever. Fin dal suo annuncio, il sequel sviluppato da Team Meat si porta dietro tutte le attese che il predecessore ha fatto crescere e maturare nel corso degli anni e, dopo averlo giocato, possiamo confermare ancora una volta di trovarci a un lavoro di ottima fattura.
Un'esperienza brutalmente difficile? Possiamo spuntarla dalla lista. Una direzione artistica ricercata? Anche questa c'è. Contenuti che vanno oltre la storia, offrendo ore di divertimento? Che domande, non potevano mancare. Un'esperienza che ricalca la folle, esilarante e divertente odissea di dieci anni fa? Ecco, qui è dove emergono le prime differenze, se non quelle più sostanziali che lo rendono un sequel e al tempo stesso un territorio nuovo dove sperimentare. Da platform, eccoci catapultati in un endless runner fatto di livelli generati in modo procedurale, i cui frammenti vengono presi da un deposito di un centinaio di pezzi per essere poi cuciti assieme in un gioco dove la rigiocabilità la fa da padrona. Una soluzione convincente? Scopritelo nella nostra recensione di Super Meat Boy Forever.
La storia: alla ricerca di Nugget
Team Meat ha ingranato la marcia per quanto riguarda la storia, in questo sequel: ci aggiriamo circa sui sessanta minuti di filmati che, messi assieme, raccontano la nuova disavventura di Meat Boy e della sua fidanzata Bandage Girl, pronti ad affrontare qualunque pericolo pur di salvare il figlioletto Nugget - rapito da Dr. Fetus, che di lasciare in pace i nostri eroi non ne vuole sapere. Ovviamente la trama non è il nucleo del gioco, che si focalizza su ben altri aspetti per farne i suoi punti di forza, ma non si può negare quanto nella sua assurdità funzioni. Nella sua semplicità, la narrazione si apre a dei colpi di scena inaspettati che proprio per la loro stramberia riescono a cogliere nel segno: non si prende mai sul serio ed è questa leggerezza a rendere il tutto assolutamente godibile. Non mancano poi diverse occhiate di riguardo verso i cult videoludici, questo più nelle fasi di gameplay, che fanno di Super Meat Boy Forever un continuo - ma mai troppo pesante - omaggio al passato.
Il gameplay: più frenetico e procedurale
Dobbiamo ammetterlo, l'idea di un gioco endless runner non ci ha visto del tutto favorevoli già a suo tempo perché tradiva, piuttosto chiaramente, l'iniziale natura mobile del titolo. Provato con mano è riuscito a trasmettere un senso di genuino divertimento e un livello di sfida che potrà ancora fare piacere ai giocatori hardcore, tuttavia questo cambio di rotta ci ha lasciato la sensazione che Super Meat Boy Forever si sia privato di alcuni aspetti senza riuscire a colmare per intero i suoi vuoti. Nel capitolo precedente, ogni schermata era in buona sostanza una trappola mortale ben congegnata e meravigliosamente inflessibile, al punto da rendere ogni morte uno stimolo in più nel dimostrare la nostra bravura.
L'urgenza, dopo dieci anni, nel rivoluzionarsi ma non del tutto rispetto alla formula originale è un approccio che pur comprendendo - dopotutto il panorama si è evoluto e arricchito anche grazie a SMB - non siamo riusciti ad abbracciare fino in fondo: non è più una questione di ingegno, non solo, quanto soprattutto di riflessi e di un frenetico trial and error che scade spesso nella frustrazione lungo le sei ore circa necessarie a completare la storia principale. Questo se non state puntando al 100%, altrimenti il tempo potrebbe raddoppiare senza grossi problemi. Gli stessi comandi sono stati semplificati e ridotti e due soltanto, ai quali ci affideremo per superare spunzoni, lame rotanti, laser, insomma qualunque ostacolo si pari tra noi e il piccolo Nugget.
Un'esperienza dove tuffarsi per direttissima, che in ogni caso non lesina sulla difficoltà e l'esigenza da sempre pilastri portanti di Super Meat Boy: nel caso specifico, però, non avere il pieno controllo del personaggio spinge spesso verso un impegno basato più sul tempismo e sulla memoria, che non su un'effettiva abilità - con effetti piuttosto deleteri sulla difficoltà complessiva, in particolare durante alcuni scontri con i boss. Si tratta di situazioni che richiedono un'esecuzione perfetta fino all'ultimo pixel affinché abbia successo, con il risultato di ritrovarsi a rifare un pezzo ancora e ancora e ancora. Sia chiaro, non è il vivi, muori e ripeti a spaventarci, quanto il fatto che a certe sconfitte dobbiamo sottostare per un volere superiore al nostro.
Come abbiamo scritto sopra, pur comprendendo e in un certo senso apprezzando la volontà di volersi distaccare dal gioco precedente, la direzione presa da Super Meat Boy Forever lo priva per certi versi di quel fascino che l'ha contraddistinto dieci anni fa. A dispetto di boss molto ben strutturati, che rappresentano il culmine di un gameplay implacabile e privo di aiuti, o di una generale messa in scena superiore a SMB... semplicemente ci manca imparare a conoscere uno per uno i livelli, perfezionare i nostri tempi dopo aver preso confidenza con la mente diabolica degli sviluppatori e migliorare noi stessi senza alcuna pressione esterna. Non solo, i livelli procedurali a nostro avviso privano il gioco di quell'avvincente qualità e rigiocabilità che distinguevano quello del 2010. O meglio, è un diverso concetto di rigiocabilità, che punta soprattutto a offrire esperienze di volta in volta diverse che non a indugiare sugli stessi livelli, nella costante ricerca della soluzione migliore per uscirne.
Le vite infinite e un elevato numero di checkpoint, necessari in un gioco che è in parte fuori dal nostro controllo, lo rendono anche più accessibile - qualcosa che potrebbe non piacere ai giocatori più hardcore. Per chiudere, la versione PC è senza dubbio ben ottimizzata e non presenta bug o glitch di sorta, ma non abbiamo potuto fare a meno di notare un lieve ritardo nell'input dei comandi durante le fasi più concitate: un problema che verrà risolto a brevissimo tramite patch, del quale però è necessario essere consapevoli.
Conclusioni
Giocando a Super Meat Boy Forever, non riuscivamo a toglierci la sensazione che qualcosa fosse fuori posto e solo alla fine abbiamo capito di cosa si trattasse: il Super Meat Boy del 2010 ha concorso a ridefinire un genere grazie a un gameplay veloce, divertente e fresco, affiancato da un design brillante e una difficoltà estrema. Qualcosa che fino ad allora non si era visto, non a quel livello. Super Meat Boy Forever si presenta dopo dieci anni nel corso dei quali il genere è stato ampliato, migliorato, rifinito e, in generale, consolidato in quegli aspetti che a suo tempo hanno reso SMB quasi perfetto. Questo sequel non prende spunto dai platform contemporanei, concentrandosi piuttosto nel superare il suo predecessore e puntando a essere la nuova rivoluzione: una sfida impossibile, poiché il livello raggiunto dai platform oggigiorno non è qualcosa che si può scalfire tanto facilmente. Sebbene l'approccio endless runner a livelli procedurali sia per certi versi divertente, non riesce a competere con la diabolica ma accattivante assuefazione che dava l'originale. Nel complesso, Super Meat Boy Forever ci sembra un passo indietro rispetto al passato, a dispetto di quello che può e sa offrire.
PRO
- Brutalmente punitivo
- Battaglie contro i bossi memorabili
- Tantissimi contenuti per ore di divertimento
CONTRO
- Leggeri ritardi nell'input dei comandi non aiutano la progressione
- La formula endless runner e livelli procedurali non compete con il design del 2010
- Non avere il totale controllo del personaggio porta a un trial and error spesso frustrante