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The Pathless, la recensione: il nuovo onirico gioco dagli autori di Abzu

Un gioco dal budget piccolo ma dal cuore grande, che deve vedersela contro i giganti della nextgen. Il consiglio? Non sottovalutatelo

RECENSIONE di Francesco Serino   —   16/11/2020

Mentre gli occhi del pubblico sognano il prossimo gigantesco Tripla A costruito pensando alla next generation, lo sviluppatore Giant Squid prova a infilare il suo nuovo gioco indipendente nel mucchio puntando nuovamente su una marcata vena poetica, ma questa volta impreziosita da un gameplay che, per quanto semplice, offre in egual misura sfida, divertimento e libertà. Com'è andata? Scopritelo nella nostra recensione di The Pathless.

Muscoli Vs Sogni

The Pathless 4

Per Giant Squid, The Pathless è il secondo gioco dopo il timido successo di Abzu, lo ricordate? La loro opera prima si inserì all'ultimo nella grande ondata dei cosiddetti "walking simulator" partita da Dear Esther, definizione che non ci sentiamo di appoggiare poiché nata con l'obiettivo di sminuire la qualità di esperienze spesso molto belle e appaganti, nonostante l'usuale mancanza di una vera e propria sfida. Con Abzu, la formula venne utilizzata per lasciarci esplorare profondità marine tanto familiari nei colori e nella fauna quanto estranee nella loro aliena e straniante bellezza.

Il gioco però non riscosse un grande successo proprio per colpa di un tempismo non esattamente impeccabile, che lo portò al debutto giusto nel momento in cui il pubblico iniziava a volere qualcosa di più consistente di una nuova passeggiata narrativa. Perché vi raccontiamo questo nonostante The Pathless sia un'esperienza profondamente diversa da quella di Abzu? Per il semplice fatto che anche questo nuovo gioco rischia di arrivare per ultimo o quasi, alla fine di un ciclo, oltre che in un momento dove l'arrivo delle nuove console inevitabilmente spingerà il pubblico verso la grafica più muscolare invece che tra le braccia di quella più sognante.

Natura corrotta

E dannazione se sarebbe un peccato vedere questo The Pathless sprofondare nell'indifferenza, visto che parliamo non di un gioco grande ma senza dubbio di un grande gioco, prezioso incrocio tra gli amatissimi Journey e Rime. Qui, nei panni di una cacciatrice appena sbarcata su un continuo di altopiani avvolti dalla magia e dal mistero, dovremo dargliele di santa ragione al Godslayer, entità oscura, malvagia, in grado di ammantare l'idillio naturale di insensata corruzione. Per riuscirci, dovremo liberare le diverse zone, una arroccata sull'altra in pendici sempre più alte, fino ad arrivare all'untore finale. La particolarità di The Pathless è in primis nel suo sistema di spostamento: si cammina, corre e vola molto, ma queste semplici azioni mettono il il giocatore in un ruolo attivo anziché passivo.

Per muoverci con più baldanza di quella necessaria alla semplice camminata, consumeremo una barra che andrà costantemente riempita colpendo con l'arco e le frecce della cacciatrice questi talismani disseminati ovunque. Non è un esercizio lento e doloroso che obbliga alla mansuetudine, ma l'esatto contrario: grazie alla mira automatica e alle movenze dinamiche della protagonista, colpire i talismani in corsa o in volo si rivela essere un'azione divertente e ritmata, oltre che necessaria per continuare a viaggiare alla massima velocità. Inoltre, proseguendo nell'avventura, potremo accumulare più potere per correre e librarci in aria sempre più a lungo senza dover fare il pieno di magia, rallentando la caccia ai talismani ogni pochi secondi che contraddistingue le prime esplorazioni nel mondo di The Pathless.

Altopiani magici

The Pathless 2

Il secondo aspetto più originale di The Pathless è anche quello che in parte ne spiega il titolo: in questa avventura non c'è una mappa e il senso di progressione è scandito dai boss da sconfiggere ma da nessun giro di boa intermedio. Attivando la visuale magica della cacciatrice vedremo nel cielo dove sono dislocate le rune e le torri nelle quali posizionarle dopo averle conquistate, fatto questo avremo finalmente la possibilità di sfidare l'animale corrotto che domina la zona. Non c'è un ordine ben preciso con il quale muoversi, o direzioni giuste o sbagliate verso le quali esplorare; come non ci sono enigmi da risolvere dopo invece che prima, magari perché non si ha ancora una particolare abilità. Certo, non potremo passare all'altopiano successivo prima di sconfiggere il boss di quello nel quale ci troveremo, ma questo è un bene e non un male.

In The Pathless i combattimenti avvengono quasi esclusivamente contro i boss, e sono praticamente tutti incentrati sulla velocità d'esecuzione degli attacchi e dall'accumulo di magia per continuare l'inseguimento; il resto del gioco si concentra esclusivamente sull'esplorazione e su puzzle ambientali mai impossibili ma nemmeno scontati. In questo viaggio non saremo fortunatamente soli: a farci compagnia un'aquila fondamentale per risolvere gli enigmi: è lei che per esempio potrà afferrare e trasportare anfore spesso risolutive, ed è sempre lei che ci permetterà di librarci in aria per aggirare i salti fuori dalla portata delle nostre agili gambe.

Foreste sonore

The Pathless 1

Una parte consistente del fascino di The Pathless deriva comunque dalla sua ambientazione colorata in termini visivi, ma monocromatica dal punto di vista narrativo, dove ogni brandello di narrazione è affidato a ricordi di luce disseminati vicino a corpi senza vita di vittime causate da battaglie passate. Come Abzu, The Pathless è un concentrato stilistico che colpisce duro l'amante del bello, allontanando lo schiavo del fotorealismo assoluto. Il tutto sorretto da una colonna sonora che richiama una new wave di magica fattura, e che dona fondamenta in note a un gioco che sembra librarsi tra le nuvole. La nuova avventura di Giant Squid come abbiamo visto non è particolarmente elaborata né longeva (ci vogliono tra le cinque e le sei ore per i titoli di coda) ma nemmeno così originale. In fondo si tratta soltanto di pura eccellenza, da un team di sviluppo che forse potrebbe oramai aspirare a qualcosa di più.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, App Store, Google Play
Multiplayer.it
8.0
Lettori (30)
8.1
Il tuo voto

The Pathless è costruito con amore e grande classe, mentre il suo gameplay si dimostra subito semplice ed elegante esattamente come il suo aspetto onirico e sconfinato. Su PlayStation 5, dove lo abbiamo giocato con risoluzione dinamica e 60fps solidi come roccia, viaggia imperterrito privo di qualsiasi sbavatura, con un tiepido supporto al Dualsense a cui sono affidate tensioni e vibrazioni dell'arco della protagonista. Non porta rivoluzioni, né particolari stravolgimenti, ma a volte non è nemmeno semplice accontentarsi della propria spontanea bellezza.

PRO

  • Puzzle di qualità
  • Ottima colonna sonora
  • Sistema di movimento galvanizzante

CONTRO

  • Strutturalmente semplicissimo