Con il penultimo episodio della miniserie, WandaVision fa il giro e, dopo aver attraversato varie epoche televisive, passando per i generi più disparati, comincia a essere un vero e proprio prodotto del Marvel Cinematic Universe sotto tantissimi aspetti, pur essendo ispirato a una miniserie documentaristica statunitense chiamata This is your life. Non tutti apprezzeranno questo ritorno alla normalità per una miniserie che ha fatto del suo assurdo format un cavallo di battaglia. Era cominciata come una sit-com in bianco e nero e nel corso delle settimane ha ripreso il colore, ha riconquistato una narrativa moderna e, a un certo punto, ha pure scaricato le risate registrate. Tuttavia, l'ottavo episodio è il pilastro della serie. Non solo risponde a molte domande, ma finalmente si concentra per davvero sul personaggio di Wanda Maximoff, che credevamo di conoscere e che invece, ripensandoci, era stato soltanto abbozzato.
Nelle puntate precedenti
L'episodio rientra così tanto nei canoni tradizionali che manca persino dello stacchetto pubblicitario su cui si sono arrovellati ogni settimana gli spettatori. WandaVision 1x08 comincia persino con un flashback, ambientato nella Salem del 1600: una congrega di streghe mette al rogo la giovane Agatha Harkness, accusandola di aver usato impropriamente la magia oscura. La strega più potente della congrega sembrerebbe essere proprio sua madre, ma Agatha riesce comunque a ucciderle tutte e a scamparla. Nel presente, invece, Agatha/Agnes ha imprigionato Wanda nel suo scantinato, in un cerchio di rune che le impedisce di usare i suoi poteri. Agatha è fortemente convinta che Wanda abbia trasformato Westview con la magia, dunque scopriamo che non è veramente lei la burattinaia dietro le quinte, quanto piuttosto una strega che si è infiltrata nell'illusione dell'Esa per scoprire chi l'avesse prodotta. La storia, insomma, si fa contorta, e questo è solo l'inizio.
Agatha costringe Wanda a rivivere i momenti cruciali della sua storia per comprendere meglio le sue capacità. Per i fan del Marvel Cinematic Universe è un momento prezioso, perché vediamo e rivediamo alcuni retroscena che nei film ci sono stati soltanto accennati e che ci aiutano a delineare ancora meglio un personaggio sfaccettato come Wanda. Riviviamo insieme a lei la fatidica sera in cui l'ordigno Stark Industries ha ucciso i suoi genitori in Sokovia e cominciamo a comprendere meglio la logica dietro la trasformazione di Westview. Wanda era effettivamente una fan del Dick Van Dyke Show, che guardava insieme al fratello e ai genitori per imparare l'inglese. Stavano guardando il suo episodio preferito, la sera della tragedia, e così vediamo la famosa scena della testata che non scoppia per due giorni, una storia che Wanda e Pietro raccontano a Ultron in Avengers: Age of Ultron. Agatha, però, intuisce che la bomba non è scoppiata per un preciso motivo: Wanda.
Anni dopo, Wanda si sottopone agli esperimenti dell'HYDRA con lo scettro di Loki, senza sapere che al suo interno è custodita una Gemma dell'Infinito. La gemma della mente sembrerebbe reagire alla presenza di Wanda, mostrandole persino una visione. Agatha deduce che la gemma non ha conferito i poteri a Wanda: li ha solo portati a galla. L'episodio 6, quello ispirato a Malcolm in the Middle, trova una giustificazione nel flashback successivo. Wanda è nella Avengers Tower poco dopo la morte di Pietro. L'episodio della sit-com, che guarda distrattamente, fa da sfondo a una bella conversazione con Visione sul significato dell'amore e della perdita. È forse il primo momento in cui tra i due si crea una connessione, che sarà poi spezzata da Thanos in Avengers: Infinity War. In un altro flashback, vediamo finalmente la fantomatica irruzione di Wanda nel quartier generale dello SWORD e, come prevedibile, scopriamo che Hayward è un gran bugiardo. Wanda non ha rubato Visione, semmai è stato lui a mostrarle il corpo del sintezoide a pezzi per convincerla a desistere: lei lo voleva soltanto seppellire.
Attenzione, però, perché in questa scena potrebbe esserci un dettaglio importante, che non è la citazione di Avengers: Infinity War - quando Wanda avvicina la mano alla fronte della testa mozzata di Visione e sussurra "Non ti percepisco più" - quanto il momento in cui Hayward insinua che Wanda voglia riprendersi Visione per resuscitarlo. Su questo ci torneremo. In ogni caso, consapevole che Visione se n'è andato per sempre, Wanda sale in auto e se ne va. Guida fino a Eastview, questo paesino tranquillo in cui stanno costruendo le fondamenta di una villetta in periferia. Wanda posteggia e apre una busta che contiene un atto di proprietà, intestato a lei e Visione, con una dedica: quella sarebbe stata la casa in cui sarebbero dovuti invecchiare insieme. E allora Wanda, stretta in una morsa di dolore, solitudine e disperazione, perde il controllo dei suoi poteri e riscrive l'intera città, generando dal nulla una copia esatta di Visione.
E insomma, alla fine è stata veramente lei a creare Westview. Sembra proprio che non fosse intrappolata contro la sua volontà e che non ci fosse qualcun altro a manipolare questa strana realtà... sebbene noi continuiamo a nutrire qualche sospetto su Dottie, se non altro perché sprecare Emma Caulfield così ci è sembrato strano. L'episodio è, insomma, un mega riassunto delle... puntate precedenti, appunto, ma arrivati all'atto finale, funziona a meraviglia, dà un senso logico alle assurdità meta-narrative che abbiamo visto dall'inizio e, soprattutto, si appoggia alle ottime prove recitative di Kathryn Hahn e Elizabeth Olsen: quest'ultima, in particolare, riesce a interpretare meravigliosamente i vari momenti della vita di Wanda, mantenendo un equilibrio perfetto tra la durezza del suo carattere e la disperazione che la divora internamente fino a farla scoppiare. Guardando l'episodio con attenzione, si nota - e si prova - un vero e proprio crescendo.
Streghe, magie e copyright
Le ultime due scene dell'episodio, coi titoli di coda nel mezzo, rappresentano la clamorosa svolta cinecomic di tutta la miniserie. Siamo letteralmente allo scontro finale: Agatha ha preso in ostaggio i figli di Wanda, figli che esistono realmente perché Wanda li ha creati. Creazione spontanea, dice Agatha, sempre più incuriosita, e probabilmente sentendosi anche un po' minacciata, dai poteri straordinari di Wanda. La definisce "magia del caos" e, alla fine, dichiara: "So chi sei tu... Scarlet Witch". Okay, fermiamoci un attimo. Sappiamo che per molti fan dei fumetti è stato bellissimo sentire pronunciare finalmente quel soprannome; d'altra parte, in italiano non suona solo un po' ridicolo, ma anche sbagliato. Nel dialogo originale, Agatha dice: "This is chaos magic, Wanda. And that makes you... the Scarlet Witch". In italiano sarebbe dovuto essere una cosa tipo: "Questa è magia del caos, Wanda, e ciò ti rende... la Scarlet Witch". Che in effetti ha un senso abbastanza diverso.
Dobbiamo fare un paio di considerazioni. La prima, è che nel Marvel Cinematic Universe non si è mai parlato prima di Scarlet Witch perché, be', fino a qualche tempo fa non si poteva: il nome apparteneva alla Fox. Vi ricordate tutta quella storia sui diritti di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa, quando è entrato in scena il Pietro di Evan Peters? Ecco, comprendevano anche il nome di battaglia Scarlet Witch. Però la cosa è anche un po' più complicata, perché il nome in questione ha riflesso, nei decenni, tutti i ret-con che la Casa delle Idee ha apportato al personaggio di Wanda Maximoff. Quando l'hanno ideata nel '64, Stan Lee e Jack Kirby l'avevano chiamata Scarlet Witch perché il suo costume ricordava quello di una maga e i suoi poteri mutanti le consentivano di alterare le probabilità, che poi era un modo diverso di dire che poteva fare tutto quello che voleva.
Oggi Wanda non è nemmeno più una mutante, ma a parte questo, qualche tempo fa, abbiamo scoperto un particolare interessante sul suo passato famigliare quando lei e Agatha hanno incontrato lo spirito di Natalya, la madre di Wanda, che è stata una Scarlet Witch prima di lei, come a sua volta lo era stata sua madre e così via. Quello della Scarlet Witch sembrerebbe essere un ruolo che la famiglia Maximoff si tramanda da generazioni: quando Wanda ha cominciato a sviluppare i suoi poteri, ha sentito dentro di sé la cognizione innata di essere la Scarlet Witch. Nei fumetti Marvel, inoltre, Wanda attinge al potere del caos, un ramo della magia presieduto da un'entità lovecraftiana meglio nota come Chthon che dimora nel monte Wundagore. Oltre a ciò, in una vecchissima vignetta del #4 di X-Men in cui Wanda compare per la prima volta, un uomo le grida contro che "è una Scarlet Witch e il suo potere deve essere distrutto". Che è un po' quello che intende fare Agatha, cosa che non la mette necessariamente nel ruolo della cattiva.
Dunque Kevin Feige e il creatore della miniserie, Jac Schaffer, hanno mescolato le origini fumettistiche e quelle cinematografiche di Wanda per introdurre finalmente il soprannome Scarlet Witch e dargli un senso logico: se abbiamo capito bene, ma probabilmente l'ultimo episodio chiarirà la questione, una Scarlet Witch sarebbe un essere mitologico che attinge al potere del caos per plasmare la realtà. Questo ci conduce direttamente alla scena dopo i titoli di coda, in cui vediamo Hayward utilizzare l'energia di Wanda rimasta impressa nel missile che le aveva sganciato contro per alimentare un Visione bianco. Anche questa scena è ispirata ai fumetti, e in particolare a un ciclo di storie scritto da John Byrne verso la fine degli anni '80: in questi albi, Visione veniva prima smantellato e poi ricostruito da Hank Pym, ma perdeva la sua umanità, rappresentata attraverso i colori del suo corpo. Per un certo periodo militò tra i Vendicatori con un costume completamente bianco e un carattere cinico e distaccato.
Nel Marvel Cinematic Universe, la prima cosa che Visione fa dopo essere uscito dalla Culla Rigenerativa in Avengers: Age of Ultron, è colorare il proprio corpo. E infatti, quando Thanos gli stacca la gemma della mente dalla fronte, il sintezoide torna a essere grigio. Ora non resta che aspettare una settimana per capire se il Visione bianco sarà il "boss finale" di WandaVision, se la produzione lo terrà da parte per il futuro, se questo significa che il vero Visione ha una chance di tornare nel mondo reale o se Wanda dovrà accettare la sua scomparsa una volta per tutte e proseguire con la sua vita. E che cosa ne sarà di Agatha e i suoi figli? Basterà un'oretta di televisione per raccontarci tutto questo e dare una chiusura soddisfacente anche a Monica e tutti gli altri? Ma soprattutto: chi diavolo è Evan Peters?
Conclusioni
Multiplayer.it
8.0
Un episodio dal registro più tradizionale, questo WandaVision 1x08, ma assolutamente fondamentale per capire meglio tutta la miniserie Disney+ e il personaggio di Wanda, finalmente tratteggiato meglio nel corso di quasi 45 minuti, retti magistralmente dalle performance di Elizabeth Olsen e Kathryn Hahn. Siamo praticamente al traguardo: riusciranno a consegnarci il finale memorabile che WandaVision si merita?
PRO
- Scarlet Witch!
- L'approfondimento del personaggio di Wanda tra passato, presente e futuro
CONTRO
- Un episodio più ordinario rispetto alla formula iniziale dell miniserie
- La battuta cruciale di Agatha cambia quasi completamente senso in italiano