57

Montagne di sangue

Abbiamo giocato per la prima volta a Far Cry 4, ecco il nostro provato

PROVATO di Matteo Santicchia   —   10/06/2014

Far Cry 4 non punta a stravolgere una formula, quella del terzo capitolo, assolutamente vincente, quanto ad ampliarla, ad espanderne i confini, migliorando e correggendo tutti quegli aspetti che per vari motivi erano stati più o meno problematici nel 2012. Questo è quello che ci hanno detto i ragazzi Ubisoft.

Montagne di sangue

Il team d'altronde è lo stesso, non c'è stato nessun avvicendamento, coloro che ci hanno fatto conoscere gli abissi della pazzia di Vaas tornano oggi con la voglia di mostrare ancora una volta tutte le potenzialità del loro titolo open world, che come tutti ormai sanno dal caldo mar della Cina meridionale ci porta nelle fredde ma bellissime zone himalayane. Non dobbiamo aspettarci grandi stravolgimenti comunque, ci sono tutti quegli elementi che hanno reso Far cry 3 un vero e proprio successo inaspettato, ovvero le decine di missioni sparse per la gigantesca mappa, la caccia, il crafting e soprattutto una progressione delle proprie abilità e caratteristiche legata in modo efficace a tutte le attività a cui possiamo dedicarci, con "new entry" come la possibilità di cavalcare animali, di guidare e sparare a bordo dei veicoli, auto o piccoli elicotteri, anzi girocotteri che siano.

Far Cry 4 espande ma non sembra stravolgere l'esperienza di gioco del precedente episodio

La pazzia di Pagan Min

I primi cinque minuti di gioco mostrati durante la conferenza Ubisoft hanno visto Pagan Min, il cattivo principale del gioco, aiutare il protagonista che stava per essere ucciso durante un controllo ad un posto di blocco di frontiera. La cosa bella è che Pagan Min ha salvato il nostro alter ego dai suoi uomini, uccidendone uno a sangue freddo per poi farsi un ormai inflazionatissimo selfie con "noi". Matto come un cavallo anche questo insomma, perfetto quindi per non farci sentire la mancanza di un avanzo di manicomio come Vaas. A livello di ambientazione ci troveremo di fronte quattro zone ben distinte, che come da tradizione potranno essere percorse senza caricamenti, in modalità seamless, sin dall'inizio. Ognuna di queste è retta da un governatore, ed è caratterizzata da usi, costumi e architetture diverse le une dalle altre.

Montagne di sangue

È facile pensare quindi che potremo spostarci dalle innevate vette himalayane sino alle rigogliose vallate più in basso, in un tripudio di montagne, colline, piccoli altipiani, cascatelle, numerosi templi, villaggi e vere e proprie foreste, un setting quindi che non ha nulla da invidiare a quello tropicale del precedente episodio. Più del setting, della pazzia del cattivo e delle spigolature da turista fai da te, la cosa più interessante che è emersa da questo primo incontro col gioco è come in Ubisoft hanno implementato la modalità cooperativa. Se nel terzo episodio era una avventura a parte, ora è innestata all'interno della campagna, anche se per motivi legati alla struttura narrativa è "attivabile" in maniera drop in/drop out solo per le missioni "secondarie" e le varie attività disponibili sulla mappa. Niente storyline principale quindi. Peccato, ma comunque una scelta perfettamente comprensibile per non alterare il fluire della storia della campagna. Il nostro test invece ha solo sfiorato la coop, concentrandosi del tutto sulla campagna, dandoci la possibilità di liberare una fortezza, ovvero una versione all'ennesima potenza, più grande e ben più fortificata, dei vecchi avamposti di Far Cry 3. Alte mura, numerose strutture e più in generale un level design che potrebbe metterci in difficoltà nella ricerca della torre radio da mettere fuori uso prima di iniziare a sparacchiare verso i nemici. La scelta che ci aspetta è quindi impegnativa: come dare l'assalto alle alte mura della fortezza? Dall'aria lanciando granate a bordo del girocottero? Cavalcando un elefante, abbattendo il portone di ingresso e travolgendo tutti coloro che ci si parano davanti?

Montagne di sangue

Oppure usando il rampino per salire sul punto più alto delle mura, e da li far fuori tutti in silenzio armati di balestra a ripetizione aiutati dalla solita macchina fotografica capace di taggare a distanza i nemici? Noi ovviamente abbiamo scelto il modo più caciarone caricando tutto e tutti cavalcando un elefante, lento e impacciato nei movimenti, ma un vero e proprio carro armato con la proboscide, capace anche di travolgere le jeep dei rinforzi prontamente apparse sulla scena visto il nostro totale disinteresse verso la sirena d'allarme. Tanto divertente quanto difficile, visto che nonostante la possanza della cavalcatura (della quale possiamo anche liberarci per usarla nel ruolo che avevano le tigri "disturbatrici" di Far Cry 3) i molti avversari ci hanno ben presto circondato e riportato a più miti consigli. Anche ora l'improvvisazione non paga, l'approccio a testa bassa è il modo migliore per vedere più e più volte il caricamento del precedente salvataggio. Inutile dire che lo stealth è il modo perfetto per riuscire nella nostra missione, anche se come ci hanno detto i ragazzi Ubisoft le fortezze andranno prese d'assalto tenendo bene in mente la nostra progressione, non sempre sarà possibile conquistarle se non si hanno delle skill a facilitarci le cose. Anche se utilizzare un mortaio piazzato su un tetto può sfoltire le fila degli avversari piuttosto velocemente.

Montagne di sangue

Skill di cui non ci è stato detto nulla nel dettaglio, ma che avranno un processo di acquisizione non troppo dissimile da quello di Far Cry 3. Abbiamo poi chiesto se torneranno quei momenti lisergici e onirici che molti hanno apprezzato in passato. Bocche cucite al riguardo, ma ci è stato assicurato che in Far Cry 4 non si sparerà solamente e che ci sarà spazio per qualcosa di molto diverso dal solito. Ci sarà qualcosa del genere quindi. Quali sono quindi le nostre impressioni di Far Cry 4? Senza dubbio positive, il mantenimento del collaudato gameplay sembra garantire un sicuro successo per una formula che anche a distanza di due anni è sinonimo di tanta varietà in termini di ambientazioni, e alla stessa maniera la coop inserita nella campagna può dare un qualcosa in più in termini di approccio e possibilità tattiche. L'unica cosa che non ci ha particolarmente colpito è il comparto tecnico, che sembra essere un potenziamento di quello passato e poco più. Un peccato veniale vista la bellezza visiva di Far Cry 3 (specialmente su PC), ma viste le potenzialità degli engine espresso in titoli Ubisoft come Assassin's Creed: Unity e The Division ci saremmo aspettati qualcosa in più.

CERTEZZE

  • È palese la voglia di espandere ma non stravolgere la formula
  • Coop inserita nella campagna
  • Si cavalcano gli elefanti!

DUBBI

  • Tecnicamente molto bello ma non fa gridare al miracolo