Fin da quando venne annunciato ai VGX Award del 2013, No Man's Sky è sempre stato un progetto nebuloso, poco chiaro, avvolto dal mistero. Il gioco di Hello Games si presentava con un concept all'apparenza didascalico (attraversare la galassia con una nave ed esplorare nuovi mondi), ma talmente ambizioso e così ricco di possibilità, che negli ultimi due anni gli utenti si sono domandati in coro: "Cosa si fa in No Man's Sky?". Con oltre 16.000 iscritti, la community di fan su Reddit passa ogni giorno a scandagliare la Rete e ad analizzare ogni singola immagine, video o intervista in cerca di qualsiasi piccola informazione, nel tentativo di ricostruire un puzzle composto da diciotto trilioni di pianeti. Nel frattempo c'è chi inganna l'attesa come può: "miserydiscovery" utilizza Photoshop per immaginare come apparirebbe ogni stato americano se fosse un mondo di No Man's Sky; "eighty1" ha invece deciso di aiutare gli esploratori con meno fantasia realizzando un rudimentale generatore di nomi per pianeti. "Capire di che si tratta è diventato quasi un gioco a sé", scherziamo con Sean Murray, fondatore e volto pubblico di Hello Games. Abbiamo incontrato lui e buona parte del team di Guildford durante l'E3 di Los Angeles, in un locale a pochi minuti a piedi dal Convention Center. Mentre ci mostra la versione PC del gioco, Murray sorride: "In realtà l'idea è molto semplice: si attraversa la galassia con una nave e si esplorano nuovi mondi".
Abbiamo dato un'occhiata alla versione PC dell'ambizioso No Man's Sky
Escursione tra le stelle
Il pianeta in cui era ambientata la demo era incantevole, ma tutt'altro che alieno. La nave è atterrata nel mezzo di un rigoglioso prato verde, puntellato da particolari alberi dal busto lungo e dalle enormi foglie tra il giallo e il rossastro; poco distante si nota un laghetto piuttosto anonimo, e al lato opposto una serie di piccole montagne, mentre la strana atmosfera fa sembrare il cielo quasi verdognolo. Murray fa spallucce e ripete la battuta fatta durante la conferenza Sony: "Non è il massimo, ma ho visto di peggio". È ormai chiaro che l'imprevedibilità dei mondi generati in maniera procedurale rappresenterà allo stesso tempo il punto di forza e il tallone d'Achille di No Man's Sky, con lo stesso gioco che potrebbe risultare eccezionale per alcuni ed estremamente noioso per altri.
Eppure, Hello Games non solo è consapevole della possibile disparità nell'esperienza degli utenti, ma vuole addirittura enfatizzarla. Alcuni giocatori inizieranno su un pianeta utopico, splendido e ricco di risorse; altri cominceranno invece su mondi deserti, anonimi e pieni di nemici ostili; altri ancora si troveranno nel mezzo, incontrando creature incredibili all'interno di ambientazioni molto meno interessanti. Per gli sviluppatori questa rappresenta non solo una sfida, ma anche una qualità distintiva, in un settore in cui i giochi tendono a essere sempre più cinematografici e prevedibili. È quello che la cultura giapponese descrive con il concetto di "fukinsei", il fascino di un'esperienza imperfetta, la bellezza che si cela nell'irregolarità. La dimostrazione era principalmente focalizzata sull'estrazione di risorse, una delle principali attività che i giocatori potranno svolgere durante il loro viaggio nella galassia di No Man's Sky. Oltre a un'arma da fuoco (che sarà possibile cambiare, potenziare e personalizzare), l'equipaggiamento degli esploratori spaziali prevederà il Multi-tool, una sorta di pistola molto versatile che potrà essere usata per sparare alle creature o per raccogliere minerali. Queste risorse potranno poi essere vendute per ottenere crediti oppure utilizzate per potenziare le armi e la tuta del proprio avatar, e saranno le fondamenta di un sistema di crafting basato su una tavola periodica alternativa.
Non bisogna però lasciarsi prendere la mano: estraendo troppe risorse o uccidendo le creature che abitano un pianeta, il rischio è di attirare l'attenzione delle Sentinelle, enormi robot pronti ad eliminare qualsiasi elemento di disturbo all'interno di un ecosistema. "Sono l'equivalente della Prima Direttiva di Star Trek", spiega Murray, "provano a mantenere l'equilibrio sul pianeta, assicurandosi che le cose non cambino troppo". Ci sono state mostrate alcune tipologie di Sentinelle che differiscono per forma e comportamento: alcuni sono droidi volanti, altri assomigliano a degli enormi Metal Gear, altri ancora a piccoli quadrupedi. Certo, i giocatori saranno liberi di affrontare l'avventura in maniera ostile, devastando intere specie animali e pianeti, ma in generale No Man's Sky sembra essere un gioco che stimola ad esplorare anziché distruggere. Tutte le razze, gli oggetti e i mondi scoperti saranno registrati all'interno di una sorta di enciclopedia personale, e tutti i dati saranno salvati, caricati e condivisi online recandosi presso uno dei radiofari in giro per i pianeti. E state tranquilli: nonostante No Man's Sky sarà fruibile al meglio restando collegati online, non sarà necessario essere connessi per poter giocare. Pur non avendo annunciato una data d'uscita, Hello Games ha comunque approfittato della fiera losangelina per rivelare che No Man's Sky sarà lanciato contemporaneamente su PC e PlayStation 4. A detta di Murray non sembra ci saranno grosse differenze grafiche tra le due versioni, ma il team di sviluppo sta valutando la possibilità di integrare il supporto alle mod, un'aggiunta che unirebbe l'immenso universo procedurale del gioco alla creatività degli utenti, rendendo la versione PC praticamente senza limiti. E, anche se Murray ci ha confermato che non è previsto il supporto a Morpheus, nulla vieterebbe agli utenti PC di smanettare per rendere il gioco compatibile con Oculus VR.
CERTEZZE
- Il fascino dell'esplorazione in una galassia enorme e misteriosa
- Il gioco ha stile da vendere
- Gli utenti avranno tutti un'esperienza diversa...
DUBBI
- ...ma resta da vedere quanta varietà verrà assicurata
- Non aspettatevi la profondità di Elite