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Antipasto di recensione

In attesa della recensione di The Division, pubblichiamo le nostre impressioni a caldo sulla sua versione finale

PROVATO di Rosario Salatiello   —   08/03/2016
Tom Clancy's The Division
Tom Clancy's The Division
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Finalmente ci siamo: dopo aver passato mesi e mesi a chiacchierare di The Division in base a quel poco che Ubisoft decideva di mostrarci man mano, l'8 marzo è arrivato. Se per molte persone oggi è segnato sul calendario come quello in cui cade la festa della donna, per tutti i videogiocatori che stavano aspettando questo momento c'era in testa una sola cosa: la possibilità di accedere alla Zona Nera e a tutti quanti i contenuti di The Division, uno dei titoli candidati a diventare gioco dell'anno di questo 2016.

Antipasto di recensione

Un progetto con il quale Ubisoft ha provato a mescolare diversi generi, per dare vita a un titolo ambizioso soprattutto per la sua quantità di contenuti, almeno sulla carta, ma anche per la stupenda ricostruzione di una New York messa in ginocchio da un'epidemia. I primi dati ci dicono che la risposta nei mesi scorsi è stata entusiasmante: sia da parte dal pubblico, con 6.4 milioni di persone che hanno voluto provare la beta, sia dal punto di vista della critica che ha dimostrato di apprezzare in larga parte quanto messo a disposizione col misurino da Ubisoft. Prima di andare oltre, dobbiamo però spiegare perché pur essendo arrivati al giorno dell'uscita di The Division, in questa occasione non leggerete una recensione vera e propria, ma il risultato delle prime ore da noi passate in compagnia del gioco. Si tratta di una scelta che va oltre la nostra volontà, in quanto il publisher ha ritenuto opportuno permettere anche alla stampa di provare The Division solo in concomitanza col suo lancio sul mercato, visto il suo forte legame con la componente online. Per questo motivo, dunque, di seguito leggerete qualche parere a caldo su alcuni degli elementi che ci sono rimasti più impressi, fissando invece ad un secondo momento l'appuntamento con le valutazioni finali.

The Division è arrivato nei negozi: il resoconto della nostra prima sessione di gioco!

Saluti da Brooklyn

Dopo aver visto diversi contenuti di The Division tratti da momenti più o meno avanzati dell'esperienza di gioco, era lecito essere curiosi anche degli elementi iniziali di questo titolo. Una curiosità che Ubisoft ha saputo stuzzicare anche a un livello più generale, giocando per lungo tempo sulle ambientazioni di The Division, consapevole del fascino che una città come New York riesce a esercitare su tutti quanti noi.

Antipasto di recensione
Antipasto di recensione

Al centro di questo tira e molla, partito sin dall'annuncio risalente alla conferenza all'E3 2013, c'è stato soprattutto il borough di Brooklyn, mostrato a più riprese nei materiali dedicati al gioco ma nelle parole degli sviluppatori escluso dalla versione finale di The Division. Con l'arrivo di quest'ultima, ci accorgiamo che la realtà sta nel mezzo: Brooklyn è infatti il primo luogo in cui ci ritroviamo nei panni dell'agente della Divisione da noi controllato, in quella che è una zona dedicata esclusivamente a un tutorial di base della durata di circa 30-45 minuti. Non aspettatevi, quindi, di trovare chissà cosa al di là del famoso ponte, se non una concreta speranza di vedere in futuro la mappa di gioco ampliata per includere anche Brooklyn, sfruttando il lavoro già effettuato per riprodurre questa zona di New York. Tornando al tutorial, pur essendoci oggettivamente tanto da imparare su The Division, Ubisoft ha preferito mettere a punto solo un brevissimo accenno a quanto è possibile trovare per le strade di Manhattan. Una scelta a nostro avviso sensata, per permettere a chi ha il pad in mano di muoversi nella mappa di gioco con un minimo di consapevolezza, per poi scoprire di volta in volta i tanti elementi che fanno parte dell'esperienza di gioco divisa tra modalità singola e una componente online persistente. Prima di passare oltre, facciamo un piccolo passo indietro per citare il suggestivo filmato introduttivo, con cui Ubisoft ci spiega nel dettaglio l'idea alla base di The Division: in occasione del Black Friday che segue il Ringraziamento, un gruppo di bioterrosisti non meglio specificato ha fatto in modo che un terribile morbo si diffondesse tramite le banconote, sfruttando la tradizionale corsa agli acquisti che cade in tale giorno. Come in altre occasioni, la scelta è stata quella di impiegare attori veri per effettuare spezzoni finti di telegiornali e interviste, destinate a mostrare l'escalation di violenza in cui finisce la Grande Mela.

Facce da Divisione

Un altro aspetto tenutoci nascosto fino a oggi riguardava l'editor del personaggio, al quale si accede immediatamente dopo l'introduzione filmata, che nelle fasi finali passa dalle immagini verosimili sopra citate a quelle del motore di gioco. Chi sperava di trovarsi di fronte a qualcosa di particolarmente potente resterà forse un po' deluso, ma trattandosi di un gioco che fa della componente ruolistica solo una delle sue parti, quanto realizzato da Ubisoft ci può sicuramente stare.

Antipasto di recensione
Antipasto di recensione

Stiamo parlando di una decina scarsa di modelli facciali, accompagnata dalla classica serie di elementi di decoro che comprende qualche pettinatura, tatuaggi, piercing, occhiali, cicatrici e pitture mimetiche. I fan della personalizzazione a tutti i costi possono comunque ricorrere ai vari abiti disponibili poi durante le missioni. Dopo aver visto introduzione, editor e tutorial non resta che calarsi nel cuore di Manhattan, per andare a far visita al quartier generale collocato presso l'ufficio postale di Penn Station, proprio di fronte al Madison Square Garden: avendone parlato a più riprese non ci soffermeremo particolarmente in questa occasione, se non per ricordare l'obiettivo principale di ricostruirne da zero le funzionalità, seguendo tre diversi filoni. Una volta completata la missione iniziale associata a ognuno di questi, è infatti possibile acquisire potenziamenti collegati direttamente a Talenti e Vantaggi, elementi grazie ai quali si può dar vita alla personalizzazione del proprio personaggio. Da questo punto di vista, Ubisoft conferma di voler dare una libertà pressoché assoluta al giocatore, non vincolandolo a nessuna classe predefinita o a limiti prestabiliti, incoraggiando anzi la sperimentazione delle combinazioni rese possibili dall'uso di determinate abilità, associate agli oggetti e armamenti acquisibili durante l'avventura. Le stesse armi da fuoco sono personalizzabili in modi diversi, applicando mod destinate a esaltarne una determinata qualità, o a sopperire a qualche lacuna. Tornando al personaggio, potrete dunque fare quello che vi pare: specializzarvi in una determinata abilità, risultando per esempio degli ottimi supporti in fase di cura, oppure mettere a punto una build trasversale, in grado di affrontare un po' tutte le situazioni senza perdersi d'animo. Tra le missioni che siamo arrivati a vedere in questa prima sessione di prova abbiamo riscontrato una buona varietà, dettata soprattutto dalle ambientazioni offerte dalla città di New York. Per quanto riguarda la loro struttura, nel caso di quelle principali è possibile trovarsi di fronte anche a serie di obiettivi particolarmente lunghi, alla fine dei quali appare spesso un boss finale. Come già ampiamente noto, i giocatori possono scegliere di dedicarsi in singolo o in gruppo a queste attività, selezionando anche il livello di difficoltà delle singole missioni: un aspetto particolarmente importante è dettato anche dalla possibilità di rigiocarle, per ottenere più crediti o semplicemente per rivivere una parte di gioco che ci è piaciuta particolarmente.

Schermo nero su PC? Niente paura!

Da quello che leggiamo su Internet, il problema più ricorrente della versione PC di The Division è lo schermo nero che appare dopo aver lanciato il gioco, con il solo cursore del mouse presente sul monitor. Dopo diversi cicli di ALT+F4 e riavvii misti a preghiere a varie divinità, abbiamo scoperto che la soluzione più semplice è premere ALT+Invio per ridurre il gioco in finestra, per poi ripetere la stessa operazione per espanderlo nuovamente a schermo intero: il faccione del vostro agente comparirà come per magia e sarete pronti a combattere.

E la Zona Nera?

Con tutti gli elementi messi sul piatto immediatamente da The Division, si finisce quasi per dimenticarsi nelle prime ore di gioco di quella che invece dovrebbe risultare una delle sue parti più interessanti, almeno nel cosiddetto end game.

Antipasto di recensione
Antipasto di recensione

Non è un caso che gli sviluppatori abbiano voluto dedicare alla Zona Nera il cuore della mappa di The Division, che a proposito copre gran parte di Midtown, partendo dalla 56ª Strada subito al di sotto di Central Park per arrivare fino ai confini di Chelsea e Flatiron district. Per chi non dovesse sapere di cosa stiamo parlando, si tratta dell'area PvP di The Division, all'interno della quale le poche leggi rimaste in vigore a New York vanno definitivamente a farsi benedire, per dare vita a scontri all'ultimo sangue in cui vestire anche il ruolo dei traditori, uccidendo gli altri agenti per tentare di portarsi a casa il bottino. Anche se per questioni di tempo per il momento ci siamo dedicati ai contenuti esterni alla Zona Nera, non poteva mancare un giro di perlustrazione: sarà stato il livello particolarmente basso del personaggio, ma se nella New York di The Division è possibile respirare pericoli dietro a ogni angolo, in questo caso ci siamo trovati di fronte a un concentrato di anarchia, tenuto a bada dal muro grande e grosso che delimita l'area, rendendo ben delineato il confine tra l'area di gioco normale e quella PvP. Le prime ore di gioco passate in compagnia di The Division ci hanno invece permesso di apprezzare ancora una volta con gusto la rappresentazione della città messa a punto da Ubisoft, ormai specializzata in questo tipo di operazioni dopo l'ottimo lavoro fatto con Assassin's Creed Syndicate. Vedere New York paralizzata con centinaia di automobili abbandonate per le strade è un qualcosa di disarmante, al punto che in alcune fasi si viene davvero assaliti dai brividi della paura che uno scenario del genere possa effettivamente verificarsi in futuro. Camminando per le varie Avenue si respira un'aria da fine del mondo destinata a rimanere impressa, anche grazie al numero di elementi messi in campo, con gran parte dei quali tra l'altro è possibile interagire. La versione PC usata per questa prima prova si dimostra assolutamente spettacolare, facendo sfoggio di una profondità di campo particolarmente elevata per offrire paesaggi suggestivi. Allo stesso tempo, la cura per i dettagli ha un qualcosa di maniacale: è possibile accorgersene stando a guardare il riflesso in una pozzanghera, o il modo in cui il motore di gioco gestisce gli effetti di luce nell'alternanza tra ore diurne e notturne. Concludendo questa prima serie d'impressioni vi invitiamo a portare pazienza ancora per qualche giorno, dopo il quale torneremo per approfondire il nostro parere su The Division. Adesso, però, il tempo stringe: la popolazione di Manhattan ha bisogno di noi!

CERTEZZE

  • Una New York meravigliosa, anche in piena epidemia
  • Estrema libertà di personalizzazione
  • Comparto tecnico solido, compreso il doppiaggio in italiano
  • Tanto da fare per chi inizia a giocare...

DUBBI

  • ...ma l'endgame è ancora tutto da scoprire
  • Feeling con armi e copertura da valutare in modo approfondito
  • L'editor del personaggio poteva avere qualcosina in più