Il multiplayer di Halo 5: Guardians funziona alla grande tra le nuove meccaniche di movimento che rendono le arene più movimentate e gli enormi campi di battaglia di Warzone che, grazie a obiettivi e nemici controllati dall'intelligenza artificiale, rappresentano una boccata di aria fresca da non sottovalutare nell'universo di Halo. Quella che ci siamo trovati per le mani a novembre era una base di partenza già ottima che in questi mesi 343 Industries ha rinforzato con la pubblicazione di parecchi update gratuiti, che hanno garantito al titolo una community soddisfatta e decisamente attiva. Nel mese di giugno Halo 5: Guardians ha toccato il picco di utenti più alto dai tempi di Halo 3 a riprova che il brand creato da Bungie e coltivato da Microsoft è in piena salute. Inoltre considerando che luglio è iniziato con cinque giorni di gioco gratuito e aggiungendo al tutto l'inevitabile slancio del nuovo update, ci aspettiamo di vedere numeri ancora più elevati grazie anche all'atteso ritorno delle sparatorie che in Halo 5: Guardians si fondono con la modalità Warzone.
Le sparatorie tornano in Halo 5: Guardians con il nuovo update gratuito che include tre nuove mappe
Warzone Firefight
Warzone Firefight fonde le due modalità che ne compongono il nome eliminando la squadra avversaria per concentrare tutto sulla cooperativa, una sfida per otto giocatori suddivisa in cinque round da cinque minuti che culminano in uno scontro con uno o più boss di livello mythic. Un assaggio di questa modalità l'abbiamo già avuto con la beta di aprile e all'epoca lo scarso livello di sfida ha sollevato parecchi dubbi ma per fortuna le cose sono cambiate parecchio in questi mesi. Le nuove REQ aumentano l'importanza dell'arsenale in una modalità che non si accontenta di essere massiccia ma include obiettivi casuali e un sacco di nemici che spesso attaccano in massa. Il volume di fuoco eguaglia i momenti più intensi della campagna senza impattare più di tanto sul frame rate, regalandoci cavalcate epiche al fianco dei compagni che possono però trasformarsi rapidamente in una tremenda disfatta quando vengono a mancare organizzazione e armi adatte allo scopo.
Con una squadra male assortita alcune ondate possono risultare quasi impossibili da affrontare a causa dell'efficacia dei nemici tra i quali troviamo anche il nuovo Grunt Goblin reso pericoloso da corazza, scudo energetico, cannoni a aghi e propulsore per gli spostamenti rapidi. Letale in versione mythic, la nuova classe arrivata con il redesign dei boss di Warzone fa il paio con i Wraith controllati dall'intelligenza artificiale che ora risultano decisamente più aggressivi ed efficaci elevando ulteriormente la difficoltà complessiva. Questa non è di certo un male a prescindere visto che incrementa la longevità ed è la garanzia di una sfida degna di questo nome ma va detto che spesso è incrementata da qualche problema di bilanciamento come il troppo poco tempo per completare determinati obiettivi e l'arrivo di ondate di avversari particolarmente potenti quando i giocatori non hanno ancora avuto modo di accedere agli armamenti pesanti. Affrontare cinquanta cavalieri prometeici, venticinque Phaeton o quattro Mantis senza un team affiatato e dotato delle armi giuste può rivelarsi un vero inferno, uno di quelli che portano a invocare il nerf con tutto il fiato a disposizione. Capita inoltre che il timer arrivi allo scadere perché qualche nemico si è imbucato e in questi casi la frustrazione supera istantaneamente il livello di guardia. Infine dalla community sono arrivate lamentele per l'eccessivo danno dei cavalieri prometeici, per i respawn troppo e per qualche anomalia di troppo, come i nemici che sparano direttamente su uno spawn generando frustrazione in quantità. Ma con un team organizzato, uno di quelli che sceglie le armi giuste in base ai nemici da affrontare, arrivare a fine corsa è possibile e quando questo succede la soddisfazione è tanta da cancellare tutta l'amarezza delle sconfitte subite. Ed è questa soddisfazione che ci permette di affermare che la modalità Warzone Firefight, pur essendo imperfetta, diverte più delle sparatorie di Halo 3: ODST e potrebbe rappresentare, con l'aiuto di qualche rifinitura e di ulteriori obiettivi, una delle colonne portanti del multiplayer di Halo 5: Guardians, magari con l'aggiunta di ondate infinite e sempre più potenti capaci di esaltare ulteriormente le potenzialità delle squadre migliori.
Un update massiccio
Il nuovo update di Halo 5: Guardians è incentrato sulla modalità Warzone Firefight ma include parecchi extra come la mappa da arena Molten che esalta le caratteristiche del Battle Rifle consentendo ai giocatori di tenersi a debita distanza dagli avversari anche se non mancano parecchi "trick jump" resi possibili dalle peculiari dinamiche di movimento di Halo 5: Guardians. In quanto a stile estetico Molten è tutta nuova, caratterizzata da paesaggi infuocati, colonne di fuoco, fiumi di lava e un livello di dettaglio complessivo piuttosto elevato. L'altra mappa inedita è Prospect, ambientata su Meridian prima del nefasto passaggio dei Covenant e pensata nello specifico per la modalità Warzone Assault. Si tratta di una mappa immensa che concede ampio spazio ai veicoli e si snoda tra massicce installazioni minerarie. L'ultima mappa del pacchetto è Attack on Sanctum, ambientata nek desertico Sanghelios, il pianeta natale degli Elite già apparso nella campagna, e affrontabile in Warzone Firefight.
Tra canyon, installazioni militari e strutture aliene, questa nuova mappa offre spazi immensi e una grande varietà di situazioni. Concludiamo l'argomento mappe con le novità per l'editor che ora include l'ambientazione Tidal. L'area da riempire utilizzando la Fucina è immensa, anche in verticale, e ci porta in un paradiso naturale fatto di palme, isole e immense distese d'acqua. Tutto tra l'altro condito dall'aumento delle risorse utilizzabili per la creazione delle mappe che ci costringe, però, a fare i conti con possibili rallentamenti. Purtroppo in questo caso sono emersi alcuni problemi tecnici ma sarà senza dubbio rilasciato un fix e non possiamo far altro che aspettarlo pazientemente. A questo punto passiamo alle novità legate all'equipaggiamento, immancabili come in ogni update, che includono anche lo sniper a particelle Type-50 di Halo 2, i veicoli covenant dorati dei Covenant Zealot e un nuovo mezzo volante ispirato al buon vecchio Hornet. Più compatto dell'AV-14, il Wasp è un velivolo UNSC piuttosto fragile, anche in questo caso probabilmente destinato a qualche bilanciamento, ma nelle mani giuste può comunque regalare qualche soddisfazione. L'ultima novità di rilievo è invece dedicata al single player. Il punteggio nelle missioni, accompagnato da nuovi achievement, è una di quelle aggiunte apparentemente ininfluenti ma che in un titolo pieno di armi, fisica e moltiplicatori regala ampi margini per dimostrare di essere i migliori. Il punteggio, influenzato anche dai teschi e dal tempo di completamento della missione, è la cifra condivisibile della propria abilità, spesso capace di spronare un giocatore a dare il meglio a prescindere dalle brame competitive. Le novità di contorno includono bugfix in quantità, migliorie estetiche per i boss, REQ in quantità, reward, rifiniture per il netcode di Warzone, parecchie modifiche all'interfaccia e anche qualche tweak per l'arena. Parliamo di piccoli cambiamenti che si sommano però a tre mappe tutte nuove, al redesign dell'interfaccia di Warzone, a rifiniture in quantità, alla nuova ambientazione per il Forge, al ripensamento dei boss Warzone e alla nuova modalità sparatoria ancora da rifinire ma decisamente divertente. Grazie a tutto questo il nuovo update si candida come il migliore dal lancio di Halo 5: Guardians e rappresenta un ottimo motivo per tornare a calcare i campi di battaglia del titolo 343 Industries.