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Lo strano membro della famiglia

Dopo l'antipasto di Beginning Hour, abbiamo provato la prima vera demo di Resident Evil 7

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   18/08/2016
Resident Evil 7 biohazard
Resident Evil 7 biohazard
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Sul fatto che Resident Evil avesse bisogno di una svecchiata erano tutti abbastanza d'accordo, eppure la demo Beginning Hour con cui Capcom ha presentato il settimo capitolo della serie ha lasciato più di qualche fan perplesso sulla direzione intrapresa dalla compagnia giapponese. Troppo diverso e troppo lontano dalle radici del franchise, Resident Evil 7 si è presentato come un survival horror sullo stile di Amnesia e Outlast, in cui il senso di impotenza è dato tutto dall'impossibilità di difendersi e dalla necessità di nascondersi costantemente. Il fatto che la demo dell'E3 non facesse parte del gioco aveva portato qualcuno a pensare che non fosse indicativa dell'esperienza finale. Eppure, dopo aver provato una nuova versione alla GamesCom di Colonia, è sempre più evidente che è proprio questo il nuovo volto di Resident Evil.

Dalla demo della GamesCom, Resident Evil 7 non sembra allontanarsi troppo da Beginning Hour

Videocassette da incubo

Se in Beginning Hour il giocatore era invitato a "unirsi alla famiglia", in questa demo abbiamo fatto la conoscenza di un nuovo membro. Ancora una volta, tutto ha inizio dal ritrovamento di una videocassetta, che dà il via a una sequenza interattiva in prima persona giocata attraverso gli occhi di chi ha registrato il filmato. In questo caso si tratta di Mia, una ragazza che sta scappando da Marguerite Baker, la vecchia pazza che nell'ultimo trailer si vede correre e imprecare agitando una lanterna. Non è ben chiaro chi sia questa Marguerite, ma mentre prova a inseguirci e stanarci la si sente lanciare insulti rivolti a Mia, ribadendo come le sia stata offerta ospitalità e come lei abbia rifiutato "un regalo". Ambientato in un tetro angolo del Louisiana, questo breve livello vede Mia cercare riparo in un'abitazione caduta in rovina, ed esattamente come in Amnesia, l'obiettivo è non farsi trovare dalla vecchia Marguerite.

Lo strano membro della famiglia
Lo strano membro della famiglia

Bisognava così nascondersi dietro una parete, accucciarsi dietro una cassa e aspettare che attraversasse un corridoio; nulla che non si sia visto più e più volte (e sviluppato in maniera decisamente più interessante) in altri survival horror come SOMA e Outlast. L'unico breve enigma della demo ci ha visto raccogliere una statuina di marmo e rotearla con i due stick analogici in modo da proiettare la giusta ombra sulla parete. In questo modo si poteva sbloccare un meccanismo, aprire un passaggio segreto e procedere verso la fine della demo. Peccato che ciascuno di questi momenti ci sia sembrato fin troppo fiacco: questo breve segmento non è stato mai in grado di mettere tensione, e il "jump scare" con cui si concludeva era talmente prevedibile da risultare banale. Certo, il fatto che la vecchia Marguerite fosse in grado di notarci se facevamo rumore o ci nascondevamo dietro a travi troppo larghe, ci ha portato un paio di volte al game over, ma mai la demo è riuscita a trasmetterci la stessa ansia del restare nascosti sotto a un letto o dentro un armadio in Outlast. Quello che non è ancora chiaro è se Resident Evil 7 avrà questa formula dall'inizio alla fine, o se questi momenti visti finora rappresentano un'eccezione all'interno di un gioco dalle meccaniche più elaborate. Sappiamo infatti che Mia è la protagonista di alcuni di questi filmati ritrovati, ma anche che l'arco narrativo principale ci vedrà vestire i panni di un personaggio maschile. Questo dovrebbe essere in grado di difendersi, anche se il combattimento, dicono gli sviluppatori, sarà una parte molto marginale dell'esperienza. Gli sviluppatori hanno anche confermato che ci si potrà curare utilizzando le classiche erbe mediche, suggerendo quindi un sistema di gestione della salute che nelle due demo finora provate non era presente. L'unica certezza è che Resident Evil 7 rappresenta il cambiamento più drastico mai avvenuto per la serie: non solo viene stravolto un gameplay che era scolpito nella pietra dal quarto capitolo, ma cambia anche la filosofia dietro l'esperienza survival, ora (almeno in alcuni segmenti) incentrata più sul doversi nascondere che sulla capacità di difendersi. Con l'uscita del gioco prevista nel mese di gennaio, speriamo di scoprire qualche ulteriore dettaglio già tra qualche settimana, in occasione del Tokyo Game Show.

CERTEZZE

  • La serie potrebbe beneficiare della nuova direzione

DUBBI

  • Sistema di combattimento ancora nell'ombra
  • Per ora poca tensione e pochi spaventi