Negli ultimi giorni siamo volati a Los Angeles per assistere al gameplay reveal e provare in anteprima il nuovo titolo Bungie. Già dai primissimi teaser trailer, Destiny 2 è uno degli argomenti più discussi in rete, sia tra i fan più sfegatati, sia tra quelli che magari hanno deciso di lasciare il primo capitolo per qualche motivo in particolare. In questo secondo episodio si evidenzia infatti un maggior focus nell'abbracciare un enorme quantitativo di gente in più, prima di tutti coloro che sono rimasti delusi dal supporto "Giocatore Singolo" del primo capitolo, poi l'enorme community PC tramite la strettissima collaborazione con Activision Blizzard che gestirà la pubblicazione su Battle.net del titolo e non Steam come si vociferava in passato. Messe per la prima volta le mani al pad su questo nuovo titolo, è subito chiaro quanto sia stato ascoltato il feedback generato negli ultimi anni dai giocatori e come gli sviluppatori si siano impegnati per realizzare un gioco ancora più accessibile ma soprattutto estremamente divertente da giocare.
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Pronti al mondo senza luce di Destiny 2? Seguiteci in questa analisi ultra-approfondita!
Una campagna cinematica
Uno degli aspetti più criticati del primo capitolo è l'assenza di una reale trama, spiegata e approfondita solo nel grimorio, un sistema di carte collezionabili accessibile tramite il sito bungie.net. Questo ha limitato assai il potenziale narrativo del gioco che, tra le altre cose, è stato inoltre caratterizzato da una forte assenza di cinematiche, aspetto leggermente migliorato con il DLC "Il Re dei Corrotti" che ha realmente caratterizzato i vari leader della torre.
Partendo da quello che abbiamo visto nel trailer, Destiny 2 sembra puntare a una drammatica storia ricca di cinematiche. La collaborazione con Blur Studio promette bene, anche se è ancora poco chiaro l'effettivo quantitativo di cutscene che saranno presenti nel gioco. Bungie ci lascia infatti con la semplice frase "la campagna più cinematica di sempre" che ci fa ovviamente sperare bene. Fortunatamente, avendo messo le mani per la prima volta sulla campagna durante l'evento, abbiamo potuto notare la presenza di cinematiche introduttive prima e dopo la missione che abbiamo giocato. Mentre l'ultima città della Terra viene rasa al suolo e il viaggiatore subisce un devastante attacco, i guardiani si ritrovano ad affrontare una delle più grandi sfide di sempre, la perdita della luce. Devastati dal duro colpo inflitto dai Cabal e con il centro operativo, la torre, ormai distrutta, i guardiani dovranno radunare le forze e iniziare a ricostruire. Nel far questo, avremo a disposizione nuovi pianeti tra cui Titano, Io e Nessus in cui ogni leader della torre instaurerà il suo avamposto. A Los Angeles abbiamo giocato la prima missione dove il nostro guardiano tenta di proteggere la torre dall'attacco dei Cabal. Ben presto incontriamo il comandante Zavala che interagisce col personaggio e con il mondo di gioco tramite sequenze scriptate. Durante i combattimenti ci aiuterà creando più volte la barriera protettiva che abbiamo visto nei titani del primo capitolo di Destiny, mentre la torre continua a essere bombardata. Andando più avanti nel livello incontriamo Ikora, anche lei leader della torre, che respinge un attacco Cabal sferrando una possente bomba nova. Importante notare quindi come tutti i personaggi, prima semplici voci che parlavano al personaggio in remoto tramite il proprio spettro, sono invece anche loro protagonisti dell'azione di gioco, garantendo un maggiore coinvolgimento in generale nella storia di Destiny 2. Già dalla campagna si avverte una forte attenzione del team nell'ascoltare il feedback dei giocatori, visto che ora la caratterizzazione dei personaggi è ottima ed è forte il classico dualismo di Bungie che alterna momenti epici a spassosissime gag incarnate dalla figura di Cayde-6.
Gameplay e gunplay
La stessa attenzione ai commenti generati dalla community si ritrova anche nel gameplay, rivisto e migliorato partendo dalle solide basi costruite in anni di sviluppo del primo capitolo. Mentre a livello tecnico (su console) ci ritroviamo con qualcosa estremamente vicino al primo capitolo di Destiny, "il grande e grosso 2", citando le parole di Luke Smith di Bungie, lo scopriamo una volta messe le mani sul gameplay e analizzandolo nel dettaglio. Tanto per iniziare, viene introdotto il concetto di abilità di classe, cosa che contraddistinguerà definitivamente la scelta tra cacciatore, titano e stregone. Indipendentemente dalla sottoclasse scelta che modifica la super, le granate e in generale l'elemento del danno tra vuoto, arco e solare, l'abilità di classe rimane invariata.
I titani avranno uno scudo da piazzare che respinge gli attacchi frontali, i cacciatori potranno schivare gli attacchi e ricaricare le munizioni o il corpo a corpo, gli stregoni possono creare un'area di rigenerazione o di buff per riuscire ad avere la meglio in situazioni più combattute. Vengono rivisitate anche le sottoclassi, sempre a favore di un maggior divertimento e coinvolgimento del giocatore. Se Cantore del Sole, sottoclasse dello stregone, era forse una delle più noiose da utilizzare, ora troviamo Lama dell'Alba che permette al nostro stregone di lanciarsi in aria e continuare a sparare volando. Attivata la super devasteremo i nemici con potentissimi attacchi solari. Ma se Lama dell'Alba è una novità assoluta, anche le vecchie specializzazioni sono state riviste: Pistolero del cacciatore ad esempio, riceve ben 6 colpi di pistola d'oro mentre il titano assaltatore è ora capace di sferrare più colpi di Pugno della Distruzione, devastando più gruppi di nemici. Piccoli cambiamenti sostanziali che garantiscono un gameplay sempre divertente da giocare indipendentemente dalla sottoclasse scelta. Ovvio che tutto quello che riportiamo in questo articolo potrebbe essere soggetto a cambiamenti in fase di sviluppo, ma è interessante notare come il team stia pensando di integrare molte idee. Non è ancora chiaro se le vecchie sottoclassi torneranno in qualche modo o se saranno completamente sostituite da questa versione rivisitata, quello che è certo è che i guardiani sono ancora divertentissimi da utilizzare e non vediamo l'ora di provare tutte le loro abilità. Altro aspetto fondamentale del gioco Bungie è l'ottimo gunplay: lo sparatutto funziona benone e le armi hanno un feeling fantastico rispetto a quanto visto finora. Sparare è forse uno dei pezzi forti di Destiny e adesso le armi sembrano caratterizzate molto meglio.
Prima di tutto i fucili a impulsi, rapidi, veloci e letali, con le loro raffiche da tre colpi sono quelli più versatili. I cannoni portatili sono tra i più divertenti in molte circostanze, dal PvP al PvE a seconda dei perk dell'arma; nei combattimenti a media distanza daranno serie soddisfazioni. I fucili automatici rimangono come prima mentre i fucili da ricognizione sembrano preferire in tutto e per tutto le lunghe distanze con un rateo di fuoco fin troppo basso. Tra le novità assolute vengono introdotte le submachine gun, mitragliette da combattimento ravvicinato e i lanciagranate, un'ottima alternativa ai lanciarazzi per scontri a medie distanze. Viene inoltre introdotto il concetto di Power Weapon, categoria di armi in cui rientra ogni cosa che può uccidere con un colpo, quindi fucili a pompa, cecchini, fusione, lanciarazzi e lanciagranate. Questo cambia drasticamente il nostro approccio alle varie situazioni in cui potremo trovarci. I nostri guardiani avranno a disposizioni due slot per le armi primarie, uno da danni cinetici, l'altro da danni elementari. Durante un semplice assalto, ci troveremo a scambiare tra le nostre due armi primarie a seconda della situazione o del nemico che ci troviamo davanti, l'assenza delle armi secondarie capaci di uccidere all'istante i nemici crea scontri molto più combattuti e pensati in qualsiasi modalità del gioco, considerando soprattutto le pochissime munizioni disponibili per le Power Weapon. Se avete giocato il primo Destiny di pompa e cecchino, dovrete rivalutare le vostre strategie e fare affidamento su tutte le abilità del vostro guardiano.
Verso nuovi mondi e nemici
Mentre è ancora incerto se la Luna, Marte e Venere saranno visitabili, Destiny 2 porta nuovi pianeti da esplorare: Titan, Io e Nessus, ognuno di questi ricchi di colori e particolari unici. Sarà poi possibile viaggiare liberamente da una parte all'altra dei globi o accedere alle attività senza dover mai tornare in orbita. Ogni pianeta ha la sua storia principale legata alla trama, oltre a questo figurano le avventure, una serie di storie e quest secondarie che introdurranno nuovi personaggi e ci avvicineranno ancora di più alle vicende di un determinato pianeta.
La vasta mappa di gioco comprende inoltre segreti nascosti, dungeon con ricompense segrete, eventi pubblici e chi più ne ha più ne metta. È lecito aspettarsi enormi aree di gioco interamente esplorabili e già da quel che abbiamo potuto provare con mano, le aspettative iniziano a crescere. Una volta iniziato l'assalto The Inverted Spire, su Nessus, ci ritroviamo in un vasto spazio aperto e ben presto comincia la nostra discesa in verticale verso uno scavo dei Cabal che porta a una rovina Vex dove affronteremo The Modular Mind il boss finale dell'assalto. Questo alterna fasi di platform a combattimenti, spazi chiusi a spazi aperti, per farla breve c'è molto da camminare e l'antipasto fornito da un singolo assalto è quello di un mondo di gioco abbastanza ampio. Figurano nuovi nemici con cui siamo entrati in contatto per la prima volta tra i quali i War Beast, delle creature canidi che attaccano in branco e tendono a mettere il giocatore con le spalle al muro. Gli stessi Cabal sono stati inevitabilmente migliorati: gli scudi delle falangi possono diventare piccole fortezze inespugnabili che ci bloccheranno la strada, mentre i nuovissimi gladiatori ci inseguiranno infliggendo pazzeschi danni corpo a corpo. Arrivati al boss finale, inizia un combattimento a più fasi, dove The Modular Mind costringerà il giocatore a cambiare strategia spesso. Inizialmente, come molti boss di Destiny, è tutto assai calmo, dopo aver inflitto sufficiente danno il boss procederà con il distruggere il pavimento, facendoci scendere al livello inferiore dove ci aspetteranno nuove sfide fin quando, livello dopo livello, The Modular Mind comincerà ad attaccare freneticamente il giocatore scagliandogli addosso ondate di Vex esplosivi nel disperato tentativo di avere la meglio. Nonostante le dinamiche estremamente familiari, l'esperienza di gioco è divertente e la rigiocabilità garantita, soprattutto se consideriamo quanto un semplice modificatore cambierà la difficoltà dell'assalto e i modi in cui i guardiani dovranno affrontare la nuova sfida. Indubbio dire quanto sia ancora difficile capire la reale qualità degli assalti che saranno proposti in Destiny 2 o la reale grandezza della mappa di gioco, ma considerando gli ottimi risultati ottenuti nel primo capitolo e il buon punto di partenza rappresentato da quanto provato a Los Angeles, non vediamo l'ora di scoprire quali altre sfide dovranno affrontare i nostri guardiani.
Multiplayer 4v4 e Countdown
È molto raro che un gioco passi da un numero di giocatori più ampio a uno più basso, il sequel vede infatti la completa trasformazione della sua componente PvP, passando da scontri 6v6 al massimo di 4v4. Una scelta molto interessante spiegata da tante dinamiche che si comprendono velocemente una volta provata la nuova modalità Countdown. Definendola al meglio, basti pensare alle Prove di Osiride o a eliminazione: la modalità avrà un massimo di quattro rianimazioni per turno e una bomba da innescare o disinnescare a seconda del turno. I giocatori dovranno infatti decidere l'obiettivo da attaccare (A o B) e sfruttare l'intera mappa di gioco a proprio vantaggio. Sono presenti due casse di munizioni per Power Weapon, ognuna dal lato opposto del centro mappa, garantendo un buon fattore simmetria.
Per ottenere la vittoria il team che attacca deve innescare la bomba o sconfiggere tutti guadagnando così un punto, in maniera simile il team che difende dovrà uccidere tutti i giocatori o disinnescare la bomba dopo che è stata innescata. Una volta ottenuta una vittoria da parte di uno dei due team, comincia un nuovo turno. Il forte della modalità è il poter tenere d'occhio tutto quello che succede nella partita. Nell'interfaccia, oltre al classico radar, avremo un resoconto dei guardiani della partita (alleati e non), con relative sottoclassi e indicatore della Super. Ogni volta che un giocatore muore l'interfaccia segnerà che quel giocatore in particolare, contraddistinto dall'emblema della sua sottoclasse, è stato attualmente sconfitto. Avere così tante informazioni sulla partita cambia drasticamente l'approccio al PvP, ora molto più ragionato rispetto al passato. Affrontare un guardiano significherà dover sostenere uno scontro non indifferente, caratterizzato da un time-to-kill più alto e dalle abilità di classe che modificano la gestione del campo di battaglia. Una delle cose migliori che poteva succedere al multiplayer di Destiny è la scomparsa delle armi secondarie mentre l'introduzione del concetto di Power Weapon modifica estremamente gli scontri. Aggiungete poi una riduzione della mira assistita e per avere la meglio su un guardiano bisognerà usare bene le proprie risorse e piazzare nel migliore dei modi i colpi delle proprie armi. Le super sono anche loro protagoniste della modalità Countdown. Arrivati verso gli ultimi turni, i giocatori cominceranno ad avere le loro abilità cariche che saranno immediatamente segnate nell'interfaccia in alto. Qui entrano in gioco le armi con danno elementare, capaci di infliggere un danno non indifferente quando si tratta di affrontare un nemico con super attiva dello stesso elemento della nostra arma. Se vediamo che l'ultima super rimasta nel team nemico è uno stregone solare con Lama dell'Alba, sarebbe opportuno equipaggiare un'arma con danno solare in modo da poterlo fronteggiare una volta attivata la sua super. Dite quindi addio a pompa e cecchini, nonostante raccogliere le munizioni per le Power Weapon possa rappresentare un vantaggio non indifferente: i ritmi di Countdown tendono a far finire la partita poco prima dell'apparizione delle suddette munizioni, starà al giocatore applicare le giuste tattiche per riuscire ad avere la meglio sul proprio avversario. Esprimendo un paio di pareri sul bilanciamento e quanto provato, ricordandovi che il tutto è ancora in fase embrionale, Coundown è una modalità divertente e competitiva. Il team play è necessario più che mai e una buona comunicazione di squadra è la chiave per la vittoria. La scomparsa dei fucili a pompa e dei cecchini che dominavano il crogiolo del primo Destiny hanno creato scontri più lunghi e combattuti ma mai noiosi o monotoni. Che sia il primo passo verso un PvP davvero competitivo?
Conclusioni
Abbiamo passato una manciata di ore in compagnia di Destiny 2, non abbastanza per poterci permettere di esprimere un vero e proprio giudizio sul titolo, soprattutto se considerate le tante novità annunciate ancora da implementare. Il nuovo capitolo del gioco Bungie parte dagli ottimi risultati raggiunti nel titolo originale e li migliora sotto ogni aspetto basandosi sui feedback della community. Indubbia la sensazione di già visto, complici asset e un livello tecnico non troppo lontano da quello del primo capitolo.
Lo sbarco su PC significa molto e la possibilità di sfruttare le nuove console garantisce un maggior numero di risorse per gli sviluppatori. Da qui mappe più grandi, destinazioni selezionabili direttamente mentre si gioca, tanti effetti e combattimenti più vivi. In realtà a conti fatti è ancora presto per parlare, ma le basi sono molto solide e le promesse del team di sviluppo ottime. Il gameplay è di alto livello anche questa volta, forse il vero piatto forte del gioco, che valorizza ancora di più le abilità dei nostri guardiani. La campagna sembra puntare a una componente drammatica narrata via cinematiche mozzafiato, il multiplayer vede la scomparsa di tutto quello che portava al "one-shot" favorendo scontri basati sulle abilità dei guardiani e sulla capacità del giocatore di utilizzare le proprie armi. In definitiva, siamo abbastanza convinti di quanto provato anche se abbiamo toccato con mano soltanto una piccola percentuale di tutto quello che ha da offrire il gioco e siamo abbastanza sicuri che il tutto sarà profondamente cambiato da qui alla beta. Bungie sembra pronta a mandare un forte messaggio a tutti coloro che hanno lasciato, per un motivo o per un altro, il primo capitolo presentandoci quello che vuole essere il gioco online definitivo. Purtroppo, c'è ancora tanto da vedere e le promesse da mantenere sono molte.
CERTEZZE
- La campagna sembra puntare verso la direzione giusta
- Il Gameplay è più funzionale che mai
- Il multiplayer ha un buon potenziale
- Il feedback della community sembra esser stato ascoltato
DUBBI
- L'effettivo bilanciamento PvP è tutto da vedere
- Sappiamo ancora troppo poco delle nuove sottoclassi
- Inevitabile sensazione iniziale di star giocando allo stesso gioco