I vertici di Bungie a un certo punto del ciclo vitale di Destiny 2 avrebbero proposto un modello di abbonamento a pagamento, salvo poi rinunciare per via della ferma opposizione degli sviluppatori, che hanno bocciato l'idea su tutta la linea.
Questo dettaglio è emerso da un video pubblicato da Destin Legarie, che include le testimonianze di alcuni ex dipendenti, che hanno denunciato un'ambiente di lavoro tossico, episodi di umiliazione da parte del managment e un reparto risorse umane maggiormente interessato ai propri interessi che a quelli dei lavoratori e una generale gestione inadeguata da parte dei dirigenti.
Bungie sarebbe vittima dell'avidità della sua dirigenza
Tra i tanti dettagli emersi da queste testimonianze, c'è per l'appunto anche l'idea di un abbonamento a pagamento mensile, che è stata fortemente criticata dagli sviluppatori. Non sono chiari i motivi, né quando si è verificato questo episodio, ma delle voci di corridoio al riguardo erano circolate in rete nel 2022.
Come forse ricorderete, Destiny 2 è stato lanciato come un gioco a pagamento, per poi diventare free-to-play con espansioni a pagamento e microtransazioni per elementi estetici per aumentare i ricavi del gioco. Probabilmente l'idea di un abbonamento mensile era stata pensata per aumentare ulteriormente gli incassi, cercando di inseguire il modello di MMO come World of Warcraft e Final Fantasy 14.
Le fonti di Destin Legarie affermano che la dirigenza dello studio era ossessionata dal dovere monetizzare a tutti i costi, al punto da temere che le ricompense legate ad alcune attività di Destiny 2, come ad esempio le Prove di Osiride, potessero rendere meno appetibili gli oggetti a pagamento dell'Eververse. Un ex dipendente a questo proposito ha dichiarato "tutto quello che sta succedendo a Bungie è causato dall'avidità".
Chiaramente queste dichiarazioni non mettono in buona luce Bungie in vista del lancio di Marathon il prossimo 23 settembre su PC, PS5 e Xbox Series X|S, per quanto da prendere con le pinze in quanto non verificabili.