Il Level Up di Namco, quest'anno, è stato un evento strabordante, organizzato attorno a una lineup ricchissima di titoli in larga parte già testabili a dovere. Tra i tanti prodotti in arrivo della casa è inevitabile trovare videogame meno ambiziosi della norma, o assestatisi all'interno di formule sicure particolarmente apprezzate dal pubblico nipponico, eppure non sono mancati i "veri" protagonisti: quei giochi capaci di trascinare da soli una lineup intera con la propria qualità. In questo pezzo non vogliamo però descrivervi tutto il meglio dell'evento francese (siamo intenzionati a coprirlo con più anteprime, ovviamente), bensì parlare di un titolo che, persino tra progetti di notevole qualità, resta una punta di diamante di valore inestimabile: Dragon Ball FighterZ. Mentiremmo se negassimo di essere volati a Parigi con il picchiaduro di Arc System come priorità assoluta, quindi immaginate la nostra sorpresa quando abbiamo avuto la possibilità di testare una sua versione pressoché completa, con tanto di personaggi appena annunciati perfettamente giocabili. Preparatevi ragazzi, perché dopo l'ultima prova la nostra opinione non è cambiata: potremmo essere davanti a uno dei migliori picchiaduro di sempre.
Il fanservice fatto bene
Una build completa è una bestia rara agli eventi preview, quindi non ci siamo fatti pregare e abbiamo approfittato di ogni possibile pausa per spolpare le modalità disponibili e le nuove aggiunte. Chiaramente non mancavano delle limitazioni sui contenuti trattabili, ma la modalità Storia non ci era preclusa, con un intero capitolo affrontabile liberamente che ne ha svelato la struttura finale: si tratta di un'avventura a missioni, in cui si incontrano avversari dotati di caratteristiche variabili, i personaggi salgono di livello e possono potenziarsi con delle abilità passive ottenute vincendo le battaglie (elementi GDR simili a quelli visti nel M.O.M Mode di Guilty Gear Xrd, per intenderci), e il roster si sblocca di volta in volta (solo nello story mode, poiché normalmente gli unici personaggi da sbloccare sarebbero le versioni Super Saiyan Blue di Goku e Vegeta). Nel complesso, insomma, una campagna estremamente ricca e variegata, più sensata del lungo "anime" degli ultimi Guilty Gear e capace di riservare qualche bella sorpresa. Unico dubbio una difficoltà troppo permissiva per chi è pratico del genere, che dovrebbe comunque sparire una volta smanettato per bene con il livello di sfida nelle opzioni.
Se contiamo poi un arcade mode massiccio come pochi (anch'esso ramificato), le classiche modalità online e la possibilità di riprodurre alcuni dei momenti più iconici della serie con la splendida grafica del gioco, otteniamo un misto di contenuti e fanservice che difficilmente potrà lasciare indifferenti gli appassionati. Persino il numero di combattenti si è fatto più che degno dopo l'ultimo reveal, e perfettamente in grado di mantenere fresco il gioco in rete nonostante Dragon Ball FighterZ sia un picchiaduro 3 vs 3; va peraltro precisato che durante la presentazione è stata confermata un'ultima sorpresa in arrivo e che quindi il numero finale dei guerrieri potrebbe ancora salire (noi scommettiamo su una versione giocabile di Androide 21, ma attendiamo conferme), senza contare i già previsti otto guerrieri dei DLC futuri.
Hitting the spot
Persino coloro che vorrebbero un roster sconfinato alla Budokai - letteralmente impossibile in un titolo tecnico come questo, per via della necessità di bilanciare tutto al meglio e della complessità dei sistemi - comunque, dovrebbero capitolare davanti alla cura riposta in ogni combattente. FighterZ è chiaramente un gioco creato da fan della serie - o perlomeno suoi fini conoscitori - perché ognuno dei guerrieri selezionabili è una perfetta trasposizione dal manga, con mosse iconiche furbescamente utilizzate per renderne unico lo stile di combattimento. Tra le "nuove leve" noi abbiamo trovato particolarmente impressionanti Hit e Goku Black (i personaggi migliori del Super, prevedibilmente inseriti con un guizzo finale), dotati di un parco mosse notevolissimo. Laddove Goku Black è però una versione alternativa dei Saiyan classici, con un raggio dei colpi davvero pericoloso e una chiara tendenza all'offensiva senza tregua, Hit si è invece rivelato una scelta atipica, capace di confondere l'avversario con teletrasporti continui, mosse ad attivazione e un controllo totale degli spazi dalla distanza.
Pensate, l'assassino più forte dell'universo è talmente bravo nel confondere le idee a livello del terreno da non possedere colpi bassi veloci, ed è in grado di far partire combinazioni dall'altro lato dello schermo; forse ad Arc System si sono resi conto che con dei bassi efficaci sarebbe stato quasi impossibile arginare i giocatori esperti, e lo hanno limitato di conseguenza. Per carità, non che le altre nuove aggiunte siano da meno: Yamcha è (paradossalmente) difficilissimo da fermare grazie alle sue combo veloci e alla mobilità estrema a terra, ma risulta scarsino in volo; Beerus è un guerriero particolarmente pericoloso da lontano, che può riempire di proiettili energetici lo schermo e lanciarli in un secondo momento (in modo simile a Venom di Guilty Gear, ma con molti più proiettili alla volta); Nappa è un bestione più rapido di quanto ci si possa aspettare, che confonde le idee piantando Saibaman nel terreno che attaccano con routine varie; Ginyu usa in serie i membri della sua squadra per eseguire le mosse e può sostituirsi al nemico; Tien ha poche mancanze e super potentissime che lo danneggiano se abusate; Kid Buu è un velocissimo personaggio offensivo che può facilmente creare confusione con i suoi colpi dal raggio variabile; Gotenks è un piccolo bastardo capace di rendersi problematico in ogni situazione; e Gohan in versione adulta è una forza della natura che, se utilizzato con un bel po' di barra del ki può potenziarsi in modo impressionante o scagliare un'onda energetica capace di ribaltare del tutto il match. E questi sono solo gli ultimi guerrieri svelati; che dite, vi basta come varietà?
Superare il limite del super saiyan
Dragon Ball FighterZ è insomma secondo noi già promosso a pieni voti dal punto di vista del roster e dei contenuti. Il suo potenziale commerciale potrebbe però venire in parte limitato dalle meccaniche di gioco: tra le più accessibili mai viste in un gioco Arc System ma comunque completamente influenzate dal DNA della casa, e pertanto molto meno facili da padroneggiare di quanto si possa credere. Abbiamo passato qualche ora nella completissima modalità allenamento (al solito dotata di una lunga lista di prove e consigli per insegnare tutte le basi a dovere) e vi assicuriamo che, se le combinazioni base sono semplicissime da eseguire per chi ha un minimo di dimestichezza con il genere, gli ostacoli si fanno spaventosamente più ripidi quando si tentano di eseguire combo complesse con l'ausilio di rimbalzi a muro e attacchi assist. Le finestre temporali di esecuzione dei colpi sono strettissime per cose di questo tipo, e nonostante una certa esperienza ci abbiamo messo davvero parecchio prima di imbroccare qualche serie di colpi elaborata.
La cosa indubbiamente renderà difficile per alcuni giocatori adattarsi all'ecosistema del competitivo - che ci aspettiamo brutale come non mai a pochi mesi dal lancio - eppure ci rende felicissimi: quando la barriera della "skill" è così alta il gioco riesce a stupire per lunghi periodi di tempo, e in particolare FighterZ sembra nato per gli E-sports con i suoi frenetici combattimenti e i continui ribaltamenti durante i match. Sarà sicuramente uno dei titoli più godibili online per gli appassionati, non abbiamo dubbi a riguardo. Sul comparto tecnico invece non c'è niente da dire, si commenta da solo: è semplicemente l'esempio più spettacolare di Cel Shading mai osservato in un picchiaduro, persino superiore agli ultimi Guilty Gear in molti aspetti, e dotato di animazioni a dir poco eccezionali. La cosa che più ci lascia senza parole è la cura per ogni singolo dettaglio: Ginyu non può più usare la sua squadra (e quindi le sue mosse speciali migliori) una volta cambiato corpo, Chaozu non può venir usato per bloccare l'avversario se lo si fa esplodere con la super di terzo livello di Tien, Goku partecipa alla Kamehameha potenziata di Gohan adulto se fa parte della squadra, e via così; nulla è lasciato al caso.
Frenetico come non mai, contenutisticamente massiccio, molto più profondo di quanto si possa pensare, e dotato di un roster tra i più curati in circolazione, Dragon Ball FighterZ sarebbe con ogni probabilità il miglior picchiaduro dedicato alla serie anche senza un comparto tecnico eccelso. Il bello è che il comparto tecnico è al livello di tutto il resto. Dopo la prova parigina siamo esaltati come non mai, ed estasiati dai nuovi combattenti: resta qualche dubbio sul bilanciamento dei combattenti, sull'online e sulla validità effettiva dello story mode, ma quelli li chiariremo in sede di recensione. Ormai manca davvero poco.
CERTEZZE
- Graficamente magnifico e ricco di fanservice fatto come si deve
- Combat system sopraffino e più stratificato di quanto sembri
- Roster incredibilmente curato e fedelissimo alla serie
DUBBI
- Difficile al momento valutare il bilanciamento del roster e la validità del netcode
- Non abbiamo ancora ben capito come funzioni la meccanica delle sfere del drago