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I nostri personaggi preferiti di Life is Strange... e quelli che non sopportiamo

Salutiamo la serie riflettendo un po' sui protagonisti

SPECIALE di Simone Pettine   —   17/03/2018

Life is Strange ci ha regalato emozioni uniche, e adesso aspettiamo trepidanti la seconda stagione. Tra vent'anni probabilmente porteremo ancora nel cuore Arcadia Bay e gli eventi vissuti nelle due diverse stagioni. Ma il punto forte della produzione, prima ancora della trama, è rappresentato dai suoi personaggi. Inutile negarlo: è possibile immaginare un Life is Strange senza Max e Chloe? Cosa accadrebbe se eliminassimo il nutrito gruppo di comprimari con i quali si devono rapportare, giorno dopo giorno, fuori e dentro la Blackwell Academy? Non sarebbe più Life is Strange, ma soltanto un'avventura narrativa dalle atmosfere interessanti. Vogliamo dedicare questo speciale al cuore della serie, cioè ai suoi personaggi: sono tutti diversi tra di loro, e alcuni sono meglio caratterizzati di altri, possiedono una psiche più profonda. Altri ancora, magari, suscitano una maggiore empatia nel giocatore, pur non rivestendo un ruolo particolarmente importante nel susseguirsi degli avvenimenti raccontati. Il criterio di giudizio sarà puramente soggettivo; del resto non si potrebbe andare molto oltre la soggettività, in un lavoro di questo tipo. Siete curiosi di sapere quali personaggi abbiamo apprezzato, e a quali invece avremmo volentieri tirato in testa un mattone? Accomodatevi. Per forza di cose potrebbe scappare qua e là qualche anticipazione, ma abbiamo fatto del nostro meglio per evitare gli spoiler. Ad ogni modo, avete già giocato Life is Strange e la sua stagione prequel, non è vero?

Amore a prima vista

Adesso vi aspettate di leggere qualche riga in favore di Max, non è vero? E invece no. La protagonista di Life is Strange, quella di cui ci troviamo a vestire i panni nel mondo di gioco, è sicuramente un personaggio interessante. Ma noi abbiamo preferito la sua migliore amica: Chloe Price. Grazie a Life is Strange: Before The Storm, Chloe ha certamente avuto la possibilità di farsi conoscere ben più a fondo rispetto alla prima stagione. Una mini serie dedicata non può non lasciare il segno. Ma in realtà Chloe ci ha stregati già nel primo Life is Strange. Il perché è presto detto: non è meno insicura di Max. Anche lei ha i suoi problemi. Grossi problemi: spacciatori che pretendono di essere pagati, la mancanza del padre, un rapporto madre-figlia incredibilmente forte ma segnato dall'incapacità delle due di riuscire a comunicare. Anche lei inoltre, al pari di Max, è un individuo incredibilmente chiuso. Ma ecco la differenza: Max si inserisce nei rapporti umani pur restando ad essi estranea. Aiuta tutti, ma ha sempre paura di dare fastidio con la sua stessa esistenza. Chloe no: fa quello che le pare. Prova anche sensi di colpa, certo, ma il suo bel caratterino deve sempre avere la prima parola. È ribelle, e non per piacere agli altri, ma per cercare di sopravvivere a sé stessa. La sua solitudine si manifesta in una reazione distruttiva verso tutto e tutti. Manda a quel paese gli studi, se provocata litiga praticamente con tutti, con la madre e il patrigno non riesce ad avere una discussione che duri più dieci minuti. Eppure, e il giocatore lo sa, non è cattiva. È sola, è chiusa, e per certi aspetti anche incompresa. Il suo legame con Rachel, mostrato in Before The Storm, ha insegnato a comprenderla più a fondo, permettendoci di capire tante cose. Ma ci piaceva già. Così tanto che siamo stati seriamente in dubbio al momento di decidere il finale della prima stagione.

I nostri personaggi preferiti di Life is Strange... e quelli che non sopportiamo

Abbiamo appena citato Rachel Amber. Lei è la ragazza più famosa, bella e brillante della Blackwell, probabilmente di tutta Arcadia Bay. Non compare come personaggio comprimario in Life is Strange, ma assume il ruolo di co-protagonista nel prequel. E qui esplode tutta la sua potenzialità. Rachel è come una farfalla. È colorata, bellissima, suvvia a chi è che non piacciono le farfalle? Ma allo stesso tempo è anche incredibilmente fragile; molto spesso dà in escandescenza senza apparenti motivi. Abbastanza eccentrica da risultare comunque credibile, perché ha l'animo di un artista, Rachel ama il teatro, la poesia, la musica. Perché diventa amica di Chloe, e di nessun altro? Perché entrambe sono personalità complesse, irriducibili ad una singola etichetta. Abbiamo apprezzato le sue battute ironiche, il suo sarcasmo a volte spietato e triste. Altro punto in comune con Chloe, che al tempo stessa sottolinea le differenze tra le due: una famiglia complicata. Rachel non vive in un contesto molto più sereno di quello di Chloe, a conti fatti, anche se sembrano due situazioni opposte. Lo capirete meglio giocando Before The Storm: non vogliamo anticiparvi dettagli importanti della trama.

I nostri personaggi preferiti di Life is Strange... e quelli che non sopportiamo

C'è ancora tempo per parlare di un altro personaggio che abbiamo apprezzato. È Joyce Price, la madre di Chloe. L'abbiamo adorata dal primo Life is Strange. Max torna dopo anni ad Arcadia Bay, dopo essersi dimenticata di tutto e di tutti. E come viene accolta da Joyce? A braccia aperte. Perché la famiglia è la famiglia: puoi andare a vivere lontano, puoi dimenticarti di lei, ma farai sempre parte della famiglia. Max ha trascorso l'infanzia in casa dei Price, ma dopo la scomparsa del padre di Chloe non era più tornata. Questo non impedisce a Joyce di vederla ancora come una figlia. Anzi: Joyce le chiede addirittura di aiutarla a recuperare il suo rapporto con quella vera. Perché Joyce con Chloe non cerca mai lo scontro, anzi, molto spesso ci è venuta voglia di tirare uno schiaffo alla ragazza per come tratta la madre. Joyce fa quello che può: lavora tutto il giorno alla tavola calda in fondo alla strada, bada alla casa, e cerca di tenere d'occhio anche Chloe. Va bene, si è rispostata con David, ma vogliamo davvero fargliene una colpa?

E adesso i tipi poco raccomandabili

Veniamo ai personaggi che, in un modo o nell'altro, avremmo voluto gettare già dall'ultimo piano di un grattacielo. Una piccola premessa è d'obbligo: si tratta di una serie di persone che, in un modo o nell'altro, ha dei problemi. Legati alla famiglia, alle frequentazioni sbagliate, al carico di aspettative che il mondo ha messo sulle loro spalle senza chiedere il permesso. Ciononostante, sono individui odiosi, e non abbiamo alcuna intenzione di spezzare una lancia in loro favore: fatelo voi se volete. Primo nome sulla lista nera: Victoria Chase. Arrogante, snob ed eccessivamente ambiziosa, proviene da una delle famiglie più ricche di Arcadia Bay. E si vede. Se il mondo crolla, Victoria Chase si sposta e pretende che il mondo torni ad essere come lo vuole lei. Bullizza i più deboli, e non si fa scrupoli neppure a ricattare o a fare proposte indecenti al professor Jefferson pur di vincere il concorso di fotografia della scuola. Gli altri sono sempre e soltanto un mezzo per raggiungere i propri scopi. Potremmo continuare a parlare a lungo della sua arroganza, strafottenza e superbia, ma non lo faremo, perché le abbiamo dedicato già troppe righe.

I nostri personaggi preferiti di Life is Strange... e quelli che non sopportiamo

Un altro personaggio che sicuramente non inviteremmo alla nostra festa di compleanno è Nathan Prescott. Proviene da un'altra famiglia benestante di Arcadia Bay, in grado di strumentalizzare persino il preside della scuola. Nathan è antipatico quanto Victoria, ma molto più pericoloso di lei. E se avete giocato anche soltanto il primo episodio della prima stagione di Life is Strage lo sapete benissimo. Nathan è proprio schizofrenico, soffre di gravi disturbi della psiche. La sua indole, mascherata dagli abiti puliti dei "figli di papà", è quella di un criminale. Del resto il gioco lascia intendere che venga seguito da uno psichiatra, e che in passato abbia avuto qualche problemino con la giustizia. Infine qualche parola di biasimo se la merita pure David Madsen, il patrigno di Chloe. Va bene, è un veterano di guerra, ha problemi a relazionarsi con le persone (sì, anche lui). E d'accordo, vuole bene a Joyce e vuole bene pure a Chloe in fondo. Ma è davvero troppo pieno di sé, troppo sospettoso, troppo aggressivo, troppo paranoico. Non ce la sentiamo di condannarlo, perché proseguendo nella trama si riscatta, e perché alla fin dei conti non è davvero cattivo. Però insomma, David dovrebbe darsi una calmata, come suggeriscono Max e Chloe. E ogni tanto non gli farebbe male ascoltare anche le opinioni degli altri. Concludiamo con una piccola riflessione: la bellezza del mondo di Life is Strange, e dei suoi personaggi, risiede nelle sfumature. Quella che vi abbiamo proposto non è una divisione tra buoni e cattivi, ma tra chi ci è piaciuto di più e chi di meno. Restano pur sempre, nella quasi totalità dei casi, individui complessi; quando credi di conoscerli una volta per tutte, compiono un gesto in grado di stupirti, nel bene e nel male. In fondo nella vita non esistono il bianco e il nero, ma tutte le sfumature nel mezzo. Ah, che bella frase.