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Astro Bot, una mascotte destinata a salvare i giocatori PlayStation

Sono passati undici anni dalla prima apparizione dei piccoli Astro Bot, eppure sembra che la loro avventura sia appena iniziata.

SPECIALE di Luca Mazzocco   —   23/06/2024
Astro Bot
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Ammettiamolo, il recente State of Play di Sony non è stato certo l'evento più brillante degli ultimi mesi. Vuoi per una certa ripetitività ludica o per l'assenza dei grandi nomi che hanno fatto la fortuna di PlayStation, ma è chiaro come questo 2024 sia un anno di passaggio per i possessori della console ammiraglia di Sony.

Eppure, in mezzo a quest'aria di delusione e a questa insoddisfazione generale, un titolo è emerso a testa alta, galvanizzando il pubblico. Stiamo ovviamente parlando di Astro Bot, ultima fatica del Team Asobi che promette non solo di essere un platform avvincente, ma anche di dare a PlayStation qualcosa che manca da troppo tempo: una mascotte.

Il portafortuna di Sony

La parola "mascotte" viene dall'occitano (una lingua parlata nel sud della Francia) e può essere tradotta come "portafortuna". Per essere precisi, il termine "mascoto" deriva da "masco" (strega) e nell'Ottocento è stato spesso utilizzato per descrivere oggetti inanimati dotati di un qualche potere magico. Con il passare del tempo, questo termine ha ottenuto una declinazione positiva, finendo per rappresentare animali o oggetti in grado di portare fortuna.

Il design di Astro Bot è così semplice da risultare perfetto. La sua forma tondeggiante ispira tenerezza e lo schermo sulla faccia permette di modulare le emozioni senza dover lavorare sul modello 3D
Il design di Astro Bot è così semplice da risultare perfetto. La sua forma tondeggiante ispira tenerezza e lo schermo sulla faccia permette di modulare le emozioni senza dover lavorare sul modello 3D

Ecco che quindi il piccolo Astro Bot è la rappresentazione ideale di questo concetto. Il robottino è infatti la mascotte perfetta per PlayStation. Perfetta in quanto celebrativa di un'azienda tanto amata dal pubblico. Perfetta per colpire un pubblico trasversale, fatto tanto di bambini quanto di giocatori attempati. Perfetta per portare alta la bandiera di Sony in un anno scarico di grandi titoli e in un mercato che, tra Microsoft e Nintendo, sembra intenzionato a non rendere la vita facile all'azienda nipponica. Ma quali sono le origini del piccolo Astro Bot? E perché quanto mostrato allo State of Play ha colpito tanto i giocatori PlayStation?

Cronache di piccoli robot

C'era una volta "Japan Studio", software house sussidiaria di Sony Interactive Entertainment formata da diversi team interni. Team come Polys Entertainment, divenuta poi quella Polyphony Digital nota per Gran Turismo, o come il Team Ico, guidato da Fumito Ueda e capace di sfornare capolavori come Shadow of the Colossus.

Nonostante fossero poco presenti in The Playroom, i piccoli Astro Bot sono diventati sin da subito rappresentativi dell'intero progetto del Team Asobi
Nonostante fossero poco presenti in The Playroom, i piccoli Astro Bot sono diventati sin da subito rappresentativi dell'intero progetto del Team Asobi

Fondato nel 2012 da Nicolas Doucet, Team Asobi ha dato vita nel 2013 a The Playroom, un gioco in realtà aumentata perfetto per dimostrare il potenziale della PlayStation Camera e del DualShock 4. È proprio in uno dei minigiochi presente in questo titolo che troviamo per la prima volta gli Astro Bot, simpatici robottini che vivono all'interno del controller e con tanta voglia di socializzare.

Dopo essere stati i testimonial perfetti per gli strumenti base di PlayStation 4, gli Astro Bot fanno il loro ritorno tre anni dopo su The Playroom VR, esperienza pensata per introdurre gli utenti PlayStation al mondo della realtà virtuale. Il successo è tale da spingere il Team Asobi a dare vita rapidamente ad Astro Bot Rescue Mission, un platform costruito attorno proprio al PlayStation VR e che, sin da subito, diventa uno dei migliori titoli di tutto il cataogo del visore Sony. Rescue Mission è la conferma che gli Astro Bot funzionano e che il pubblico li adora. C'è però un ulteriore passo da far fare a questi simpatici personaggi: renderli parte della famiglia PlayStation.

Da personaggio a icona

Diretto dal fondatore dello studio Nicolas Doucet, Astro's Playroom è un platform sviluppato da Team Asobi e pre-installato in ogni PlayStation 5. Un titolo gratuito che, esattamente come The Playroom, funge da demo tecnica per il controller della nuova piattaforma Sony.

La presenza di tanti personaggi provenienti dal mondo PlayStation ha sicuramente contribuito al successo di Astro's Playroom
La presenza di tanti personaggi provenienti dal mondo PlayStation ha sicuramente contribuito al successo di Astro's Playroom

Il pubblico si trova quindi a innamorarsi delle potenzialità del DualSense, seguendo nel frattempo l'avventura del piccolo Astro Bot e godendo della miriade di omaggi al mondo PlayStation. Omaggi che vanno da varianti del robottino agghindate come i personaggi dei franchise più importanti legati all'azienda nipponica a veri e propri collezionabili provenienti dal passato e dal presente di PlayStation. Ed ecco che, all'improvviso, Astro Bot si è tramutato nella mascotte di Sony.

Per fare in modo che una mascotte funzioni, c'è bisogno che essa abbia una caratterizzazione psicologica e che riesca a legare in qualche modo con il pubblico. Un risultato che, combinato con un design e dei colori che richiamino il brand, permetta ai giocatori di affezionarsi al personaggio e, per estensione, all'azienda stessa.

In Astro's Playroom il giocatore si è emozionato insieme ad Astro Bot, scoprendo l'universo PlayStation insieme a lui. Il fatto di aver vissuto questa esperienza senza aver speso un euro, inoltre, ha permesso al pubblico di volere ancora più bene al simpatico robottino, dandogli quindi ulteriore fiducia. Fiducia che ora dovrà sfociare in Astro Bot, gioco di prossima uscita che porterà a compimento questa trasformazione del personaggio da semplice protagonista di un paio di demo a icona PlayStation.

Buon compleanno, PlayStation

Astro Bot approderà in esclusiva su PlayStation 5 il sei settembre di quest'anno, a pochi mesi di distanza da un altro evento importante: i trent'anni di PlayStation. Il titolo targato Team Asobi diventa quindi l'opera perfetta per celebrare la console Sony, composta di IP memorabili come Ape Escape, Uncharted, The Last of Us, God of War e Horizon. Un titolo che ha quasi il sapore dei crossover letti nelle pagine a fumetti della Marvel, dove ogni elemento narrativo ha la funzione di esaltare questo o quell'altro personaggio.

Il potenziale latente di Astro Bot è davvero immenso. Siamo di fronte a un titolo che potrebbe fungere da portabandiera per l'intero mondo PlayStation
Il potenziale latente di Astro Bot è davvero immenso. Siamo di fronte a un titolo che potrebbe fungere da portabandiera per l'intero mondo PlayStation

Astro Bot non sembra solo un gioco divertente e ricco di idee che riportano alla mente quel capolavoro immortale di Super Mario Galaxy, ma è anche il perfetto collante per i vari franchise di Sony. Una mascotte alla quale il pubblico vuole già bene e che ora vede come punta di diamante di uno State of Play poco brillante. Un salvatore, in grado di reggere sulle proprie spalle la seconda metà dell'anno di PlayStation 5. Un'icona in grado di conquistare sia i bambini alla ricerca di giochi accessibili che gli adulti affezionati alla piattaforma Sony. Insomma, Astro Bot è tutto ciò di cui PlayStation ha estremamente bisogno in questo momento.