Mentre starete leggendo queste righe, la open beta di Battlefield 2042 sarà finalmente giocabile da un'enorme fetta di giocatori. Come se si trattasse di una sorta di weekend molto lungo, chi avrà preordinato il prossimo capitolo dello shooter firmato EA potrà iniziare a giocare immediatamente questa versione provvisoria, mentre tutti gli altri potranno scendere sul campo di battaglia a partire da venerdì. Su qualsiasi piattaforma. E per tutti la sessione di prova andrà avanti fino a domenica mattina.
Noi abbiamo avuto l'opportunità di mettere già le mani su questa open beta con poco più di 24 ore di anticipo, così da poter passare un intenso pomeriggio in compagnia del nuovo capitolo del gigantesco FPS multiplayer realizzato dai ragazzi di DICE. Una serie che mancava sul mercato con un nuovo episodio da ormai 3 anni.
Prima di entrare nei dettagli dei contenuti di questa beta e di condividere le nostre primissime impressioni sul gameplay, ne approfittiamo per ricordarvi che di Battlefield 2042 abbiamo già scritto tantissimo e, in particolare, ci siamo focalizzati sia sulla sua modalità di gioco principale, l'All-Out Warfare, protagonista anche della beta, così come vi abbiamo svelato tutti i primi dettagli su Portal, un'innovativa funzionalità che permetterà ai giocatori di creare la propria modalità ideale.
E ora torniamo a parlare della nostra prova dell'open beta di Battlefield 2042.
Cosa c'è nell'open beta di Battlefield 2042
Il focus di questa open beta è rivolto alla modalità principe di Battlefield 2042, a quella battaglia enorme, senza esclusione di colpi, abbondante nei numeri e nelle caratteristiche, che è sempre stata la forza e la peculiarità cardine dello shooter multiplayer di EA. Parliamo ovviamente dell'All-Out Warfare, termine inglese utilizzato da DICE per identificare proprio la guerra su larga scala che è da sempre sinonimo del gameplay di questo shooter.
In particolare, nella beta avremo accesso esclusivamente alla modalità Conquest, anche questa una delle più riconoscibili della serie, su una singola mappa di medie dimensioni, Orbital: qui 2 squadre di giocatori dovranno fronteggiarsi con l'unico obiettivo di conquistare delle zone specifiche in modo tale da far scendere il contatore delle risorse nemico. Più punti di interesse si posseggono e più velocemente il counter avversario scenderà. La prima squadra che rimane senza risorse, perde.
La dinamica è immediata e molto facile da comprendere e si tramuta in match che superano abbondantemente i 20 minuti di durata con un ritmo di gioco particolarmente altalenante, che alterna fasi di sparatorie molto concitate a sezioni più compassate, quasi di pura esplorazione.
Questo avviene attraverso uno stratagemma di level design messo in piedi da DICE, che determina una struttura delle mappe in grado di creare delle "strozzature" in specifiche parti del livello, così da rendere naturale la concentrazione degli avversari in queste zone e stimolare degli scontri più intensi. Di contorno a queste aree troviamo invece spazi più aperti, dove tendenzialmente avvengono le battaglie tra veicoli e tutta una serie di punti di raccordo che uniscono queste sezioni e dove i giocatori tendono a muoversi in gruppi molto piccoli spesso agendo indisturbati, o quasi, mentre si dirigono verso un settore o un punto di interesse.
In questo modo i 128 giocatori che si scontrano in Conquest (64 su PlayStation 4 e Xbox One) risultano sempre ben distribuiti. Tra l'altro la suddivisione in settori delle mappe è stata ora ulteriormente spezzettata in diversi obiettivi che devono essere tutti conquistati affinché il settore risulti effettivamente controllato da un team. Grazie a questa geografia degli spazi il ritmo degli scontri appare ben dosato, almeno nella singola mappa che abbiamo potuto provare, e nelle 2 zone centrali di Orbital, le uniche con un doppio obiettivo, c'è un costante andirivieni di giocatori e combattimenti, nel tentativo di tenere a bada i continui cambi di fronte.
Parlando proprio di Orbital, si tratta di una delle mappe più riconoscibili e maggiormente mostrate nei vari trailer di annuncio. Ambientata In Kourou, nella Guyana francese, il livello è costruito intorno a un'enorme zona di lancio missilistica e presenta moltissimi spazi aperti e alcuni tunnel che fungono da raccordo a tutta una serie di strutture secondarie sparse per i vari settori. Ci sono zone boschive dove mantenersi al riparo mentre ci si sposta, intervallate da strade e grandi aree asfaltate e cementate ideali per muoversi a bordo di jeep e carri armati. Inoltre sono presenti un paio di edifici particolarmente alti, compresa la torre di lancio, dove i giocatori si possono sbizzarrire per sorvegliare l'area con fucili da cecchino o lanciarsi continuamente con il paracadute per tentare degli assalti da dietro le linee nemiche.
Ma la vera peculiarità di Orbital è chiaramente rappresentata dal lancio del missile, il protagonista assoluto del livello. Si tratta di un evento casuale che rispetta una serie di tempistiche molto precise: c'è una fase in cui il razzo viene riempito di carburante e, dopo un certo periodo di tempo che varia di match in match, il missile viene approntato per il lancio vero e proprio. In questo frangente, che dura diversi minuti, il gigante è vulnerabile al fuoco e, se viene danneggiato in quantità sufficiente, esploderà dopo pochi secondi dall'accensione dei motori creando un'enorme ondata di fumo e fuoco che disintegra una buona parte della mappa, distruggendo edifici e veicoli e alterando sensibilmente la zona di guerra negli ultimi minuti della partita.
Come se questo non bastasse, a creare un ulteriore elemento di varietà casuale al round ci pensano anche le condizioni atmosferiche. In Orbital la splendida giornata di sole con cui si apre solitamente il match può volgere molto rapidamente verso un cattivo tempo con pioggia e fulmini che rendono particolarmente complesso l'utilizzo dei velivoli e alcune volte può generarsi un tornado sul tratto di mare che cinge i confini occidentali e orientali del livello. Lo stesso ben mostrato in uno dei trailer del gioco. L'enorme tromba d'aria sembra muoversi in modo completamente erratico e, oltre a risucchiare veicoli e piccoli ripari, può arrivare a impattare sul missile distruggendolo immediatamente, in modo indipendente dall'attuale fase di lancio.
Possiamo tranquillamente dire che DICE ed EA sono stati molto furbi a scegliere questa mappa in questa modalità di gioco visto che, di fatto, presenta tutti quelli che sono e saranno gli elementi cardine di Battlefield 2042: dimensioni, Levolution, condizioni meteo variabili, decine di veicoli e velivoli e un'enorme, sana dose di sparatorie senza esclusione di colpi.
Specialisti, armi e veicoli
Per quanto riguarda le opzioni offerte ai giocatori per affrontarsi, questa open beta presenta i 4 specialisti già annunciati e mostrati da tempo: Mackay, il soldato classico, l'assaltatore, la cui principale abilità è un rampino per sfruttare al massimo la verticalità delle strutture e delle coperture disseminate nella mappa; Boris, l'ingegnere che può piazzare a terra una torretta sentinella che, oltre a generare fuoco di copertura, identifica gli avversari mostrando la loro silhouette sul campo di battaglia; Casper, il ricognitore, ovvero il classico cecchino con l'aggiunta di un drone da ricognizione molto utile per "spottare" i nemici mentre si è al sicuro stesi da qualche parte; Falck, il medico di supporto equipaggiato con una comodissima pistola spara siringhe con 12 colpi con cui curare all'istante i compagni.
La scelta degli specialisti determina esclusivamente l'abilità principale e secondaria che avremo a nostra disposizione, oltre a identificare esteticamente il nostro alter ego. Tra l'altro nella beta non è disponibile alcun tipo di editor di vestiti e skin, quindi su questo fronte dovremo attendere per capire meglio come DICE cercherà di evitare l'effetto fotocopia particolarmente vistoso durante i combattimenti.
Per quanto riguarda invece le armi e l'equipaggiamento, la configurabilità è totale e completamente separata dalla selezione dello specialista: avremo a nostra disposizione un fucile principale, che sia un mitragliatore, un pompa o un'arma da cecchino, una bocca da fuoco secondaria, solitamente una pistola, una tipologia di granata e un gadget che spazia dalle casse di munizioni e medicinali, a due diversi tipi di lanciarazzi per veicoli e velivoli, una copertura mobile da mettere sul terreno e così via. Come abbiamo già raccontato in precedenza, Battlefield 2042 non presenta alcun tipo di limitazione: possiamo prendere Falck, il medico, ed equipaggiarlo di tutto punto per utilizzarlo come un cecchino o, al contrario, selezionare Casper per poi dotarlo di fucile mitragliatore e lanciarazzi così da utilizzarlo come soldato in prima linea.
Estremamente abbondante poi la disponibilità di veicoli all'interno della mappa Orbital: elicotteri, jet, mezzi di trasporto truppe aerei e a terra, jeep, quad, carri armati, davvero in ogni match a regnare è l'imbarazzo della scelta e sotto questo fronte il nuovo Battlefield si innesta alla perfezione nel solco della tradizione della serie: che sia a terra o in volo, il gioco sembra offrire numerosi modi per svagarsi e tentare l'assalto o lo sfondamento.
Le nostre impressioni
In totale siamo riusciti a trascorrere circa 4 ore con la open beta, sicuramente troppo poco per poter esprimere un giudizio approfondito, ma crediamo sia comunque sufficiente per buttare giù una manciata di prime impressioni su questa open beta di Battlefield 2042. Il gioco ci ha subito trascinato nel suo di loop di gameplay, lo dobbiamo ammettere. Le sparatorie sono intense, il time to kill lascia sempre un po' di margine per tentare di rovesciare lo scontro e l'utilizzo dei veicoli è talmente ben integrato nel gameplay da stimolare un continuo entra-ed-esci da gran parte dei mezzi disponibili, anche solo per spostarsi da un punto di interesse appena posto sotto il nostro controllo a quello successivo.
La battaglia risulta sempre davvero coinvolgente e sotto questo aspetto è evidente come la scelta di DICE di dedicarsi solo ed esclusivamente al multiplayer, in una sorta di ritorno al passato, abbia effettivamente pagato: se questo è l'antipasto siamo davvero curiosi di vedere l'intero gioco, la varietà di mappe, tutti gli specialisti e la progressione generale che saranno a nostra disposizione una volta messe le mani sul gioco finale.
Dovendo però elencare anche una manciata di elementi che non ci hanno convinto fino in fondo, ci sentiamo obbligati a partire dai bug. La build da noi testata, per quanto provvisoria e non definitiva, mostrava il fianco a un nugolo enorme di bachi di ogni natura: ragdoll completamente impazzito, apparizione e sparizione di veicoli e modelli, animazioni estremamente innaturali, compenetrazioni con lo scenario e, a dirla tutta, anche una certa instabilità di fondo sul nostro PC di prova. Giusto per citare un esempio, non siamo mai riusciti ad avere un audio pulito e funzionante visto che tendeva a sparire o a distorcersi in continuazione.
Sono chiaramente peccati di gioventù, anche per questo è stata organizzata una beta, e ricordiamo che proprio di recente lo sviluppatore ha deciso di prendersi qualche settimana in più per portare sul mercato una versione più rifinita e pulita del titolo, quindi chiaramente nutriamo qualche speranza che tutta questa sporcizia venga spazzata via prima della release finale.
Non siamo rimasti particolarmente convinti neanche della gestione del sistema Plus, la nuova feature che permette di modificare al volo, tramite un menu in sovraimpressione che fa tanto Crysis o Far Cry, il setup dell'arma imbracciata modificando freni di bocca, mirini, caricatori e sottocanna mentre si è nel mezzo del combattimento. Avevamo pochi elementi sbloccati, ma tutti quelli che abbiamo montato non ci sono sembrati in grado di provocare sostanziali effetti sulla maneggevolezza e precisione della nostra arma. Questo fatto unito a un reset di tutti gli attach in conseguenza di ogni respawn, ci ha portato a dimenticarci ben presto di questa funzionalità. Anche in questo caso dovremo vedere sul lungo periodo come si comporterà questa meccanica.
Non manca comunque moltissimo da aspettare visto che Battlefield 2042 arriverà su PC, PS5, PS4, Xbox One e Series X|S il 19 novembre.
Ci siamo divertiti moltissimo con la open beta di Battlefield 2042 nelle poche ore che hanno contraddistinto la nostra sessione di prova anticipata. Ha funzionato tutto alla perfezione? Assolutamente no: la build che abbiamo giocato, su PC, era letteralmente farcita di bug, numerosi e di ogni tipologia immaginabile, a evidenziare come DICE abbia fatto molto bene a rimandare di qualche settimana l'uscita del suo shooter. Ci sentiamo poi di nutrire qualche dubbio sulla questione del bilanciamento, soprattutto quando entrano in gioco tutte quelle variabili non controllate dal giocatore come le condizioni meteo e le conseguenze dell'esplosione del razzo. Ma è anche vero che siamo agli inizi e probabilmente solo una volta giocata l'intera beta potremo esprimerci in considerazioni più approfondite e ragionate.
CERTEZZE
- Combattimenti vasti, intensi e divertenti
- La presenza degli specialisti lascia grande libertà di configurazione al giocatore
- Il design di Orbital è eccellente e presenta enorme varietà nella geometria degli scontri
DUBBI
- Molti bug
- Il bilanciamento degli scontri andrà verificato su un periodo di prova più lungo