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Battlefield 6: abbiamo provato tre missioni della modalità campagna

Il multiplayer di Battlefield 6 lascia ben sperare, ora vediamo cosa ci offre l'attesissima modalità a giocatore singolo.

PROVATO di Francesco Serino   —   26/09/2025
Battlefield 6
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Finalmente abbiamo provato anche la modalità single player di Battlefield 6, per la precisione tre missioni molto diverse tra di loro, non tutte però della stessa qualità. Il nuovo gioco di guerra firmato dai DICE Studios non è infatti solo un concentrato di mappe e modalità multiplayer, ma come vuole la tradizione al suo interno troveremo anche una campagna di cui però ancora non conosciamo troppi dettagli.

Tra Gibilterra e New York

L'aspetto più interessante di queste tre missioni è proprio la loro diversità. La prima ambientata a Gibilterra offre una caotica e avvincente battaglia metropolitana, ed inizia con il giocatore alla guida di un mezzo corazzato che nella fase successiva, dove saremo a piedi, diventerà una sorta di copertura mobile che dovremo anche riparare con la classica e ambivalente fiamma ossidrica di Battlefield. Cecchini alle finestre, palazzi che è possibile sventrare totalmente, imboscate in piazza che ricordano Black Hawk Down. Chi in Electronic Arts ha deciso di farci giocare per prima questa missione, ha scelto davvero bene.

Di momenti belli, bellissimi ne abbiamo visti un bel po' in sole tre missioni di Battlefield 6. In quanto a coreografie, siamo ad alti livelli
Di momenti belli, bellissimi ne abbiamo visti un bel po' in sole tre missioni di Battlefield 6. In quanto a coreografie, siamo ad alti livelli

La seconda missione del lotto è ambientata a New York, e vede il nostro plotone alle prese con una minaccia interna che solo in parte, alla fine, riuscirà a sventare. Ciò significa che la perlustrazione di partenza all'interno di un edificio sospetto si trasformerà presto in un inferno di lamiere, corpi e detriti di ogni genere. Presto infatti ci sposteremo con un elicottero nei paraggi del famoso ponte di Brooklyn, ora colpito e lasciato in parte a penzolare con vagoni della metropolitana contorti e vetture abbandonate. Treni a penzoloni, un classico dei giochi d'azione! Peccato che le schermaglie, in questo caso inevitabilmente più ravvicinate, presentino i classici problemi che hanno afflitto tutte le ultime campagne di Battlefield. Ma ne parleremo più avanti.

La missione aperta

Dopo l'amaro lasciato dalla seconda missione, che però al suo interno propone un inseguimento ai comandi di una jeep decisamente avvincente, la successiva ambientata in Tagikistan cambia di nuovo tutto e ci lascia agire in libertà su una mappa molto più aperta delle precedenti, da cui si discende da una vallata che potremo anche esplorare con una certa calma. La proverbiale calma prima della tempesta. Anche gli obiettivi iniziali di questa terza missione possono essere portati a termine in qualsiasi ordine, e questa volta avremo anche un drone al nostro fianco che potremo utilizzare per bombardare a distanza le postazioni nemiche.

Superficialmente quel che abbiamo provato non è male: l'azione è serrata, spettacolare, rumorosa, eccitante, cinematografica e chi più ne ha, ne metta. In Battlefield 6 è possibile impartire ai propri compagni semplici ordini in modo da fargli lanciare granate letali e fumogene, altri comandi sono invece situazionali e cambiano in base allo scenario affrontato. Per esempio, non sempre si ha la possibilità di ordinare la distruzione di un muro o una porzione di palazzo con un tiro di artiglieria. Sono però tantissime le occasioni in cui la sospensione dell'incredulità crolla come un castello di carte, ma quel che fa più male è che i problemi riscontrati sono gli stessi che Battlefield si porta dietro da tanto, troppo tempo.

Il nuovo Portal

In questi giorni Electronic Arts ci ha mostrato anche un video sulla modalità Portal, dove i giocatori potranno trasformare Battlefield 6 in base alle proprie esigenze in modo molto simile di quanto avveniva, per esempio, la con la Forgia di Halo, o come è comune fare in GTA V dove gli appassionati si inventano labirinti nel cielo assemblando rampe, poligoni e powerup. Esempi non scelti a caso poiché la novità più grande del nuovo Portal è proprio la possibilità di spostare e aggiungere elementi nelle mappe di gioco. Naturalmente come sempre sarà possibile inserire soldati gestiti dalla IA, assegnati moltiplicatori alle fazioni o alle singole armi, calibrata la gravità e così via. Portal è un tool potente e sempre più interessante, che non vediamo l'ora di provare in prima persona.

Conflitto interiore

Basta avanzare troppo velocemente per ritrovarsi davanti i punti di respawn nemici, cosa che non è solo brutta da vedere ma rende l'esperienza poco bilanciata: cosa c'è di peggio di infilarsi in un pertugio sicuro per veder comparire dal nulla quattro nuovi soldati? L'IA delle forze avversarie sembra offrire tante reazioni diverse, ma spesso sceglie le peggiori e non sempre riesce a portarle a termine. I compagni sparano, curano, ma come spesso accade in queste campagne è tutta una recita in favore di telecamera e il grosso lavoro è sempre e comunque affidato a noi.

Tra le vie di Gibilterra a tirar giù palazzi. Quanto tutto funziona, Battlefield 6 è davvero divertente e immersivo
Tra le vie di Gibilterra a tirar giù palazzi. Quanto tutto funziona, Battlefield 6 è davvero divertente e immersivo

Questo accade in quasi tutti i giochi, è uno dei trucchi che usano gli sviluppatori, ma quando è troppo visibile diventa innegabilmente fastidio. La campagna di Battlefield 6 promette di essere una bomba dal punto di vista audiovisivo, ma l'impianto di gioco sembra rimasto a uno stato che già all'epoca non era ottimale. Senza dubbio alcuni di questi difetti verranno limati, altri risolti, ma non si può cambiare un'intera filosofia di game design. Quella che può rendere la campagna di Battlefield 6 utile alla causa è la trama che al momento abbiamo solo intravisto, e naturalmente tutto quel che rende questo gioco, il gioco che in molti stanno aspettando: il feeling delle armi, la distruzione delle mappe, la quantità di dettaglio che rende ogni secondo di gioco un concentrato di adrenalina e altissima tensione. Sicuramente è un buon modo per farsi le ossa con i comandi e testare i propri riflessi, per affrontare poi il multiplayer un po' più preparati, ma questa è anche la solita scusa per infilare in questi giochi una campagna mai all'altezza delle aspettative, e anche questo è un caso a rischio. Ma prima di fasciarci la testa, è bene aspettare il gioco completo.

La campagna single player di Battlefield 6 ci è sembrata più interessante ed esplosiva che mai dal punto di vista audiovisivo, ma con un impianto di gioco manieristico e antiquato. Ma non è detta l'ultima: c'è ancora tempo per sistemare alcune cose, soprattutto l'IA, e della trama ancora sappiamo poco o niente. Il piatto forte di Battlefield 6 sarà senza dubbio il multiplayer, ma una buona campagna farebbe comunque la differenza. Incrociamo le dita per il 10 ottobre, giorno in cui uscirà Battlefield 6 per PC, PlayStation 5 e Xbox Series.

CERTEZZE

  • Un meraviglioso caos di detriti, effetti di luce, urla e proiettili che fischiano
  • La missione in Tagikistan è stata la migliore
  • Abbiamo provato tre livelli, tutti e tre molto diversi tra loro

DUBBI

  • Ma perché tutto questo non è stato pensato per il Coop?
  • Il sistema di spawn dei nemici e di avanzamento nella battaglia è lacunoso
  • L'IA nemica ha ancora diversi importanti bug